Antonio Riello per Dagospia
jailed riello
Documenta 15, in corso a Kassel, ci sta mostrando che gli ultimi incerti confini delimitanti il sistema dell'Arte Contemporanea sono in pratica crollati. Era già prima quasi impossibile definire ragionevolmente cosa fosse l'espressione artistica, ma almeno era relativamente chiaro chi la produceva, cioè gli artisti.
Oggi definire il ruolo stesso dell'artista è diventata un'impresa piuttosto difficile. La classica professionalità di chi produce l'arte stessa cede, un po' alla volta, il passo ad una consapevole e multiforme amatorialità o almeno a una "pianificata non-specializzazione".
Intendiamoci, la tecnologia che diffonde sapere a basso prezzo ha creato un fenomeno che sta aggredendo, con modalità e tempi differenti, tutte le attività, non solo quelle più creative. A cambiare le cose è stata la convinzione (certo ingenua e superficiale, ma attraente perchè suona "democratica" e fa risparmiare denaro) che tutto lo scibile sia on line.
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Un patrimonio di conoscenze facilmente accessibile a tutti ha, in qualche modo, suggerito l'idea che chiunque sia in grado di cavarsela egregiamente in qualsiasi faccenda. Il risultato: una progressiva tendenza verso un generale (e confuso) "fai-da-te". Se non lo sai fare lo puoi imparare velocemente con qualche ora su YouTube. L'idea è fortemente tentatrice: sa di democrazia digitale sfavillante e radicale. Suona inoltre come una potenziale vendetta contro l'establishment specializzato (spesso colpevolmente arrogante e fonte di diffuso risentimento, diciamolo pure).
Snorri Ásmundsson (Akureyri, Islanda, 1966) opera agilmente proprio in un ambito che si trova ai margini estremi della pratica artistica contemporanea. Si muove tra performance artistica, attivismo politico, poesia, comunicazione di massa e un certo tipo di comicità teatrale. Meriterebbe un approfondimento il perchè-e-il-percome i comici prestati ad altri mestieri (alla politica in particolare) siano oggi una categoria emergente di particolare successo...
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Per la maggior parte delle persone (normali) il confine tra il "colpo di genio sublime" e la "boiata pazzesca" è effettivamente molto labile. Questo accade principalmente a causa della concettuale rarefazione di molte pratiche artistiche che ne ha reso oggettivamente difficile la comprensione. Poi i complici dell'equivoco possono diventare la pigra acquiescenza dei media e/o una scrittura un po' troppo criptica da parte dei critici di settore. Diciamo solo che è abbastanza difficile stabilire se "il re è nudo" quando un credibile contesto lo celebra come un modello di eleganza.
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Sfatare le mitologie culturali largamente condivise di questo tempo e mostrarne l'ambigua fragilità è la missione di Asmunssson. In perenne attacco di quanto viene usualmente certificato e spacciato come "culturalmente-di-moda". Ci vuole coraggio e faccia tosta.
Tutto il suo lavoro si svolge in un (delicatissimo) equilibrio tra presa in giro (quasi goliardica), denuncia feroce e attività artistica. Quale delle tre prevalga è impossibile stabilirlo, sa camuffarsi tra i media con consumata esperienza: un inclassificabile furetto mediatico.
In uno dei suoi progetti, SANA BA LANA, si costruisce una finta credibilità come guru Indiano e inscena una serie di serate di Yoga-meditazione sulla figura di Gesù (dove ovviamente la maggior parte dei partecipanti non sanno di trovarsi di fronte ad un artista, pensano invece di essere al cospetto di un autentico santone). https://youtube.be/zLFwINg1FK8
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Con ONE DEAD BODY (2015) ha danzato in pubblico con un supposto cadavere, spacciandola come una avanzatissima pratica coreografica, suscitando terrorizzata ammirazione e anche parecchie richieste per poter imparare a ballare-con-il-morto.
Vestito da prete ha pure inscenato delle omelie (di sapore vagamente eretico) in alcune chiese protestanti Islandesi, causando non poche infuriate proteste tra i fedeli.
Ha fondato un partito e nel 2016 ha partecipato (contemporaneamente!) alle elezioni presidenziali in Islanda e in Messico. L'Arte come Politica vista in modo molto pratico e diretto....
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Comunque è internazionalmente noto per una serie di perfomance, iniziate nel 2014, dove si presenta, previo astuto e imponente battage pubblicitario sui social, come uno dei più grandi suonatori di pianoforte del pianeta: THE BEST PIANO PLAYER IN EUROPE. Informa il pubblico che suonerà dei brani "super-dodecafonici" e in pratica strimpella delle tremende casuali cacofonie accompagnate da improvvisate performance ginniche. Non è nemmeno un dilettante: il piano non lo sa proprio suonare.
Le sue interviste abilmente costruite fanno il verso ai vezzi dei grandi musicisti e appena può, per conquistare credibilità, cerca di farsi vedere seduto in primissima fila nella grandi serate musicali all' Royal Albert Hall o al Wigmore Hall di Londra. E' un fine psicologo (come tutti i comici/imitatori del resto) e sa far proprio l'atteggiamento, anche talvolta capriccioso, dei grandi interpreti pianistici.
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A Città del Messico, dopo che un suo recital in una nota istituzione musicale della città era stato annullato (avevano probabilmente fiutato l'inganno) era riuscito a spostare repentinamente la rappresentazione all'Hotel Hilton. Il Direttore dell'hotel lo accolse in pompa magna presentandolo orgogliosamente ad un folto pubblico rapidamente raccolto nell'albergo. Dovette scappare di corsa (prima della conclusione del concerto) perchè il Direttore, dopo averlo sgamato, lo voleva assolutamente uccidere sul posto e di persona.
https://www.youtube.com/watch?v=1TVtha_luTI
In ogni caso negli anni Asmundsson ha collezionato moltissime critiche perchè c'è chi lo considera un cialtrone tout court, o al massimo un bieco provocatore. Lo si incolpa (con il pretesto di scuotere il sistema) di prendere crudelmente in giro la gente. E' sempre insomma al limite dell'accettabilmente "corretto". Lui ribatte spesso di non occuparsi di fatti ma bensì di "fattoidi" (e un po' ha ragione). Il lavoro che fa rimane in definitiva un ibrido indefinibile, sempre però segnato da una forma di ingenua sincerità. Potremmo sinteticamente definirlo come un "irrispettoso iconoclasta sui generis".
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La sua è una storia personale fatta anche di sfide e fatica: dall'isolamento del Nord dell'Islanda alla scena Internazionale, dalle difficoltà dell'alcolismo ad una vita sobria e atletica.
In una recente intervista ha dichiarato che conduce una vita nomade: fa l' "house & cat sitter". Si trasferisce cioè a casa di persone che lasciano la propria casa (anche per lungo tempo) e hanno bisogno di qualcuno che badi alla casa e ai gatti. Dice che i gatti lo aiutano a pensare con più lucidità, riesce grazie a loro a rilassarsi e a focalizzarsi meglio sui nuovi progetti. Con questo brillante sistema ha vissuto negli ultimi anni in Svezia, nel Regno Unito, in Messico, negli Stati Uniti, in Australia e anche in Italia
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Una delle sue ultime fatiche, SMARTPHONE SOVEREIGNTY, si è svolta nel 2022 a Torino, nell'ambito di Opera Viva Barriera Milano. Riguarda i modi in cui il nazionalismo tardo-moderno sfrutta il potere dei mezzi tecnologici: lo smartphone come visto come arma della cultura cripto-autoritaria e nazionalistica. Forse, magari, ce lo troveremo in corsa per il dopo Mattarella?
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