Maria Elena Capitanio per “la Verità”
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Il Parlamento europeo attenta alla dieta mediterranea. È infatti allo studio un aumento di imposte del 25% sulla carne, per la gioia degli integralisti vegetariani e vegani all' inseguimento della moda del momento.
La proposta è avanzata da varie lobby verdi, tra cui la True animal protein price coalition, che premono sulla Commissione affinché inserisca la gabella nel green deal europeo in elaborazione. Il motivo che il legislatore sovranazionale potrebbe sposare è la «compensazione» dei danni ambientali che gli allevamenti di carne produrrebbero.
teresa bellanova
«Una vera follia», tuonano dalla Lega, «perché si penalizzerebbero le famiglie meno abbienti su un alimento che medici, pediatri e nutrizionisti considerano di importanza essenziale».
Il partito di Matteo Salvini per questo motivo ha presentato un' interrogazione urgente al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, per chiarire quali misure intenda adottare per scongiurare l' introduzione di nuovi balzelli a carico del settore e promuovere, a partire dalle scuole, «una maggiore consapevolezza sull' importanza di un' alimentazione corretta e bilanciata, basata sul modello della dieta mediterranea, dichiarata patrimonio dell' Unesco».
GIAN MARCO CENTINAIO 1
L' ex ministro senatore leghista Gian Marco Centinaio, incontrato ieri dalla Verità nel salone Garibaldi del Senato, ha spiegato che «una dieta coerente con il modello mediterraneo risulterebbe anche equilibrata da un punto di vista degli impatti ambientali», quindi la proposta del Parlamento Ue «è inaccettabile».
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Gli italiani che risultano consumatori abituali di carne sono il 93%, quindi tassare questo alimento significa non solo non tenere conto delle abitudini alimentari e degli stili di vita nel nostro Paese, ma anche scoraggiare gli acquisti in un momento di grande difficoltà economica. «È chiaro», ha proseguito Centinaio, «che le ricadute su tutta la filiera sarebbero significative e comprometterebbero la competitività dell' industria alimentare».
PIRAMIDE ALIMENTARE
A lui si sono uniti in coro i colleghi Giorgio Maria Bergesio, capogruppo nella commissione Agricoltura, Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura e Rosellina Sbrana. Il nostro giornale, che ha potuto leggere il testo dell' interrogazione appena depositata, ha notato il passaggio che spiega come la proposta, già in passato dibattuta in ambito europeo, si basi «esclusivamente su una valutazione delle emissioni di Co2 per unità di carne, senza tener conto di un approccio più generalizzato che ricomprende le abitudini alimentari e gli stili di vita dei consumatori».
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I dati di alcune ricerche scientifiche, in riferimento alla piramide alimentare, «indicano infatti che la quantità di emissioni di gas ad effetto serra generate lungo la filiera delle proteine è pari a 5,9 Kg di Co2 equivalente, un valore in linea con quello di frutta e ortaggi, che è di 5,6 Kg di Co2 equivalente». Quindi, come vedete, è stato individuato un problema, legato al consumo di carne, praticamente inesistente.
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Peraltro, modificare le abitudini alimentari di molti consumatori potrebbe spingerli a consumare alimenti alternativi con ridotto valore nutrizionale e poco salutari, come accade quando per evitare un presunto pericolo si cade in un pericolo maggiore.
Nell' interrogazione i senatori del Carroccio chiedono al ministro di Italia viva Bellanova, «se voglia favorire la diffusione, anche attraverso iniziative volte a integrare i programmi curricolari scolastici, di corrette abitudini alimentari, basate sul consumo equilibrato dei nutrienti distribuiti nell' arco della giornata», nell' epoca in cui le diverse associazioni che propugnano il vegetarianismo premono fin troppo sulle istituzioni.
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