Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per https://milano.repubblica.it/
COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DELLE FOIBE A VARESE
Il pretesto delle foibe per inscenare una parata nazifascista. Il ricordo delle migliaia di italiani torturati, assassinati e gettati nelle caverne dalle milizie della Jugoslavia di Tito per compattare, in piazza, le sigle dell’estrema destra italiana. Magari con tanto di saluto romano “libero” dopo la sentenza della Cassazione che, in qualche modo, sdogana il braccio teso se fatto durante delle commemorazioni. E qui non a caso la parola “commemorazione” è specificata, bene in vista sulla locandina.
E’ polemica a Varese per l’annunciata manifestazione nera in programma domani alle 18 in piazzale Trieste, di fronte alla stazione ferroviaria, in memoria dei martiri delle foibe e gli esuli istriani-dalmati. Un appuntamento lanciato su Telegram dai neonazisti varesotti della Comunità militante dei dodici raggi (Do.Ra.) – recentemente protagonisti al matrimonio di un loro militante in Municipio a Varese -, che vedrà riuniti sotto il cappello del “Comitato spontaneo 10 febbraio Varese” i più importanti gruppi della galassia neonazifascista italiana.
MANIFESTAZIONE DI CASAPOUND SULLE FOIBE
Oltre a Do.Ra., che del comitato è co-fondatore e principale promotore, è prevista la presenza di CasaPound, Forza Nuova, Lealtà Azione, Movimento Nazionale-La Rete dei Patrioti, Fiamma Tricolore, Legione e Orizzonte Ideale. Insomma: tutti (ad esclusione del Veneto Fronte Skinhead, la cui sigla non compare nel comunicato diffuso dai naziskin di Varese). Comunicato nel quale si precisa tassativamente che al presidio non sarà ammessa “nessuna bandiera o simboli di partito, soltanto tricolori”.
Ma che cosa sarà, davvero, al di là del manifesto, il Giorno del Ricordo organizzato dai camerati? Viste le premesse e i gruppi attesi in piazza tutto fa pensare che la doverosa memoria per il dramma degli infoibati sarà una scusa – o un “abito” – per veicolare la peggiore propaganda nostalgica e neofascista, tra braccia tese e il rito del “presente!”.
MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA SULLE FOIBE
Negli anni scorsi la manifestazione ha sempre visto i militanti dell’ultradestra schierati in piazza in ordine militare, nerovestiti, con le divise dei gruppi, teste rasate, bomber e anfibi, con torce e tricolori, in un clima da ventennio fascista; quest’anno – si legge ancora nel comunicato i Do.Ra. – il copione si ripeterà e il “10 febbraio sarà molto partecipato”.
Probabile, anzi, quasi certo, che i neofascisti cavalcheranno il pronunciamento della Cassazione del 18 gennaio scorso sul saluto romano, che per gli ermellini può non configurare reato se fatto durante commemorazioni.
ACCA LARENTIA
[...] E dunque: le foibe, sì. Ma per radunarsi e contarsi. E forse per prendersi la scena come successo il 7 gennaio ad Acca Larentia. Se la premessa sono i saluti romani visti sabato scorso a Palazzo Estense, sede del Comune di Varese, dove un militante di Do.Ra. si è sposato con rito civile officiato dal leader Alessandro Limido (condannato per apologia di fascismo e odio razziale), c’è poco spazio per l’immaginazione.
Sul raduno di domani è intervenuto il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che ha chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di vietare la manifestazione. “Si tratta di una provocatoria strumentalizzazione del Giorno del Ricordo per dar vita a un revival nazifascista – dice Pagliarulo - non ci vuole Einstein per capire che avverranno i consueti rituali (saluto romano, chiamata al presente, tutti in formazione paramilitare, e così delirando) [...]”
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