Estratto dell’articolo di Marina de Ghantuz Cubbe per www.repubblica.it

SIMONE CICALONE - MATTEO HALLISSEY

Tre ore all’interno di Regina Coeli insieme ai Radicali Italiani: Simone Cicalone esce dal carcere trasteverino pronto per fare il prossimo video e raccontare cosa ha visto. Lo youtuber che dalla strada (dove va a caccia di borseggiatori e senzatetto), finisce sempre più spesso nei talk radio televisivi, fuori dalla casa circondariale parla di prevenzione.

Lui, che con modi a volte anche aggressivi va allo scontro con chi delinque, prova pietà per le condizioni in cui finisce chi è recluso nella casa circondariale. La rabbia nei confronti della microcriminalità provata in strada e poi trasformata in racconto social, dopo la visita si trasforma in empatia. Perché la vita, lì dentro, è davvero troppo dura rispetto ai reati commessi.

simone cicalone

“Vedere all’interno i detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria nelle condizioni, difficili, che comporta il sovraffollamento con il 180% di occupazione dei luoghi, fa capire che qui l’umanità un po’ si perde. La pena sta diventando molto più pesante di quello che dovrebbe essere”, commenta Cicalone che si è accorto di ciò che da anni anche i Radicali denunciano insieme ai garanti delle persone private della libertà. [...]

Sì, perché uno dei modi in cui vengono visti i carcerati secondo Cicalone è proprio questo: “Uno dall’esterno pensa: ‘Dobbiamo pagarli per oziare’. Invece dentro pensi: ‘No, aspetta, poveracci’. È recluso – racconta lo youtuber - anche quello che ha dato un pugno a Evelina – sua collaboratrice ndr - che hanno arrestato perché aveva una quantità di reati... però lo vedi lì dentro ed empatizzi con quelli con cui da fuori non riesci a empatizzare. Fuori dico: ‘Ecco! Quello è un borseggiatore’. Rivedendolo dentro penso ‘cacchio sta in una condizione difficile’”.

simone cicalone

Ed è così che Cicalone arriva a chiedere più prevenzione, l’unica cosa che dalla notte dei tempi, sarebbe utile a evitare che le persone finiscano in circuiti malavitosi o si ritrovino a delinquere perché senza nessun’altra possibilità per sopravvivere.

“I detenuti sono stati un fiume in piena con me, mi hanno chiesto di dargli voce. Spero di continuare perché questo tipo di esperienza ti dà un’ottica differente. [...]”

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