1 - GLI ARBITRI SPIEGHERANNO I DUBBI ANCELOTTI: «NON DECIDA LA VAR»
Luca Valdiserri per il “Corriere della sera”
ancelotti
La glasnost (trasparenza) di Gorbaciov contribuì alla caduta del Muro di Berlino, la glasnost del designatore Can A, Nicola Rizzoli, vuole far cadere il muro tra allenatori, calciatori, tifosi e arbitri. La riunione plenaria, presente anche la stampa, ribadisce le linee guida e annuncia novità, mentre continuano i lavori per la sala Var unica a Coverciano. La principale è la spiegazione - data quasi sicuramente sul sito dell' Associazione Italiana Arbitri - dei casi più controversi della giornata. Chissà se saranno messi online pure i dialoghi tra arbitro, quarto uomo, Var e l' assistente al Var.
Due i concetti fondamentali: 1) «la Var non nasce per eliminare gli errori, ma per restituire credibilità allo sport più amato»; 2) l'arbitro «resta centrale nel processo decisionale e di revisione». Su questo tema è stato graffiante l'intervento di Ancelotti: «L'impressione è che alcune partite siano arbitrate e altre decise dal Var. Accetto l' errore dell' arbitro, non quello del Var che prevarica».
ancelotti
Ancelotti aveva in mente il contestato rigore non fischiato sul finire di Napoli-Atalanta, che ha portato al pareggio bergamasco sul ribaltamento. Rizzoli ha ammesso che è stato sbagliato non fermare l' azione e controllare. Così come ha concesso che il rigore in Lazio-Lecce era da ribattere, ma l' errore è stato dell' arbitro mal posizionato e non del Var che è meglio intervenga «solo se un giocatore diventa attivo nell' azione». La difficoltà di cambiare registro «ci ha portato a più sbagli del dovuto».
Chiarita la divisione sui falli di mano tra zona rossa (braccio sopra il livello delle spalle), verde (lungo il corpo) e grigia (i casi controversi). Nei primi due casi conta più la geografia, cioè la posizione, nel terzo la dinamica dell' azione. Confermato che qualsiasi tocco di mano o braccio che porta al gol - volontario o meno - porta al suo annullamento.
insigne ancelotti
Rizzoli ha chiesto ai capitani delle squadre di impegnarsi di più perché non si vedano più capannelli mentre l' arbitro discute con la Var. Allarme cartellini: +175% di ammonizioni (da 11 a 40) per simulazione rispetto alla stagione scorsa, +167% di cartellini rossi, da 1 a 3 quelli per proteste.
«Segnali di un nervosismo che fa male al calcio». La Var sarà introdotta anche in B: lo ha stabilito l' assemblea della Lega, con 19 voti a favore su 20. È probabile che si parta con una sperimentazione offline in 2-3 partite a giornata e poi si passi all' utilizzo vero nei playoff e nel playout. A pieno organico, invece, dalla prossima stagione.
2 - ANCELOTTI-RIZZOLI SCONTRO FINALE PRESTO GLI ARBITRI SI SPIEGHERANNO
Estratto dell’articolo di Matteo De Santis per “la Stampa”
NICOLA RIZZOLI
[…] «Appronteremo un sito per spiegare immediatamente le decisioni prese nei casi più critici», promette Marcello Nicchi, presidente dell' Aia. Una rivoluzione barattabile con la correttezza e la perfetta conoscenza del regolamento altrui. «Saremmo dovuti andare da ogni società a spiegarlo, faccio mea culpa», ammette il designatore Nicola Rizzoli. Ammissione di colpa che si somma agli altri segnali di un cambio di rotta all' orizzonte.
[…] E così nel giorno in cui Rizzoli snocciola dati, ammette errori di base […] si materializza la scena che potrebbe rottamare l' incomunicabilità tra arbitri e allenatori e/o giocatori: Ancelotti che si alza e chiede «In Napoli-Atalanta avete sbagliato o no?». «Sì, a non interrompere l' azione», la risposta di Rizzoli a proposito del contatto sorvolato tra Llorente e Kjaer, seguito dal pari di Ilicic, che fece infuriare gli azzurri.
NICOLA RIZZOLI
«Ora me ne potrei anche andare. Io voglio sapere chi arbitra le partite, l' arbitro o chi sta alla Var? Deve decidere l' arbitro: il suo errore lo accetto, quello di chi sta alla Var no», la replica del Carletto non più furioso. «Hai ragione», la chiosa pacificatrice del designatore. Uno spettacolo andato in scena nel giorno in cui anche la Serie B, con 19 voti favorevoli e uno solo contrario, ha decretato l' ingresso della Var: sperimentazione (off line) nel girone di ritorno, entrata in vigore da playoff e playout.
3 - L’IMPORTANTE VITTORIA POLITICA DEL NAPOLI CON GLI ARBITRI, PUÒ ESSERE UN NUOVO INIZIO
Massimiliano Gallo per www.ilnapolista.it
Il 19 novembre 2019 è una data da cerchiare in rosso sul calendario del Calcio Napoli. Il club incassa quella che può essere considerata la vittoria politica più importante del ciclo De Laurentiis. E arriva dopo due settimane di caos assoluto, di guerriglia civile in cui l’indice di autolesionismo è andato ben oltre l’allarme rosso. La speranza è che con oggi si possa voltare pagina, fermo restando le scorie amministrative dell’ammutinamento. Sta di fatto che oggi il Napoli ha ottenuto ragione sull’arbitraggio di Napoli-Atalanta.
IL FALLO DI KJAER SU LLORENTE IN NAPOLI ATALANTA
L’abbattimento di Llorente – da parte di Kjaer – avrebbe dovuto comportare l’interruzione del gioco da parte di Giacomelli. Che avrebbe potuto assegnare il rigore o ripartire con un fallo per l’Atalanta, avrebbe dovuto quindi consultare il Var. E il commento porta la firma del designatore arbitrale Nicola Rizzoli che ha ammesso: “Sì, abbiamo sbagliato”. Con buona pace della Gazzetta dello Sport che, unica e sola, ha sostenuto intrepida che l’arbitraggio di Giacomelli era stato più che sufficiente. Lo diciamo con la massima simpatia possibile, la speranza è che il quotidiano principe del giornalismo sportivo italiano – dopo qualche scivolone di troppo – colga l’occasione per superare il momento di sbandamento e torni sulla retta via.
IL FALLO DI KJAER SU LLORENTE IN NAPOLI ATALANTA
Oggi, nel forum con il designatore arbitrale Nicola Rizzoli, è stata fondamentale la figura di Carlo Ancelotti molto più che allenatore del Napoli, ambasciatore e ministro degli esteri del Napoli. Che ha dimostrato ancora una volta il proprio spessore politico. Dopo aver praticamente da solo posto all’attenzione del calcio italiano la vergogna, con il solito savoir faire ha inchiodato l’ex arbitro alle proprie responsabilità e lo ha costretto ad ammettere che, sì, Giacomelli ha commesso un grave errore in Napoli-Atalanta.
Ovviamente c’è anche dell’altro. C’è tutto il lavoro politico che il Napoli ha messo in piedi da quella sera. A partire dalle uscite pubbliche di Aurelio De Laurentiis, seguito da Ancelotti (che venne addirittura espulso, peraltro per motivi inspiegabili), e infine dal capitano Lorenzo Insigne. Lavoro che è poi proseguito dietro le quinte. De Laurentiis si è fatto sentire, eccome, nel cosiddetto Palazzo. A partire dalla Federcalcio, ovviamente. E oggi è passato all’incasso. Ennesima dimostrazione che quando si marcia uniti nella stessa direzione, i risultati si raggiungono.
llorente kjaer
Ovviamente, visto tutto quello che nel frattempo è accaduto, la vittoria politica non può essere sbandierata come avrebbe meritato. Perché intanto, come ben sappiamo, al Napoli è accaduto di tutto. Con il ritiro, il no politico ma non disobbediente di Carlo Ancelotti, l’ammutinamento, la serata di forte tensione negli spogliatoi. Il Napoli ha gettato dalla finestra la battaglia politica che aveva cominciato e ha spalancato al nemico le porte della città. Va anche detto che nel computo dei premi-partita, De Laurentiis aveva deciso di considerare quella con l’Atalanta una vittoria. Quindi da pagare. Questo prima dell’ammutinamento.
Nel frattempo, il Napoli ha subito ulteriori torti arbitrali, come ad esempio il mani in area in Napoli-Genoa. Ma chi mai avrebbe avuto il coraggio di dire qualcosa, visto tutto quel che era successo? Chi mai avrebbe potuto gridare all’arbitro mentre in casa ci si picchiava con i forconi e si dava fuoco all’intero palazzo?
La giornata di oggi deve segnare una nuova pagina per il Calcio Napoli. Ovviamente non si può amnistiare quel che è accaduto. Chi ha sbagliato, pagherà. I calciatori chiederanno scusa e si assumeranno le conseguenze amministrative del proprio gesto. Stabilite ovviamente dall’arbitrato. Ma il Napoli deve guardare oltre. Da stasera ha la consapevolezza che non era impazzito la sera di Napoli-Atalanta. È impazzito qualche giorno più tardi. Ma ora deve riprendere a guardare avanti.