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    E SONO STATO GENTILE (CLAUDIO) – "L’ESCLUSIONE DI CASSANO AL TEMPO DELL’UNDER 21? QUANDO VEDI CHE UN ELEMENTO NON FA GRUPPO...PER UNA SQUADRA È MEGLIO UNO MENO BRAVO MA CHE AIUTA I COMPAGNI” – "LA MARCATURA DI MARADONA AL MUNDIAL ’82? HO GIOCATO DURO MA IO NON SONO MAI STATO ESPULSO PER GIOCO VIOLENTO, MARADONA INVECE SI'” – E POI BEARZOT, PERTINI, ZICO, IL TRAP, IL CORONAVIRUS E I PLAYOFF SCUDETTO…


     
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    Da Le Lunatiche: https://www.raiplayradio.it/programmi/lelunatiche

     

    CLAUDIO GENTILE CLAUDIO GENTILE

     

    Claudio Gentile è intervenuto nel corso della trasmissione Le Lunatiche in onda su Rai Radio 2 ogni sabato e domenica dall’1 alle 5, condotta da Federica Elmi e Barbara Venditti

     

    Sul Covid-19

     

    In questi giorni c’è un po’ di tristezza, sono uno che esce spesso in bicicletta per 2/3 ore e quindi essere in casa senza poter fare niente fa venire un po’ di rabbia. Però dobbiamo salvaguardare un po’ tutti e quindi diamo restare a casa per risolvere il problema in breve tempo.

     

    Sui mondiali 1982

     

    Il segno che abbiamo lasciato nella gente lo vediamo quotidianamente, qualunque persona che incontri si ricorda quel mondiale. Sappiamo che abbiamo fatto una grande impresa e questo i tifosi ce lo riconoscono con grande affetto, anche perché ci dicono che hanno vissuto grandi emozioni e quindi a noi fa piacere.

     

    CLAUDIO GENTILE CLAUDIO GENTILE

    Purtroppo all’inizio la stampa non ci ha dato nessuna mano, eravamo molto criticati, tentavano in tutti i modi di non darci tranquillità perché si leggevano i giornali tutti i giorni e venivano fuori sempre polemiche e notizie non vere, insomma hanno cercato in tutti i modi di impedirci di avere quella tranquillità che serve ad un atleta quando deve affrontare una gara. Però noi abbiamo fatto un bel muro perché ci siamo molto uniti, abbiamo fatto il silenzio stampa che comunque non era bello ma che abbiamo dovuto affrontare per forza, per evitare ulteriori polemiche. Quindi abbiamo deciso di trincerarci nel nostro spogliatoio, parlava solo Dino Zoff che era il capitano e quindi abbiamo superato ottimamente anche quel momento.

     

    Su Sandro Pertini

     

    Poi arrivò il Presidente Pertini, è stato veramente un grande personaggio che quando abbiamo vinto ci ha fatto un grande piacere averlo con noi, abbiamo festeggiato con lui in albergo, poi siamo tornati con il suo aereo, siamo andati a Roma. Pertini è venuto con l’intento che dovevamo fare una grande impresa, lui ce l’aveva detto che voleva tornare con il trofeo.

     

    CLAUDIO GENTILE CLAUDIO GENTILE

    Quindi per noi era una grande responsabilità, non è facile vincere un mondiale. È stato un grande motivatore per noi, una persona molto importante nel gruppo perché sapeva che avremmo dato una grande gioia all’Italia. è stato molto emozionante.

     

     

     

    Sulle marcature di Zico e Maradona

     

    La storia ha già raccontato di Maradona e Zico, due grandi giocatori, quindi avere quel compito per me è stata una grande responsabilità. C’era l’Argentina che era campione del mondo in carica, Maradona che doveva essere il giocatore di talento, quindi avevo una responsabilità non da poco perché marcare quei giocatori lì non è molto facile. Ho giocato duro ma ci tengo a sottolineare che io non sono mai stato espulso per gioco violento, Maradona invece si.

     

    CLAUDIO GENTILE CLAUDIO GENTILE

    Bisognerebbe fare una classifica. In tutta la mia carriera sono stato espulso una volta per doppia ammonizione, oltretutto era una semifinale di Champions contro il Bruges e c’era un campo pesantissimo, siamo andati ai tempi supplementari, io ero stanco e ho preso la palla con la mano e l’arbitro mi ha ammonito e poi buttato fuori.

     

    Il fair play che c’era un tempo è finito nel momento in cui molti giocatori, quando si guadagna così tanto, poi non si hanno le motivazioni per segnare un’epoca e fare dei risultati sorprendenti. Quindi è un po’ venuta a mancare quella determinazione e quella voglia che si aveva quando si guadagnava ma solo se vincevi. Invece oggi già guadagnano ancora prima di vincere. Quindi è cambiato in questo senso, è un calcio diverso e bisogna accettarlo per quello che è.

     

    Maradona nell’86 ha vinto il mondiale da solo. Certi campioni, se non hai l’alternativo per contenerli e contrastarli, è logico che perdi. Hai molte chance di non riuscire a vincere la partita, infatti lui ha vinto quel mondiale perché non c’era più quella marcatura che si faceva ai giocatori di un certo livello.

     

    L’attaccante più forte che ho affrontato è stato Maradona, perché era uno dei giocatori più considerati. Lui è ancora ai vertici del calcio mondiale. Messi può essere confrontato con lui, ma Maradona per me è ancora superiore.

     

    Su Antonio Cassano

     

    Quando vedi che un elemento non si ingrana, non fa gruppo, è logico che è meglio uno meno bravo ma che si basa su alcune cose fondamentali come fare gruppo, aiutare i compagni. È fondamentale nel contesto di una squadra.

     

    Su Enzo Bearzot e Giovanni Trapattoni

     

    Trapattoni quando è arrivato alla Juventus era un allenatore con molte aspettative, perché era stato portato via dal Milan per creare una squadra competitiva, con dei valori. Lui è stato capace di realizzare questo e quindi è stato un allenatore che nella storia ha segnato un periodo bellissimo con la Juve. Era uno molto divertente, sdrammatizzava quando c’erano delle situazioni negative, però quando era in panchina si faceva sentire soprattutto quando certe cose non andavano bene. Era un allenatore che sapeva motivare i giocatori.

     

    MARADONA E CLAUDIO GENTILE MARADONA E CLAUDIO GENTILE

    Bearzot è stato uno di quegli allenatori vecchio stile che ha saputo creare il gruppo dell’82, soprattutto quando venivamo criticati dalla stampa pur facendo risultati. Ce l’avevano con lui perché non aveva convocato certi giocatori al posto di altri. Non veniva valutato quello che facevamo in campo, era già negativa qualsiasi cosa. Bearzot lì è stato molto attento e insieme a lui abbiamo deciso di fare il silenzio stampa ed è stato il modo per toglierci il peso delle continue critiche della stampa.

     

    Sulla serie A 2020

     

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    Penso che alla fine si faranno dei playoff, le prime 6 o 8 squadre faranno un finale giocando dalla domenica al mercoledì e a chi vince verrà assegnato lo scudetto. Non è sicuramente un’annata che verrà ricordata. È una cosa che deve essere comunque portata a termine. Il problema grosso è quello della Champions, quello dell’Europa League. Quando si giocherà? Non è un bel compito per chi deve decidere scegliere la soluzione migliore. Verranno prese delle decisioni da una settimana all’altra per dare a tutti la possibilità di giocarsi l’annata.

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