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La resistenza dell'Azot è allo stremo. Nella fabbrica chimica, ultimo baluardo dei difensori ucraini di Severodonetsk, i combattenti asserragliati sono ormai circondati dalle forze nemiche e, secondo le milizie filorusse, hanno cominciato ad arrendersi. Il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha riferito che all'interno «ci sono 568 persone, tra cui 38 bambini», ed è impossibile che escano a causa dei «continui bombardamenti e combattimenti», mentre i filorussi non escludono nuovi corridoi umanitari, dopo quello fallito nei giorni scorsi.
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Tutto questo mentre i due eserciti continuano a colpire obiettivi importanti, da una parte e dall'altra dello schieramento. Ieri Kiev ha rivendicato di aver affondato un'altra nave russa. Secondo la Marina ucraina, si tratta del rimorchiatore Vasily Bekh, che sarebbe stato colpito mentre era diretto all'Isola dei serpenti con a bordo munizioni, armi e personale della flotta, oltre che un sistema missilistico antiaereo.
Il ministero della Difesa ha diffuso un lungo e dettagliato elenco delle operazioni compiute nelle ultime ore, che, però, non comprendono l'attacco alla nave riferito dalla marina. Il governatore di Odessa, Maksym Marchenko, ha comunicato anche lui su Telegram l'affondamento della nave. «Questa mattina nel Mar Nero - ha scritto -, il rimorchiatore della flotta russa Vasily Bekh è stato colpito dai missili. Congratulazioni alla squadra dell'incrociatore Moskva!». Secondo un'analisi effettuata da Osint, tenendo conto dei tempi di esplosione, gli ucraini avrebbero usato due missili di tipo Harpoon consegnati dalla Danimarca.
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IL REPORT Ieri, poi, il report quotidiano della Difesa britannica, e in particolare del capo di Stato maggiore, Tony Radakin, ha delineato un quadro particolare sul conflitto. La Russia - ha detto Radakin - ha di fatto «strategicamente già perso». Anche se continuano in maniera serrata i combattimenti e i raid di Mosca. Un bombardamento missilistico a Mykolaiv ha causato almeno due morti e 20 feriti.
Nella regione di Kharkiv almeno 10 case private sono state danneggiate e una scuola e un condominio sono stati distrutti.
bombolette protossido di azoto
Nel triste conteggio delle vittime resta molto difficile stabilire delle cifre attendibili. A Mariupol, sotto controllo russo da maggio, le autorità ucraine parlano di circa 20.000 civili morti.
A livello militare, fonti di sicurezza occidentali riferiscono ora di 15.000-20.000 soldati russi uccisi. Tutto questo mentre alcuni militari che combattono con Kiev hanno anche raccontato di aver incontrato dei giovani volontari italiani. «Fanno parte della Brigata internazionale», hanno riferito. Hanno meno di 30 anni, ex militari ora impegnati in prima linea al fianco degli ucraini».
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In questo scenario di distruzione e morte, gli ucraini ammettono mille perdite al giorno, mentre i russi arrivano a offrire a chi si arruola 3-4 mila dollari di salario più bonus. Mosca ha bisogno di fare in fretta. E la ragione risiede probabilmente nelle parole del capo di Stato Maggiore statunitense Mark Milley: «Abbiamo consegnato l'equivalente di 12 battaglioni d'artiglieria - ha spiegato -, il gruppo di contatto Nato ha mandato 97 mila anti-tank, dato che supera quello dei carri armati nel mondo. Hanno chiesto 200 tank, ne hanno avuti 237. Hanno chiesto 100 veicoli blindati da combattimento, ne hanno ricevuti 300». Le prossime settimane saranno, dunque, «un test per le ambizioni di Putin e le speranze di Zelensky».
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NOVE DIREZIONI L'Armata del Cremlino sta attaccando da nove direzioni per chiudere la partita del Lugansk, mentre i separatisti che combattono al fianco di Mosca hanno annunciato di essere entrati nel perimetro della fabbrica chimica Azot. E la loro avanzata, è il minaccioso avvertimento, non si concluderà con la conquista di tutto il Donbass.
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Le sirene d'allarme nel 112esimo giorno di guerra sono suonate fino a Kiev. La pressione delle truppe di invasione resta altissima anche sull'altra sponda del fiume Severskij Donec, nella città gemella di Lysychansk, dove un raid russo ha provocato almeno 3 morti e 7 feriti tra i civili. L'intelligence britannica, pur senza sbilanciarsi sul realismo degli obiettivi ucraini, ha confermato che nel Donbass le truppe russe appaino in affanno: «Probabilmente stanno operando gravemente sotto organico. Alcuni gruppi tattici di battaglioni, in genere costituiti da circa 600-800 soldati, sono stati in grado di radunarne appena 30. I soldati si muovono a piedi, e l'avanzata è lenta», ha rilevato Londra.
NAVE RUSSA VASILY BEKH
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