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    CINA STOP - IL DRAGONE RALLENTA E SI PORTA DIETRO I MERCATI EMERGENTI. E IN BORSA SI TEME UNA REPLICA (AL RIBASSO) DEL FILM VISTO UN MESE FA


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia
    Sui mercati azionari internazionali oggi fioccano le vendite. E anche a Piazza Affari tira un'aria che non è delle migliori, sebbene nel primo pomeriggio il rosso si sia un po' ridimensionato. Alle 15.30, infatti, l'indice milanese Ftse Mib cede sul terreno lo 0,62% a 20.311,19 punti (in mattinata era arrivato a cedere oltre 1 punto percentuale).
    Imputato numero uno per la decisa correzione dei mercati è il dato sull'attività manifatturiera cinese arrivato proprio oggi, che ha mostrato una contrazione del settore superiore alle attese. Nel dettaglio, l'indice Pmi flash a cura di Markit/Hsbc, a febbraio, è sceso sui nuovi minimi degli ultimi sette mesi, portandosi a 48,3 punti e allontanandosi sempre più dalla lettura finale di gennaio, che era stata pari a 49,5. Proprio la soglia dei 50 punti fa un po' da spartiacque tra una crescita e una contrazione dell'economia cinese.
    "La Cina ancora una volta ha scioccato il mercato", è stato il commento di Wei Yao, esperto di Societe Generale. A questo punto, però, c'è da fare gli scongiuri. Come fa notare il sito "Business insider", infatti, proprio il dato cinese sulla manifattura, relativo a gennaio e giunto sotto la soglia dei 50 punti, esattamente un mese fa aveva spaventato le Borse a tal punto da innescare un'ondata generalizzata di vendite, a cui poi si erano accompagnate i timori, peraltro mai sopiti, sulle prospettive di alcuni mercati emergenti come la Russia, la Turchia, il Venezuela e il Brasile.
    Timori che erano diventati evidenti con il crollo sui mercati valutari delle valute di quegli stessi paesi, legati a doppio filo con la Cina. Ed è proprio dal nuovo crollo delle monete emergenti che si possono cogliere segnali sulle prospettive dei mercati. Il rublo russo, ad esempio, si è appena portato sui minimi da cinque anni nei confronti dell'euro (il tasso di cambio tra valuta europea e russa al momento viaggia a 49,1). Un movimento che potrebbe presagire nuovi guai per i mercati emergenti e, di riflesso, per quelli internazionali. E gli operatori temono sempre più che stia per andare di nuovo in onda il film già visto sui mercati proprio un mese fa.

    TIM COOK FA VISITA ALLA FABBRICA FOXCONN IN CINATIM COOK FA VISITA ALLA FABBRICA FOXCONN IN CINA fabbriche cinesifabbriche cinesifabbriche cinesifabbriche cinesi
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