operazione Dia
La Direzione investigativa antimafia di Firenze ha sequestrato beni per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro a un imprenditore tessile cinese, C.Y. , 38 anni, residente a Carmignano ma di fatto abitante ed operante a Prato. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Prato su proposta del direttore della Dia, scaturisce da complesse indagini economico-finanziarie che hanno consentito di accertate la sproporzione tra il patrimonio posseduto ed il suo tenore di vita con i redditi dichiarati dall'uomo e dal suo nucleo familiare (per alcuni anni anche pari a zero).
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A giustificazione di tali averi, C.Y. ha presentato ricevute di vincite alle slot machine per decine di migliaia di euro ma il Tribunale non ha ritenuto gli importi sufficienti a legittimare la ricchezza in questione.
Il 38enne è risultato, tra l'altro, gravato da numerosi precedenti penali, tra cui la condanna della Corte d'Appello di Firenze del 2004, per aver favorito l'immigrazione illegale di numerosi cinesi attraverso meccanismi fraudolenti, la condanna del Tribunale di Prato del 2012 per aver gestito giochi d'azzardo all'interno di vari capannoni industriali, nonche' il coinvolgimento e l'arresto (datato 2012) in un indagine relativa all'importazione di merce di contrabbando, mediante l'interposizione fittizia di imprese commerciali cosiddette "cartiere".
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Il sequestro di oggi comprende una villa a Prato (localita' Tavola), tre auto (una Mercedes CLA 200, una Range Rover Evoque e un Fiat Doblo), quote riferite a due società, numerosi conti bancari e disponibilità finanziarie.