Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
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Nel Pd, dopo giorni di apparente immobilità, iniziano a profilarsi le candidature alla segreteria e gli schieramenti che le sosterranno. Stefano Bonaccini, che è già in campo, non dispera di portare dalla sua Dario Nardella. Il presidente dell'Emilia-Romagna e il sindaco di Firenze si sono parlati in questi giorni e si sono ripromessi di vedersi a breve. Tanto che c'è chi dice che potrebbero incontrarsi già oggi e che il primo cittadino del capoluogo toscano è pronto a fare il suo endorsement .
«Dobbiamo unire le nostre forze» è quello che in sostanza Bonaccini ha detto a Nardella. Un ticket? È ancora presto per dirlo, anche perché non è previsto dallo Statuto e comunque un tandem tutto al maschile non sarebbe opportuno. Ma è chiaro a tutti nel Pd che un asse Bonaccini-Nardella avrebbe la strada della segreteria spianata. Il sindaco di Firenze, infatti, porterebbe in dote al governatore dell'Emilia-Romagna non solo i voti della Toscana, ma quelli dei molti lettiani che non sono convinti dell'opportunità di appoggiare Elly Schlein.
La ex vice di Bonaccini, nonostante un sondaggio non esaltante, parrebbe aver deciso di scendere comunque in campo. Forse, ma non è affatto detto, lo farà domenica prossima. Schlein ha postato un video sulla sua pagina Instagram in cui per quel giorno invita «tutte e tutti al Monk», un locale in un quartiere un tempo periferico di Roma, ora diventato molto trendy.
matteo ricci
«Abbiamo bisogno - dice la leader di Occupy Pd - di organizzarci e di costruire insieme una nuova strada, che parta da noi, da voi, e che attraversi il Paese per cambiarlo». E sarebbe già pronto anche il titolo della mozione Schlein: «Partire da noi».
È quindi probabile che a questo punto anche quei dirigenti dem che finora non si sono espressi lo facciano. Dario Franceschini dopo domenica dirà la sua. E anche Matteo Orfini, che in cuor suo ha già scelto Bonaccini, scioglierà la riserva a breve. Pure la sinistra interna si sta muovendo. Il partito romano, rappresentato da Goffredo Bettini, Roberto Gualtieri e Nicola Mancini sponsorizza Matteo Ricci, che però non si è ancora ufficialmente candidato.
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E Andrea Orlando, che non gioca in proprio anche se per Bettini sarebbe «il candidato più autorevole», è della partita: «Apprezzo l'approccio che Ricci ha messo in campo perché ha provato a caratterizzarsi partendo dai problemi del Paese e non in una dinamica prettamente interna», afferma l'ex ministro del Lavoro. A questo punto il sindaco di Pesaro, che meditava di scendere in pista il 16 dicembre, potrebbe accelerare i tempi.
La sinistra del Partito democratico, quindi, si spacca: una parte intende convergere su Ricci, mentre un altro pezzo importante (Nicola Zingaretti, Peppe Provenzano, Brando Benifei) preferisce appoggiare la candidatura di Elly Schlein.
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