Marco Giusti per Dagospia
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Qualcuno al cinema ci va? Insomma… Anche ieri però “Nope” di Jordan Peele era primo in classifica con 70 mila euro di incasso, diecimila spettatori e un totale di 261 mila in tre giorni. Non è “Minions2” e non è certo un film facile.
Anche la critica internazionale si è piuttosto divisa. Eillen Jones di “Jacobin”, trovate l’articolo su “Internazionale”, ne parla come di un trionfo, di un film straordinario e punta la sua critica con una lettura alla Guy Debord che Peele fa alla società dello spettacolo, alla rappresentazione della realtà che diventa show (“Tutto quanto veniva vissuto direttamente si è trasformato in una rappresentazione” scriveva il vecchio Debord) e sul desiderio del regista di riscrivere la storia del cinema dalla parte degli esclusi, gli afro-americani, per questo cita un raro film di cowboy neri come “Non predicare… spara” con Sidney Poitier e Harry Belafonte.
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Ma Peter Bradshaw di “The Guardian” lo ha piuttosto stroncato sostenendo che il regista ha messo troppa carne al fuoco. Esaltati sono invece i critici francesi. Sandra Osanna di “Liberation” ne parla come di un capolavoro (“un film di una ambizione e di grandezza senza precedenti”), e definisce Jordan Peele come “la rivelazione del cinema americano più appassionante del decennio”.
Mathieu Macheret di “Le Monde” descrive l’euforia di trovare un film che dona un film così fra “l’inflazione morbida dei blockbuster e la standardizzazione che spingono le piattaforme”. Al mio amico Ciro Ippolito, uno dei pochi spettatori rimasti a Roma a ferragosto, è piaciuto molto, anche se mi fa notare che non è affatto facile caricare il negativo nello chassis, come si faceva uva volta, se non lo hai mai fatto in vita tua. Ovviamente si dovrebbe vedere in 70mm.
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