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    “CI STO MARCIANDO? NO, NON HO DECISO IO DI STARE MALE” – DOPO LE ACCUSE DELLA EX, MARCO BELLAVIA PARLA A “CHI” DEL “DISAGIO PSICHICO” CHE LO HA COSTRETTO A USCIRE DALLA CASA DEL GRANDE FRATELLO – “ERO FAMOSO COME EROS RAMAZZOTTI MA HO FATTO DISASTRI. A MEDIASET, AI TEMPI DI BIM BUM BAM, HO LITIGATO CON TUTTI, PERSINO CON I DIRIGENTI - PAOLA BARALE? ERAVAMO BELLI, DOVEVAMO SPOSARCI, IO LE HO REGALATO UN ANELLO E LEI MI HA REGALATO UNA HARLEY-DAVIDSON. POI HA SPOSATO GIANNI SPERTI” – E POI RACCONTA DI QUEL CONCERTO DEGLI SPANDAU BALLET QUANDO…


     
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    Da Chi

     

    MARCO BELLAVIA CON IL FIGLIO FILIPPO - FOTO CHI MARCO BELLAVIA CON IL FIGLIO FILIPPO - FOTO CHI

    Sul numero di Chi in edicola domani Marco Bellavia, il concorrente che si è ritirato dal “Grande fratello vip” perché non si era ambientato nella Casa, posa in esclusiva con il figlio, Filippo, di 15 anni. «È stato il mio punto di riferimento in questo mio percorso di vita che è come un puzzle che ha il suo volto», dice Bellavia.

     

    «Quando mi sono lasciato con sua mamma ho vissuto il fallimento e mi sono fatto delle domande. Mi sono detto: “A cosa serve la mia vita?”. E mi sono dato la risposta: “A crescere mio figlio”. Ho fatto cose belle, ho fatto un bel lavoro che la gente ricorda. Nel 2007 ho ricominciato a studiare e lo sto facendo di nuovo, proprio per rispondere alle domande di tutti».

     

    marco bellavia MARYANNA BOSIS marco bellavia MARYANNA BOSIS

    Bellavia, che non ha mai dato un nome al proprio disagio nella Casa, ha parlato di ansia e depressione e ha anche spiegato di non essere un malato cronico ma di avere avuto solo alcuni momenti di crisi, si racconta. «Il mio punto debole nel lavoro è stata la sensibilità e io mi sono difeso sorridendo e cercando di mantenere un distacco, mi paravo dietro a questo muro per nascondere le mie debolezze. Ma poi, quando mi sentivo penalizzato o messo da parte, reagivo in modo aggressivo. A Mediaset, ai tempi, ho litigato con tutti, persino con i dirigenti: giocavamo a calcio insieme e a volte ci si scontrava durante le partite».

    marco bellavia MARYANNA BOSIS marco bellavia MARYANNA BOSIS

     

    Bellavia parla della sua storia con Paola Barale. «Lei lavorava a La ruota della fortuna, io a Bim bum bam. Eravamo belli. Dopo tre anni è finita perché eravamo giovani, dovevamo fare le nostre esperienze. Dicevano che mi avesse lasciato perché era diventata più famosa di me, ma non era così. Avremmo dovuto anche sposarci, io le ho regalato un anello e lei mi ha regalato una Harley-Davidson. Poi ha sposato Gianni Sperti».

     

    E aggiunge: «In quegli anni per me era impossibile non montarsi la testa. Ho fatto disastri. Prima di Love me Licia non mi conosceva nessuno, dopo avevo 500 ragazzine sotto casa. Eravamo famosi come Eros Ramazzotti, come Gianni Morandi. Con i Bee Hive (il gruppo musicale del telefilm, ndr) riempivamo i palazzetti. Sono andato al concerto degli Spandau Ballet e, quando alcune ragazze mi hanno riconosciuto, è partito un boato: sono dovuti intervenire i poliziotti per portarmi al sicuro, è successo il finimondo».

    MARCO BELLAVIA D AVENA MARCO BELLAVIA D AVENA

     

    Chiediamo a Bellavia perché il disagio psichico sia ancora un tabù mentre si parla molto di inclusione, di bullismo, di body shaming, di disturbi alimentari, di orientamenti sessuali. «Sono tutte facce di un disagio che si è deciso di scomporre, ma il problema iniziale è sempre lo stesso:  paure nascoste, mancanze, fragilità, insicurezze, scelte sbagliate. Il disagio, che sia sulla sessualità, sull’aspetto fisico, sulla percezione di sé, è lo stesso».

    marco bellavia marco bellavia

     

    «Non c’è paura a dire “sto male”, è che la gente non ascolta perché stanno male tutti. Dopo il Covid, la guerra, il pericolo atomico, come si fa a restare sereni? Siamo terrorizzati, quante sono le persone equilibrate? Come diceva Signorini in tv citando Carl Jung: “Mostratemi un individuo sano di mente e lo curerò per voi”». «La gente ti isola quando non puoi esserle d’aiuto».

     

    E conclude: «Spero che la mia storia sia d'esempio. La gente mi ferma parlando dei propri dolori. Se ti dicessi che sono entrato nella Casa sperando che potesse venire fuori questo problema ci crederesti? Ma non ho deciso di stare male: ho provato disagio e ho vissuto davvero quello che avrei voluto solo raccontare rispetto al mio passato».

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