Estratto dell’articolo di Ester Palma per www.corriere.it
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«Mai più tragedie come quella avvenuta nel mare della Calabria, mai più una nuova Cutro. I trafficanti di uomini siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti, e i viaggi della speranza non si trasformino più in acque della morte. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere». Rinnova il suo appello per i migranti Papa Francesco al termine dell'odierno Angelus in piazza San Pietro: «Esprimo il mio dolore per le vittime. i familiari e i sopravvissuti e l'apprezzamento alla popolazione locale e alle istituzioni per l'accoglienza e la solidarietà mostrata. Rinnovo il mio appello perché non si ripetano più queste tragedie».
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A rispondere all'appello di Francesco sono stati, via social, la premier Giorgia Meloni e il suo vice: «Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare», ha twittato la presidente del Consiglio. Mentre Matteo Salvini ha aggiunto: «Condivido le parole del Santo Padre e lavoro, non da oggi, per metterle in pratica e salvare vite».
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Sulla tragedia di Cutro, si è espressa con un documento anche l'Anm, associazione nazionale magistrati: «Nessuna norma potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l'accesso a condizioni di vita dignitose.
L'Anm auspica che in qualsiasi circostanza venga sempre rispettato l'inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali. L'obbligo è inderogabile e tutti ne debbono beneficiare, a prescindere dalla concreta possibilità dei singoli di restare in seguito sul territorio italiano». […]
MIGRANTI SCAFISTI ONG