DOPO FIAT INDUSTRIAL E FERRARI, FCA VUOLE SEPARARE IVECO DA CNH INDUSTRIAL: L’OBIETTIVO, COME AL SOLITO, È QUELLO DI INCREMENTARE IL VALORE DEL GRUPPO
1 – CNH INDUSTRIAL, NEL 2021 ATTIVITÀ SEPARATE IN 2 GRUPPI
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(AWE/LaPresse) - Cnh Industrial separerà per l'inizio del 2021 le attività "On-Highway", cioè quelle stradali, da quelle "Off-Highway", le non stradali, per creare due gruppi indipendenti, entrambi leader a livello globale. La notizia verrà annunciata in occasione del Capital Markets Day.
richard palmer sergio marchionne john elkann
Il gruppo "On-Highway" di nuova quotazione, con fatturato pro-forma delle attività industriali di 13,1 miliardi di dollari, comprenderà i marchi Iveco, Iveco Bus ed Heuliez Bus, insieme alle attività motoristiche di Ftp Industrial. Il gruppo "Off-Highway", con fatturato pro-forma delle attività industriali del 2018 pari a 15,6 miliardi di dollari e nel quale rimarranno i veicoli speciali, comprenderà invece Case Ih, New Holland Agriculture, Steyr, Case Construction Equipment, New Holland Construction, i mezzi pesanti da cava Astra e i veicoli da difesa e quelli antincendio Magirus. La nuova realtà avrà una struttura speculare a quella attuale. A ogni azionista di Cnh Industrial verrà conferita una azione del nuovo gruppo.
2 – CNH INDUSTRIAL, RISULTATO DILUITO ADJ A 2 DOLLARI ENTRO 2024
cnh industrial iveco manley elkann
(AWE/LaPresse) - Il nuovo piano strategico quinquennale 2020-2024 di Cnh Industrial, 'Transform 2 Win' prevede un aumento del fatturato con tasso di crescita annuo composto del 5% e un margine Ebit adjusted delle attività industriali all'8% entro il 2022 e al 10% entro il 2024, con Ebit adjusted più che raddoppiato rispetto ai livelli attuali. Il rendimento sul capitale investito delle attività industriali è previsto al 20% (in crescita di 600 punti base rispetto al 2018) e il risultato diluito per azione adjusted è previsto in crescita da 0,86 dollari (valore medio previsionale per il 2019) a 2 dollari entro il 2024. Tali dati, precisa la società, sono riferiti al perimetro attuale.
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3 – LA FIAT PRONTA A CUCINARE UN ALTRO SPEZZATINO
Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
Il mercato dell' auto in Italia è di nuovo a corto di carburante. Secondo gli esperti del Centro Studi Promotor se dovesse anche aumentare l' Iva si fermerebbe completamente con gravi danni per tutta l' economia nazionale. Ad agosto le immatricolazioni sono scese del 3,1% rispetto a allo stesso mese dell' anno scorso annullando le speranze fiorite a luglio quando c' era stato un flebile recupero dello 0,1%.
sergio marchionne richard tobin
Nei primi otto mesi, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, il rallentamento è pari al 3%. Visto il peso delle quattro ruote per l' economia italiana il nuovo calo rende più consistenti le preoccupazioni espresse dal Centro Studi Confindustria che vede nuovi segnali rallentamento dopo la frenata di luglio.
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Tanto più che le vendite di Fca segnano ancora il passo: il calo è pari al 16% e la quota di mercato si è ormai ridotta al 23,35%. Nessuno dei grandi marchi della casa si salva: Alfa Romeo crolla del 68.87%, Jeep perde il 27,04%, Fiat l' 8,37%. Se la cava soltanto la piccola Lancia che registra un rialzo del 95,77%, pur avendo un solo modello: l' intramontabile Ypsilon con 2.500 esemplari.
ritardo La casa italo-americana paga il ritardo tecnologico e il mancato rinnovo dei modelli.
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Il mercato infatti punta sulle auto elettriche (ibrida, mild hybrid e full electric) e sui Suv. In particolare quelli a marchio Audi (+27,66%) e Volkswagen (+13.9%). In controtendenza Toyota, dominatrice sulle nuove tecnologie che perde il 3,61% forse in attesa di nuovi modelli, mentre Smart segna un rialzo record che sfiora il 300% a quasi 2.700 auto, grazie soprattutto alla versione elettrica. Rinnovamento di offerta e ibrido plug-in fanno bene a Mitsubishi (+20%) .
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I Suv sostengono le vendite di Jaguar (che cresce di quasi il 50% spinta dall' elettrica I-Pace, auto dell' anno del 2019) e Land Rover in crescita del 74,44% grazie alla nuova Evoque e alla Velar. Il nuovo calo delle vendite apre molti interrogativi sul futuro di Fca. E' sempre più forte l' impressione che tutte le carte siano messe sul tavolo della possibile alleanza con Renault che, almeno sul mercato italiano si difende ancora bene: +10,4% ad agosto con la Dacia in volo del 30%.
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INTERROGATIVI
Fca ha solo due modelli di Suv ed entrambi di grandi dimensioni (Stelvio per Alfa e Levante Maserati). Per il resto nulla, almeno in Europa. Né la 500 elettrica a Mirafiori e nemmeno la Renegade a Melfi sembrano prodotti destinati a segnare una svolta. Nulla comunque che possa sostenere l' intenzione di andare avanti senza alleati.
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La cartina di tornasole sulle strategie del gruppo arriverà oggi dalla presentazione del nuovo piano industriale di Cnh in programma a New York. Anche in questo caso si parla di possibile spezzatino. A uscire dal perimetro sarà probabilmente Iveco. Lo scorporo servirà a togliere dalle macchine agricole (New Hollande) il peso degli autocarri i cui margini sono molto risicati. Dove andrà Iveco? Secondo alcuni verrà sostanzialmente venduta.
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Tanto più che i pretendenti sembrano non mancare: si parla degli indiani di Tatra o dei cinesi di Geely. Secondo altri, invece, verrà fusa con l' americana Daf allo scopo di avere accesso al mercato Usa. Quale che sarà la scelta è evidente la strategia della famiglia Agnelli-Elkann. Concentrarsi sui marchi più forti: Ferrari e Jeep nelle quattro ruote e New Holland sui mezzi pesanti. Vendendo il resto o giocandolo sul tavolo di alleanze globali.
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SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN