Marco Giusti per Dagospia
ENCANTO 11
Anche oggi si segnalano incassi deboli nei cinema italiani. “Encanto” è primo con 130 mila euro, “Cry Macho” di Clint Eastwood secondo con 54 mila euro, “Ghostbusters: Legacy” terzo con 42 mila euro, “Clifford il grande cane rosso” quarto a 27 mila euro. Non parliamo poi di film buonissimi come “Compartimento n.6” dodicesimo con 13 mila euro. Sorrentino, chissà? Sob!
Eppure nella vicina Francia novembre è stato il mese di maggior sbigliettamento di tutta la pandemia con 14,6 milioni di biglietti venduti in tutto il paese, grazie anche al successo di un kolossal musicale come “Aline” di Valentine Lemercier, il bizzarro biopic sulla vita della cantante quebecquoise Celine Dion imnterpretata dalla stessa Lemercier che ieri ho visto in una sala del Torino Film Festival mezza vuota, ahimé. Noi invece, più che andare al cinema, non la smettiamo di parlare. Su tutto. Il romano di Zerocalcare, la pacca sul sedere alla giornalista che ha scatenato perfino la Aspesi.
paolo sorrentino
Usiamo perfino il Clint Eastwood novantenne di “Cry Macho” per le scaramucce da chiacchiericcio politico come Daniele Capezzone che scrive “Voi con Zerocalcare, noi con Clint Eastwood. A ciascuno il suo, e ciascuno contento…”, che porta alla facile battuta di Zerocalcare “Daniele Capezzone se sente Clint Eastwood”. Un tempo tutti ci sentivamo Clint Eastwood. Intanto è uscito ieri in America, in Gran Bretagna e in molti altri paesi “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
Teresa Saponangelo
Con ottime critiche da parte di critici importanti come Anthony Lane del “New Yorker” e Peter Bradshaw del “Guardian”. Proprio Bradshaw scrive “Sarebbe davvero ottuso non meravigliarsi dell'esuberanza, dell'energia e della vivida immediatezza momento per momento di questo film: Sorrentino è un cineasta sempre in movimento, all'attacco”. Bradshaw trova nel film anche un atteggiamento meno “rattuso” (come lo traduciamo in italiano, oddio?) nei riguardi delle donne rispetto a “Youth”, coi due vecchi che vedono Madalina Ghenea piscina.
E stamane “D-Donna” di Repubblica dedica la copertina a Teresa Saponangelo, già benedetta un paio di settimane fa da Dagospia. Lei e le sue arance. Non possiamo che esserne contenti. E qualcuno ritiri fuori dalla naftalina “Il buco in testa” di Capuano.
Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo Stefania Sandrelli Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo Teresa Saponangelo