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    1. CI MANCAVA SOLO LA BENEFICENZA "PELOSA" DI MARK ZUCKERBERG PER IL TERREMOTO 2. LUI CHE AVREBBE LA POSSIBILITÀ DI DARE UN REALE CONTRIBUTO A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI DI AMATRICE, NON LO FA. E' IL SESTO UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO. IN BANCA HA 54,5 MILIARDI DI DOLLARI. PER FARE IL FIGO, CHE FA? OFFRE ALLA CROCE ROSSA ITALIANA PUBBLICITÀ SU FACEBOOK PER 500 MILA EURO. NON LI CACCIA NEMMENO DI TASCA SUA


     
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    1. DAGONOTA

    ZUCKERBERG BERGOGLIO 2 ZUCKERBERG BERGOGLIO 2

    Ci mancava solo la beneficienza "pelosa" di Mark Zuckerberg per il terremoto. Accolto come una star, mister Zuckerberg spara cazzate alla Tim Cook ai pargoli della Luiss: "Avete i mezzi per cambiare il mondo, fatelo".

     

    Lui, però, che avrebbe la possibilità di dare un reale contributo a sostegno delle popolazioni di Amatrice, non lo fa. E' il sesto uomo più ricco del mondo. In banca ha 54,5 miliardi di dollari.

     

    ZUCKERBERG DOLLARI ZUCKERBERG DOLLARI

    Per fare il figo, che fa? Offre alla Croce rossa italiana pubblicità su Facebook per 500 mila euro. Non li caccia nemmeno di tasca sua, li offre come spazi pubblicitari. Parte l'indovinello: di che colore è il portafoglio di Zuckerberg?

    MARK ZUCKERBERG A ROMA MARK ZUCKERBERG A ROMA

     

    Vale la pena di ricordare che 500 mila euro equivalgono allo 0,0001% del patrimonio personale di Mark; e nemmeno li tira fuori dalle sue tasche a lumaca. Li offre come scambio pubblicità. Onestamente, non se ne sentiva la mancanza di uno come Zuckerberg ...

     

    2. I CONSIGLI DI ZUCKERBERG AGLI STUDENTI ITALIANI “IL SEGRETO DEL SUCCESSO È IL LAVORO DI SQUADRA”

    1.Jaime D’alessandro per “la Repubblica

     

    ZUCKERBERG STUDENTI ROMA 3 ZUCKERBERG STUDENTI ROMA 3

    Il matrimonio dell’amico Daniel Ek, cofondatore di Spotify, sul lago di Como. Poi in Vaticano dal Papa e l’incontro con Matteo Renzi. L’agenda della visita in Italia di Mark Zuckerberg, a capo di Facebook, si conclude con un incontro con 14 imprenditori italiani del digitale fra i quali i fondatori Stefano Portu di Dove Conviene e Massimo Ciociola di Musixmatch. «Dopo una giornata di incontri - commenterà poi Portu - ha parlato con tutti riuscendo a calarsi nelle varie realtà in pochi minuti. Ha una gran passione per risolvere problemi con la tecnologia».

     

    Un’ora in tutto per accorciare la distanza fra Italia e Silicon Valley dopo il tempo passato a rispondere agli studenti della Luiss. E l’annuncio di due donazioni: mezzo milione di euro alla Croce Rossa per il terremoto sotto forma di crediti pubblicitari (cosa che ha scatenato polemiche) e un server da 50mila dollari all’Università di Modena Reggio- Emilia per la ricerca sull’intelligenza artificiale.

    ZUCKERBERG STUDENTI ROMA ZUCKERBERG STUDENTI ROMA

     

    Alla Luiss Zuckerberg aveva cominciato parlando di Roma: «Amo così tanto questa città che, del viaggio di nozze qui, mia moglie dice sempre che eravamo in tre: io, lei e tutte le statue di Augusto che ho fotografato».

     

    Martina: Quanto contano le origini? In Italia siamo svantaggiati.

    ZUCKERBERG ALL UNIVERSITA TSINGUA DI PECHINO ZUCKERBERG ALL UNIVERSITA TSINGUA DI PECHINO

    «Daniel Ek di Spotify è europeo. Il creatore di Musixmatch, Massimo Ciociola, è italiano. La tecnologia ci permette di emergere ovunque. Sarei ottimista».

     

    Cristina: Lei ha mai fallito?

    «Fare l’imprenditore significa imparare rapidamente. Non si tratta di sapere tutto, si tratta di saper apprendere. Non siamo giudicati dai fallimenti, ma da quanto cambiamo il mondo. Albert Einstein credeva fosse necessario fare errori. Eppure in pochi ricordano i suoi».

     

    ZUCKERBERG DOLLARI ZUCKERBERG DOLLARI

    Giacomo: Quali sono le qualità necessarie per arrivare?

    «Concentrarsi sui cambiamenti che si vuole portare. Nessuno ha successo lavorando da solo. Esser coscienti che nulla va mai come previsto. È una strada lunga, piena di imprevisti».

    ZUCKERBERG STUDENTI IN ATTESA A ROMA ZUCKERBERG STUDENTI IN ATTESA A ROMA

     

    Filippo: Come ha fatto Facebook a prevalere?

    «Ci siamo concentrarti sull’apprendere. E sul permettere di sperimentare a chi lavora per la nostra azienda».

     

    Daniele: Avete Safety Check. A chi si trova in una zona colpita da calamità chiedete se sta bene così da avvertire amici e parenti. In futuro saranno le persone a poter dare direttamente l’allarme?

    «Ci stiamo lavorando. Negli Stati Uniti e in Canada abbiamo un servizio per i bambini scomparsi. E poi stiamo cercando di prevenire i suicidi. Per noi servizi del genere sono centrali».

     

    Tiu Kim: Pensa di fare abbastanza?

    «Possiamo sempre fare di più. I miei nonni hanno vissuto la Grande Depressione e hanno venduto tutto per far studiare i miei genitori. Sono dottori. Hanno cresciuto me e mia sorella con quest’idea: cercare di avere un impatto positivo in questo mondo. Io ho una figlia e vorrei riuscire a trasmetterle questi valori».

     

    Davide: Si considera un editore?

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    «Siamo un’azienda hi-tech, costruiamo strumenti per i media. Ma i social network hanno una varietà che i media tradizionali non hanno. Puoi connetterti con le persone. La media in Europa è avere almeno cinquanta contatti che vivono all’estero. E alcuni di loro hanno idee opposte alle tue. Una bella differenza rispetto all’omogeneità dei giornali».

     

    Alessio: Ha mai considerato l’idea di aver rovinato la comunicazione fra le persone?

    «No. Altrimenti avrei cambiato tutto. Facebook non si sostituisce alle relazioni faccia a faccia. Io non parlo con mia madre via Facebook. Lo faccio con mia sorella perché vive sull’altra costa degli Stati Uniti».

     

    Alessandro: Dove ha studiato latino e perché?

    «L’ho studiato al liceo. Ma devo essere onesto: non sono bravo nel parlare altre lingue. Il latino però non lo devi parlare. Fantastico. E poi amo la storia e amo le storie degli imprenditori. Prendete Enea. Lascia Troia e deve fondare una nuova città. È la vicenda di una persona che ha una missione ben più grande di lui. Una missione piena di difficoltà che non porta a termine da solo. Un mito, certo, ma anche la metafora di un vero imprenditore».

     

    Chiara: Quale consiglio darebbe ai giovani?

    «Avete tutti gli strumenti per farvi largo. Ma ci sono idee sbagliate: poter fare tutto da soli e dover partire da una grande idea. Le idee si formano strada facendo, cambiano, evolvono».

     

    Mariasole: come ha fatto a restare se stesso?

    «Tante cose sono cambiate, altre sono rimaste uguali. Continuo ad avere a che fare con le persone che erano con me all’inizio. I nostri rapporti sono migliorati, siamo cresciuti. Scegliere le figure giuste con le quali lavorare è essenziale».

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    3. MR FACEBOOK A ROMA

    Federico Fubini per il “Corriere della Sera

     

    Quando era alle superiori, Mark Zuckerberg aveva provato a imparare il francese e lo spagnolo. Fu un fallimento.

    «Non sono bravo a parlare le lingue ed è per questo che all' università all' inizio mi ero orientato sul latino: ha il vantaggio che non devi usarlo per parlare». La battuta del fondatore di Facebook, ieri nel suo incontro con gli studenti della Luiss, aveva tutta l' aria di un ammiccamento precotto alla platea romana.

     

    Era dall' inizio del suo pomeriggio nell' università privata della capitale che ripeteva frasi da discutibile ghost writer come «amo Roma» o «sono venuto qui in luna di miele e mia moglie mi ha detto che eravamo in tre: io, lei, e le statue di Augusto che continuavo a fotografare».

     

    Ma dietro i sorrisi da celebrità californiana in Italia, dopo il selfie nell' osteria di Massimo Bottura a Modena o la corsetta al Colosseo, Zuckerberg aveva con sé una storia più stringente da raccontare.

     

    ZUCKERBERG BERGOGLIO ZUCKERBERG BERGOGLIO

    La sua storia di imprenditore, anche in latino. «È il verso 202 del primo libro dell' Eneide» ha citato a memoria. «Enea con i suoi uomini fugge da Troia in fiamme e una tempesta affonda molte barche. Virgilio scrive: "Forsan et haec olim meminisse iuvabit ", forse un giorno ci allieterà ricordare tutto questo». Per un attimo si è avvertito che la platea di centinaia di studenti di economia o legge era spiazzata. Poi Zuckerberg, sottilmente, ha riconnesso Enea a se stesso. «Questa è la più bella storia imprenditoriale mai scritta. Enea non si arrende, pensa già a quando raggiungerà l' obiettivo di fondare Roma e guarderà indietro alle prove che ha superato: ha una missione, un team e molta perseveranza, gli elementi del vero imprenditore».

     

    zuckerberg zuckerberg

    Difficilmente Zuckerberg poteva tradire in modo più chiaro la vocazione imperiale di Facebook, il social network con 1,7 miliardi di iscritti nel mondo e 29 milioni in Italia.

    Gli ingredienti che attribuisce all' eroe di Virgilio li ha tirati tutti fuori poco dopo, in un incontro privato con 15 selezionatissimi manager di start-up tecnologiche italiane.

     

     

    C' era Alberto Dalmasso, fondatore del sistema di pagamenti da smartphone Satispay; Monica Archibugi, fondatrice di un sistema che seleziona e procura baby-sitter via app; e altri in settori come la finanza, la moda o il commercio. Con loro Zuckerberg non aveva l' aria dell' americano in gita, ma di un capo-azienda tremendamente determinato a trovare e sviluppare valore, accompagnato da sette manager di Facebook da Londra e da Menlo Park.

    MARK ZUCKERBERG E LA MOGLIE MARK ZUCKERBERG E LA MOGLIE

     

    «Hanno fatto presentare a ciascuno di noi la propria attività - racconta Dalmasso - sono veloci a capire se può essere interessante per loro». Alla fine solo a sei o sette i manager di Facebook hanno chiesto i contatti. Soprattutto Zuckerberg aveva molte domande per loro su come usano il suo social network, e in cosa si potrebbe correggere per le loro esigenze. Di fatto ha chiesto ai giovani imprenditori italiani di mettere in discussione il suo prodotto - il più grande successo del secolo - per poterlo migliorare quando tornerà in California.

     

    È stato come se i suoi 54 miliardi di dollari di patrimonio non avessero valore, di fronte alla sua determinazione a mantenere comunque il suo prodotto al primo posto. «Ha la fame di un imprenditore completamente dedicato, come fosse ai primi giorni - racconta Dalmasso -. Lucidità e concentrazione rarissimi».

     

    MARK ZUCKERBERG RISPONDE A CHI COMMENTA I SUOI POST MARK ZUCKERBERG RISPONDE A CHI COMMENTA I SUOI POST

    Lo si intuiva, dall' incontro alla Luiss e dall' intera giornata italiana di Zuckerberg. Agli studenti ha parlato di Jarvis, il sistema di intelligenza artificiale che lo aiuta a controllare la sua casa (la porta che si apre quando riconosce il suo volto, le funzioni domestiche attivate a voce) e della realtà virtuale e aumentata. «Produrrà le piattaforme più social mai esistite. La realtà virtuale è programmata per funzionare esattamente come il cervello: quando guardi qualcosa, è come se tu fossi presente e devi convincerti di non essere in quella situazione, perché sembra di essere nel mondo reale».

     

    MARK ZUCKERBERG ANNUNCIA CHE SARA A ROMA MARK ZUCKERBERG ANNUNCIA CHE SARA A ROMA

    Facebook per questo sta donando server a vari istituti di ricerca, fra i quali l' Università di Modena e Reggio Emilia. Quando ne parlava, ieri a Roma, per lui era il momento della tenuta in t-shirt. Poco prima in giacca a cravatta aveva visitato Papa Francesco in Vaticano, per un incontro che non si annunciava facile.

     

     

    ZUCKERBERG MOGLIE ZUCKERBERG MOGLIE ZUCKERBERG - ZUCKERBERG - zuckerberg jack ma tim cook zuckerberg jack ma tim cook mark zuckerberg e priscilla chan mark zuckerberg e priscilla chan ice bucket challenge zuckerberg ice bucket challenge zuckerberg ZUCKERBERG ZUCKERBERG

    Nell' enciclica Laudato Si' il pontefice aveva espresso il suo scetticismo sull'«insoddisfazione malinconica» suscitata dai nuovi media (più tardi alla Luiss Zuckerberg avrebbe detto: «Se pensassi che Facebook rovina i rapporti fra persone, lo avrei cambiato»). Quindi è andato a Palazzo Chigi da Matteo Renzi, con il quale l' intesa sembra esserci: in seguito con gli imprenditori Zuckerberg ha notato che l' Italia è il suo migliore interlocutore in Europa. Forse anche, se serve, per contrastare regole che Facebook trova sempre troppo rigide.

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