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    IN FUGA DAL VACCINO - CI SONO ALMENO QUATTRO MILIONI DI PERSONE CHE NON FARANNO IL VACCINO CONTRO IL CORONAVIRUS. SI TRATTA SOPRATTUTTO DI ANZIANI SOLI CHE NON RIESCONO AD ACCEDERE ALLE PRENOTAZIONI ONLINE - L’ISOLAMENTO, LA SUPERSTIZIONE, LA CAMPAGNA NO-VAX: TUTTI I FATTORI CHE SPINGONO LE PERSONE A NON VOLERSI IMMUNIZZARE


     
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    Vaccino Covid, 5 milioni di italiani 'in fuga'

    Da www.adnkronos.com

     

    Vaccino anziani Vaccino anziani

    La corsa della campagna vaccinale a immunizzare il maggior numero di italiani deve fare i conti con uno zoccolo duro di connazionali 'in fuga' dal vaccino. Un gruppo eterogeneo di persone che, per diversi motivi, potrebbe anche non vaccinarsi mai contro il Covid. Una prima fotografia di questo fenomeno è stata fatta dal commissario straordinario all'emergenza, il generale Figliuolo a inizio maggio: "I no-vax nel Nord-Est del Paese sono il 18%, nelle altre Regioni siamo al 10-12%. Il fenomeno - spiegava in una intervista - è statisticamente rilevante se sale sopra il 5%".

     

    francesco paolo figliuolo francesco paolo figliuolo

    Gli italiani quindi che molto probabilmente non faranno il vaccino o aspetteranno fino all'ultimo sono circa 5 milioni, calcolando che sono 50 mln gli over 16. Ieri a Roma si è svolta una manifestazione no-vax che ha radunato migliaia di persone, anche medici, contrarie al vaccino Covid. L'ultimo di tanti eventi che ogni settimana si svolgono nelle piazze italiane.

     

    Accanto a questo fenomeno ci sono i dati rilevati al 17 maggio dalla Fondazione Gimbe, un indicatore di come questo zoccolo duro sia trasversale. Il report Gimbe che analizza l'andamento delle immunizzazioni ha rilevato che "il 22,6% della popolazione 70-79anni e il 9% degli over 80 non hanno ricevuto neanche una dose". In questa analisi "non sono noti i numeri sulle mancate adesioni e i rifiuti selettivi (ad esempio per AstraZeneca)", sottolinea la Fondazione Gimbe all'Adnkronos Salute.

    vaccino astrazeneca vaccino astrazeneca

     

    "Considerato che la campagna vaccinale sta entrando in una fase condizionata dall’adesione della popolazione, occorre integrare la prenotazione volontaria con un sistema a chiamata attiva - propone la Fondazione - coinvolgendo in maniera sistematica e capillare i medici di famiglia e mettendo in campo un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale e strategie di persuasione individuale".

     

    I medici di famiglia si trovano a dover sopperire "ai limiti di una campagna vaccinale pensata per grandi numeri e non per le esigenze del singolo paziente magari anziano, fragile e solo - spiega all'Adnkronos Salute Pierluigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg Roma, la Federazione dei medici di famiglia - Tra i miei 1.110 assistiti in questi mesi ho avuto a che fare solo con due no-vax. Se c'è una percentuale di persone esitanti o non registrate la colpa è del sistema dei grandi 'hub' molto rigido. Questi cittadini vivono lontano dai grandi centri vaccinali, sono soli e non hanno come spostarsi, spesso sono fragili e ancor più spesso non sono registrati nel sistema. Faccio un esempio, un cardiopatico che non ha la 104, non ha nessuna esenzione ed è quindi invisibile al sistema. Ho avuto tante segnalazioni di questi casi, persone rimaste indietro rispetto alla campagna di vaccinazione".

     

    FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

    Bartoletti segnala anche un problema che si sta verificando nel Lazio. "Se chiedono a me medico di famiglia di convincere questi pazienti dubbiosi al vaccino, perché li conosco bene e posso essere più convincente, mi devono però anche dare i vaccini - avverte - altrimenti, come accaduto con una anziana proprio ieri, l'ho convinta ma dopo non c'era più il vaccino disponibile e poi scopro che avevano organizzato un Open Day. Ecco questo magari non dovrebbe accadere: se mi vengono promesse 50 dosi, poi non ne posso avere 2".

     

    "In conclusione il modello 'hub' paga in termini di numeri ma non di servizio - analizza Bartoletti - Noi siamo in prima linea dall'inizio e possiamo dare un grande contributo anche per arrivare là dove il sistema non riesce, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni farlo nel migliore dei modi".

     

    Vaccini milioni di dispersi (umani, non dosi). Evasione, elusione, isolamento e superstizione

    Lucio Fero per www.blitzquotidiano.it

     

    Vaccini, milioni di umani ad oggi assenti alla chiamata per vaccinarsi. La Repubblica li conteggia in quattro milioni di italiani, Il Sole 24 Ore riporta analisi più dettagliata e dettaglia appunto per fasce d’età: alla completa vaccinazione (due dosi) mancano ancora circa il 20 per cento degli over 80 anni e una buona metà degli over 70, peggio ancora tra i 60 e i 70 anni.

    Vaccino anziani Vaccino anziani

     

    D’altra parte i numeri sono chiari, espliciti e pubblici: quasi un terzo della popolazione complessiva vaccinata con una dose, circa il 15 per cento della popolazione vaccinata a tutto titolo immunitario (doppia dose).

     

    Vaccini: vaccinazione va veloce ma va più veloce illusione sia tutto fatto

    La vaccinazione di massa sta andando veloce, ma va ancora più forte l’illusione che ormai sia cosa fatta o quasi. Sotto questa illusione, c’è una realtà assai più complessa. Ci sono problemi, come è ovvio ci siano in una campagna di vaccinazione di massa. Problemi attesi, problemi inaspettati, problemi nascosti, problemi affrontabili e altri praticamente insormontabili.

    centro vaccinazione coronavirus roma termini 1 centro vaccinazione coronavirus roma termini 1

     

    Problema 70 per cento e non 30

    Arrivare al 70 per cento della popolazione vaccinato entro settembre è possibile e lo si sta facendo. Il problema è che politici, categorie economiche e pubblica opinione cominciano ora che siamo al 30 per cento a ragionare, esigere, comportarsi come fossimo al 70 per cento.

     

    Problema anziani dispersi al vaccino

    CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

    Sono i quattro milioni di cui parla La Repubblica (ma possono essere due milioni se si parte dai 75 anni in su o 12 milioni se si calcola dai 60 anni in poi). Hanno avuto la possibilità di vaccinarsi, possono vaccinarsi ma non sono vaccinati e non si sono vaccinati. Perché?

     

    Isolamento materiale e culturale

    Una quota dei molti (troppi) anziani non ancora vaccinati vive in condizioni residenziali e/o familiari e culturali di fatto di isolamento. Soli e difficilmente raggiungibili. Hanno difficoltà o semplicemente non sanno accedere alle prenotazioni via web, nessuno lo fa per loro. Oppure hanno difficoltà a comprendere il perché del vaccinarsi. E’ il primo perché.

    no vax no vax

     

    Superstizione

    Superstizione: è il secondo e robustissimo perché. In una società in cui si stima una ventina di milioni di italiani (uno su tre) ricorra, si affidi o consulti oroscopi e aruspici di varia natura, nulla di sorprendente se l’atteggiamento di fronte al vaccino è…scaramantico. La cultura e il pensare scientifico non sono da noi molto popolari (neanche tra le classi colte). Storici bassi livelli d’istruzione, secoli di pedagogia cattolica e da ultimo il matrimonio felice e prolifico tra pensiero magico e formazione pop-social non costituiscono habitat per un pensare vaccino secondo scienza. Per cui una quota degli anziani non ancora vaccinata è tale perché del vaccino ha una superstiziosa paura.

     

    NO VAX CONEGLIANO 6 NO VAX CONEGLIANO 6

    Problema Sud e Isole

    Il più degli anziani non ancora vaccinati è nel Sud e nelle Isole. Qui certamente il più dei casi di isolamento geografico, culturale e sociale. Qui la maggior difficoltà delle Regioni responsabili della Sanità a raggiungerli. E anche senza dubbio la maggior dose di superstizione paurosa (basta vedere tasso rifiuto AstraZeneca in Lombardia pari all’un per cento e l’analogo tasso di rifiuto in Campania o in Sicilia dove sfiora il 50 per cento). Qui anche qualcuno maligna un po’ di anziani che non si presentano alla vaccinazione per il semplice e incontrovertibile fatto che sono morti ma restano vivi all’anagrafe perché da morti continuano a produrre pensioni che i parenti incassano.

     

    Problema vaccino come fossero tasse

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    Dice a se stesso l’evasore fiscale: non è che se io non pago le tasse la scuola di mio figlio domani chiude…Dice l’evasore fiscale a se stesso: se c’è qualcun altro che le paga le tasse non c’è bisogno che mi aggiungo io nel pagarle…Qualche pensiero gemello sta formandosi anche riguardo al vaccinarsi. Non nella testa degli anziani, ma in quella degli under 50 sì. L’idea è: di Covid muoiono i vecchi, vaccinati i vecchi a che serve mi vaccini anch’io? Un’elusione o un’evasione vaccinale non fa male a nessuno e fa bene a chi la fa: questa è l’idea. Un’idea forte della sua semplicità, un’idea fortemente contagiosa, un’idea tanto semplice e chiara nella sua sciocca infondatezza. Non è vero che basta vaccinare i vecchi, non è vero che chi è furbo e scaltro può non vaccinarsi, tanto si vaccinano gli altri. E non è vero al 19 di maggio che tutti gli anziani sono vaccinati.

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    Buche sulla strada

    Sulla strada del miracolo vaccini (autentico prodigio della scienza averli avuti efficaci e disponibili dopo meno di un anno dalla scoperta del virus e susseguente malattia) c’è una serie di buche. La faciloneria sbrigativa e teatrante dell’ormai è fatta. La superstizione nel pensare il vaccino, le condizioni socio economiche e culturali della condizione anziana nel Su e nelle Isole, la tentazione (culturale e operativa) del pensare il vaccinarsi come le tasse. Dove evasione ed elusione sono per molti una brillante soluzione. Ci sono in Italia milioni di dispersi al vaccino. Se restano tali e si moltiplicano pure…

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