carla ruocco luigi di maio
Fabrizio Roncone per “Sette - Corriere della Sera”
Il trasloco di Luigi Di Maio e della sua brigata di scissionisti e stato veloce ed essenziale: dal M5S si sono portati dietro solo la poltrona e il conto corrente.
Carla Ruocco, ex grillina dura e pura, in un paio di efferate interviste ha spiegato: «Beh, che volete? Ci siamo evoluti». E-vo-lu-ti? No, aspetti, onorevole Ruocco: e troppo facile chiuderla cosi.
carla ruocco
Voi avete responsabilita politiche profonde e tragiche, e sarebbe giusto che ne rendeste conto. Niente puo essere dimenticato. A cominciare dal gigantesco e terrificante inganno con cui nasceste, quel Vaffa progettato a tavolino con la pericolosa astuzia di Casaleggio padre e con la feroce arroganza del suo compare, Beppe Grillo.
Un tranello nel quale caddero milioni di italiani, che vi spedirono in Parlamento. Dove siete arrivati promettendo di aprire tutto come una scatoletta di tonno e invece tra i velluti rossi e i lampadari luccicanti vi siete trovati subito comodi, rimanendo sedotti da quel potere che avevate promesso di combattere.
carla ruocco foto di bacco
Quanta miserabile debolezza. E quanto male avete seminato con la folle bugia dell’«uno vale uno»: inoculando nel tessuto del Paese l’idea malvagia che la competenza fosse inutile, l’esperienza un limite, la modestia un valore.
Ricorda? Barbara Lezzi, ex impiegata in un’azienda che fa pezzi di ricambio per orologiai, nominata ministro per il Sud. O vogliamo parlare di Danilo Toninelli, il ministro delle Infrastrutture che da Vespa sghignazzava davanti al plastico del ponte Morandi, mentre a Genova le macerie erano ancora fumanti?
gianroberto casaleggio e beppe grillo
Ha dimenticato, onorevole Ruocco, quella memorabile sera in cui vi affacciaste eccitati come bambini dal balcone di palazzo Chigi per urlarci che avevate «abolito la poverta»? Che pena: perche poi, poco alla volta, ma sempre fingendo cordoglio, avete cambiato idea su tutto. Sulla democrazia diretta e sullo streaming (indimenticabile la pagliacciata di cui fu vittima Pier Luigi Bersani nel 2013), sull’Europa e sulle banche, su Tav e Tap, sulle auto blu (adorate sprofondare nei sedili di pelle) e naturalmente sul limite del doppio mandato. Ora avete mollato lo zatterone di Giuseppe Conte, che inesorabilmente punta gli scogli. E pensavate di farla franca. «Ci siamo evoluti». No, onorevole Ruocco: ormai sappiamo chi siete. Ogni trucco e inutile.
fabrizio roncone
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