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    CINEMA, DONNE, CALCIO E GUAI CON LA GIUSTIZIA, VITTORIO CECCHI GORI A TUTTO CAMPO – “MI RITROVO SPOLPATO DA GENTE SENZA SCRUPOLI. HO VARIE CAUSE IN PIEDI. UNA MONSTRE CON TELECOM, CI SONO IN BALLO 900 MILIONI DI EURO – MAI STATO UN DONNAIOLO. ORNELLA MUTI? FU UNA COTTARELLA. MERYL STREEP? SOLO AMICI – LA CASA ACQUISTATA DA TRUMP, GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ E I DIRITTI DI "CENT'ANNI DI SOLITUDINE": “NON VOLLE VENDERLI PERCHÉ NON PENSAVA CHE FOSSE POSSIBILE TRASFORMARLO IN UN FILM” - LA RICHIESTA DI GRAZIA AL PRESIDENTE MATTARELLA


     
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    Estratto dell'articolo di Antonio Gnoli per “la Repubblica – Robinson” – articolo del 26 novembre 2022

     

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    VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI

    Per Vittorio Cecchi Gori c'è una richiesta di grazia al presidente Mattarella. Ha compiuto pochi mesi fa ottant'anni, e dovendo riassumere la sua vita da imprenditore direi che tre cose hanno contato: il cinema, il calcio e le donne. Non è ancora del tutto uscito da vari cicloni giudiziari che le cronache hanno ampiamente illustrato. Qualcuno lo compatisce, c'è chi convintamente lo difende. Molti lo hanno attaccato, speculando e lucrando su un patrimonio stramiliardario.

     

    Che cosa ha rappresentato per lei la ricchezza?

    "Quando c'è sembra naturale servirsene. Non l'ho fatto in modo dissennato. Ho acquistato immobili importanti: una villa a Beverly Hills dove ho vissuto, un appartamento a New York, che era di Donald Trump, la casa di Palazzo Borghese. Spazi prestigiosi. Un lusso funzionale alla rappresentanza. Per ospiti importanti: attori, attrici, registi, scrittori. Un mondo su cui fare colpo, oltretutto frequentato da produttori cinematografici e imprenditori della comunicazione. Non potevo certo riceverli in un appartamento di tre camere e cucina".

     

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    Vittorio Cecchi Gori in un disegno di Riccardo Mannelli Vittorio Cecchi Gori in un disegno di Riccardo Mannelli

     

    E lei sta combattendo?

    "Ho varie cause in piedi. Una monstre con Telecom, ci sono in ballo 900 milioni di euro".

     

    Che cosa ne è stato del suo patrimonio?

    "Spolpato da gente senza scrupoli. Derubato perfino da alcuni avvocati che mi avrebbero dovuto difendere! Agli indici odierni quel patrimonio è calcolabile intorno a un paio di miliardi di euro".

     

    Da come ne parla sembra che lei non abbia colpe.

    "Guardi, di errori ne ho commessi tanti. Il più grave è che negli anni della bufera io non mi sono reso conto della gravità della cosa. Non capivo che si stavano mangiando il gruppo Cecchi Gori. Ripeto, ho le mie colpe, ma sono ben poca cosa rispetto a quello che ho subito".

     

    LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE

    Mi scusi, lei ha avuto vari fallimenti per bancarotta, distrazione di fondi, le hanno perfino trovato della coca in cassaforte, l'hanno condannata in più occasioni. Tre arresti. Non è che sia proprio ben poca cosa.

    "Tutto quello che è accaduto dopo il Duemila descrive quello che lei ha riassunto. Ma le cose vanno lette. Veri i fallimenti, vera la bancarotta, vere le distrazioni. Ma cominciamo col dire che era come se io rubassi a me stesso".

     

    Erano soldi che passavano da una sua società a un'altra?

    "Esattamente. Riprovevole, non c'è dubbio, ma era diventato un meccanismo perverso. Il problema è come si fosse giunti a tutto questo".

    VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA

     

    Prendiamoci un attimo di respiro. Chi vede in questa fase della vita?

    "Pochissime persone. Non è più come un tempo quando tutti mi cercavano. Di una cosa sono felice. Continua a venirmi a trovare Maria Grazia Buccella, la nostra è stata una grande storia d'amore. Lei ha un paio d'anni più di me. Ci teniamo la mano e ci sembra di essere tornati giovani".

     

    VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA

    So che ha avuto molti innamoramenti.

    "La prima infatuazione la provai per Marina Vlady, bellissima. Io dodicenne la spiavo recitare sul set e me ne innamorai. La seguivo ovunque. Con la troupe che si faceva un sacco di risate. Ho avuto diverse storie importanti. Ma credo di non essere mai stato un donnaiolo".

     

    I rotocalchi direbbero il contrario.

    "Era soprattutto gossip".

     

    Si dice che fosse facile all'innamoramento. Come accadde con Ornella Muti.

    "Quella fu una cottarella. Brava attrice, scanzonata, bella. Piaceva a mia madre. Dopo un po' capimmo che non eravamo nel giusto incastro".

     

    Si mormorò di una storia con Meryl Streep.

    "Siamo stati solo amici. Doveva girare un film per me, alla fine si tirò indietro, con il contratto già firmato, perché era incinta. Lei fu adorabile: disse che invece di chiederle la penale stappai una bottiglia di Champagne per il lieto evento".

     

    roberto benigni vittorio cecchi gori federico fellini roberto benigni vittorio cecchi gori federico fellini

    A proposito di America, nel 2018 ha coprodotto "The Irishman" con Martin Scorsese.

    "Laggiù ho ancora un nome e un certo credito. Mi hanno di recente conferito la presidenza onoraria di due società americane del mio Gruppo. Quanto a Scorsese, lo incontrai la prima volta a Cannes insieme a mio padre per i diritti di Silence. Abbiamo collaborato spesso. Sono stato anche amico di Sidney Pollack. Avremmo dovuto fare un film sulla vita di Ferrari.

    cecchi gori oscar cecchi gori oscar

     

    Era il 2004 o il 2005. Lo feci incontrare perfino con l'Avvocato Agnelli. Purtroppo Pollack si ammalò e il film è passato a Michael Mann. Dovrebbe uscire l'anno prossimo. Ho conosciuto e frequentato quasi tutti: da Richard Gere a Jack Nicholson, con cui andavo alle partite dei Lakers. Mi dispiace di non aver prodotto Seven, almeno nel nucleo iniziale era una mia idea.

     

    Scegliemmo Brad Pitt come protagonista, poi ebbi dei problemi societari in Italia, alcuni soci si tirarono indietro e di conseguenza dovetti rinunciare. Peccato. Però qualche anno dopo feci 300 e fu anche quello un grande successo. Ho conosciuto Mohammed Alì, ma era già malconcio. Sono stato amico di Gabriel García Márquez: volevo acquistare i diritti di Cent'anni di solitudine. Ma non volle venderli".

     

    CECCHI GORI 44 CECCHI GORI 44

    Perché?

    "Non pensava che fosse possibile trasformarlo in un film. Andai a trovarlo a Città del Messico con Giuseppe Tornatore. Ci disse: per qualunque altro mio romanzo vi cedo i diritti ma non per Cent'anni di solitudine. Ricordo che mi invitò all'Avana, dove credo avesse una cattedra di cinema, voleva che facessi un paio di conferenze sul cinema italiano e poi farmi conoscere Fidel. Alla fine per impegni rinunciai ad andare a Cuba".

     

    Che cosa avrebbe detto del cinema italiano?

    "Che è stato un grande cinema e che mio padre Mario, e anche il sottoscritto, hanno contribuito a renderlo tale. Pensi che questa casa dove sono tornato a vivere fu acquistata dal babbo con i ricavi del Sorpasso. Ho vinto tre Oscar con Mediterraneo, Il postino e La vita è bella, non so quanti Leoni d'Oro e David di Donatello. Il cinema è ancora la mia vita e la mia vita ha dato molto a questa arte popolare".

     

    (…)

    Lei acquisì Tele Montecarlo che poi divenne la 7. Che cosa aveva esattamente in testa?

    vittorio cecchi gori batistuta vittorio cecchi gori batistuta

    "Creare una piattaforma i cui asset principali sarebbero stati i diritti cinematografici e i diritti del calcio".

     

    Fu con questo obiettivo che lei divenne anche presidente della Fiorentina calcio?

    "All'inizio no, tutta Firenze ci chiese di prendere in mano la squadra di calcio e lo facemmo volentieri. Fu un atto sentimentale. Tra l'altro il babbo e la mamma si erano conosciuti allo stadio durante una partita di Fiorentina Juventus. Il business dei diritti venne dopo. Avevo in mano le due cose più popolari in Italia: il cinema e il calcio. Era l'occasione per rendere il Gruppo Cecchi Gori protagonista".

     

    Si sentiva un visionario?

    vittorio cecchi gori vittorio cecchi gori

    "Nel senso buono sì, tra l'altro con Murdoch e Telecom avevamo creato Stream, che è il progenitore di Sky. La piattaforma digitale dove poter vedere on demand calcio e cinema. Fui praticamente estromesso con un aumento mostruoso di capitale deciso completamente fuori dagli accordi siglati precedentemente".

     

    Ha mai avuto la percezione che le stava crollando il mondo, il suo mondo?

    "Non mi sono accorto di nulla fino a quando le cose hanno cominciato a travolgermi. A quel punto ho avuto la certezza che il sistema economico finanziario e della comunicazione, che in quegli anni stava consolidando il proprio potere, aveva deciso di portarmi via tutto. È stato come sparare sulla Croce Rossa".

     

    vittorio cecchi gori fiorentina 6 vittorio cecchi gori fiorentina 6

    Dal racconto lei ne esce più vittima sacrificale che responsabile. Non è un po' poco?

    "Se si riferisce ai miei errori , beh ci sono stati e me ne assumo la responsabilità".

     

    Quali errori?

    "Aver agito con un eccesso di individualismo e poi essermi affidato a persone che mi hanno mal consigliato. Ci sono mie responsabilità oggettive, ma c'è stata una sproporzione tra gli errori commessi, la distrazione di alcune decine di milioni di euro, e la distruzione di un gruppo che valeva miliardi".

     

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