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Marco Giusti per Dagospia
Ve lo dico subito. Anche se farà in tutto il mondo un incasso pauroso, anche se piacerà ai bambini come è piaciuto il primo, “Moana 2”, che da noi si chiama “Oceania 2”, diretto da tre esordienti alla regia, David G. Derrick (story editor del primo e scenografo), Jason Hand (animatore di “Zoolander”), Dana Ledoux Miller, scritto da Miller, Jared Bush (“Zoolander”) e Beck Smith, unica donna, non ha lo stesso fascino, la stessa intelligenza narrativa, le stesse musiche meravigliose, firmate da Lin Manuel Miranda, la stessa capacità di sorprenderci che aveva “Oceania”.
Sì. Ritroviamo tutti i personaggi, dalla scatenata protagonista Vaiana, doppiata da Auli’l Cravalho, dal semideo Maui doppiato da Dwayne Johnson, più coatto di Mario Brega, dal maialino al pollo, ai Kakamora, ritroviamo la stessa ambientazione polinesiana, le stesse scenografie. E l’animazione, come nel primo film, è perfetta. Ma è quasi il minimo sindacale che si poteva fare alla Disney con un film d’animazione del genere.
Credo che il piano non fosse tanto di costruire un “Oceania 2” forte, quanto di dar vista a un seriale animato da lanciare su Disney+ e di puntare sul live-action “Moana” diretto da Thomas Kail, con Dwayne Johnson e Catherine Laga’aia che sarà pronto nel 2026 e che si sta girando adesso.
Un piano ambizioso che impoverisce però quella che poteva essere una naturale serializzazione animata alla “Toy Story”: La scomparsa dei registi originali, Ron Clemens e John Musker (“La sirenetta”, “Hercules”) dal sequel, la sostituzione di Lin-Manuel Miranda con Abigail Barlow e Emily Bear al grido che non condivido per nulla “è meglio che le ragazze scrivano canzoni per le ragazze”, mi sembra che siano cose che impoveriscano il film, che funziona soprattutto nella parte avventurosa quando entrano in campo i favolosi Kakamora e tutto il gruppo finisce nella vulva-montagna gigante con la bat-queen.
Molto carino però è il mostro mollaccione verde che spara il liquido che i Kakamora utilizzano per addormentare con le freccette i nemici. Maui arriva troppo tardi per i miei gusti, e se ne sente la mancanza. Certo, Moana/Vaiana è sempre adorabile, ma il fatto che dopo 8 anni dal primo film, come fosse Topolino, non sia cresciuta non mi torna proprio. Perfino i pupazzi di Toy Story invecchiano. Qui si deve arrivare però alla serializzazione da piattaforma dove piazzare Moana 1 Moana 2 e Moana 3.
Come fosse, leggo nelle critiche, un “consumer product” e non un film. Tristezza. Le critiche, che hanno battezzato con un positivo ma non positivissimo 66% il film, ma su Cinescore ha “A”, ne parlano generalmente come qualcosa di molto riuscito a livello tecnico, ma non a livello narrativo. Certo, sono pienamente d’accordo con chi scrive che se hai una casa piena di ragazzini che hanno già visto “Wicked”, questo “Moana2” ti salva la giornata.
Inoltre Simea, la sorellina di Moana/Vaiana, è fantastica. E il pollo fa ridere anche più che nel primo film. Uscito dalla sala, ieri, stavo per comprarmi il coltello magico di Maui… C’è anche il pollo però…
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