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Tanti anni difficili, molti momenti complicati di una vita che ha lasciato tante ferite per colpa dell'alcolismo. Adesso Cicinho sta cercando di mettere i cerotti e provare a trovare la strada della serenità. L'ex terzino della Roma ha raccontato i suoi anni bui a “O Estado de São Paulo”: “Mi sono reso conto che stavo esagerando quando ho perso il piacere di fare il mio lavoro, di giocare a calcio. Sono sempre stato appassionato di calcio. Quando Dio fa un regalo e non sappiamo come gestirlo, è perché c’è qualcosa che non va. Non ho più avuto piacere di andare in campo, allenarmi e concentrarmi. Avevo 30 anni e giocavo con la Roma nel 2010".
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Cicinho racconta il suo problema d'alcolismo: "Ho iniziato a bere intorno ai 13-14 anni, quando sono andato al Botafogo. Tutto è iniziato con il primo sorso e ho finito di bere a 30 anni, ho bevuto per quasi 20 anni.Quando ho iniziato ad avere soldi, ho iniziato a bere di tutto. E ho fumato per undici anni, dal 1999 al 2010. Ho bevuto tanto eh, tutti i giorni. Ho bevuto una decina di casse di birra al giorno ma poi ho smesso di bere del tutto. È stato un piacere così intenso che non posso spiegarlo. La migliore spiegazione è guardare Cicinho di otto anni fa e Cicinho oggi. La mia condotta parla più delle parole".
L’incontro con la moglie però gli ha cambiato la vita: “L’ho conosciuta attraverso amici e ho visto qualcosa di diverso. Mi ha giudicato che ciò che sono e non per quello che ho. Ha visto qualcosa che non sapevo nemmeno di avere. Mi ha fatto conoscere i principi che aveva, incentrati sulla parola di Dio, ed è così che ho avuto la mia trasformazione”.
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