Mic. All. per il Messaggero
LUCA SACCHI E ANASTASIA KYLEMNIK
Sono le chat e una testimonianza a permettere agli inquirenti di delineare in aula i contorni della trattativa per la compravendita di droga costata la vita a Luca Sacchi, ucciso nell'ottobre 2019 con un colpo di pistola sparato da Valerio Del Grosso. E consentono anche di ricostruire i rapporti tra gli imputati.
«Ciao tesoro come stai? Sono in pensiero per te», scrive Giovanni Princi ad Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca, il giorno dopo l'omicidio. Lei non risponde e cancella dal cellulare l'applicazione Signal, che consente di inviare e ricevere messaggi criptati. Sarebbe stato proprio Princi - già condannato a 4 anni - il regista della trattativa.
luca sacchi anastasiya
Lo racconta ai pm Valerio Rispoli, indagato per la compravendita di stupefacente. Un interrogatorio che, per l'accusa, è fondamentale. «Princi - ricostruisce Rispoli - voleva un grosso quantitativo di erba, 15 o 16 chili». Il pusher era Del Grosso, ora a processo per l'omicidio insieme a Paolo Pirino e a Marcello De Propris, il fornitore. In uno degli incontri per testare la droga, Princi «venne accompagnato da un ragazzo e una ragazza». Per l'accusa potrebbe trattarsi della fidanzata di Luca, pure lei a processo per la trattativa.
Agli atti ci sono anche diverse chat. In un gruppo Whatsapp di cui facevano parte Sacchi, Anastasia, Princi e la fidanzata, emerge che i quattro stavano cercando casa insieme. Luca non era convinto: «Sono più randagi di noi», scrive ad Anastasia. E ancora: «Lui è uno spacciatore discreto». E poi: «Lavorare insieme va bene, ma vivere come una piccola famiglia no».
Giovanni Princi con due amici la sera in cui fu ucciso Luca Sacchi
Ad analizzare i cellulari di vittima e imputati è stato il maresciallo William Massari. Poi, in aula sono state ripercorse le ore dell'omicidio. Anche Rispoli ne parla nel verbale. Il 23 ottobre all'incontro con Princi, erano andati solo lui e Simone Piromalli, perché Del Grosso «voleva sapere se il posto era tranquillo e se Princi avesse i soldi». L'appuntamento era davanti al pub John Cabott.
«Princi manda un vocale e dice: Siamo qui - prosegue Rispoli - si avvicina, da sola, una ragazza che dalle foto dei giornali ho riconosciuto essere Anastasia. Ha lasciato lo zaino a un metro da noi, Princi lo ha raccolto e ci ha mostrato i soldi». Princi, secondo il racconto, avrebbe restituito lo zaino alla ragazza, «lei ha raggiunto un gruppo dove c'era Luca Sacchi».
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A quel punto Rispoli avrebbe avvisato Del Grosso che si sarebbe fatto prestare una pistola dal padre di De Propris, deciso a derubare i ragazzi. «Ero convinto che arrivasse con l'erba - dice ancora Rispoli - Poi è successo tutto. Ho sentito lo sparo e le urla». Il giovane ha aggiunto di avere sentito Del Grosso qualche ora dopo: «Subito ha detto: Io non sono proprio venuto. Il giorno dopo invece stava mangiando un big mac come se non fosse successo nulla. Mangiava le patatine mentre io ero sconvolto».
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