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«Vogliamo poter controllare tutte le immagini video riprese dalle telecamere nelle strade. Da queste immagini vedremo il volto dell' assassino di Ashley Olsen»: così i difensori dell' africano Cheik Tidane Diaw attaccano dopo aver saputo che l' autopsia ha cristallizzato l' omicidio della trentacinquenne americana uccisa a Firenze in un' orario che scagionerebbe il senegalese arrestato.
Con lui la Olsen aveva avuto un rapporto sessuale dopo aver consumato cocaina. In particolare, l' esame inquadra l' orario della morte tra le 12 e le 12.30 del 9 gennaio, ma in quell' orario Cheik Diaw era già uscito dall' appartamento da circa un' ora.
«La signora Olsen è stata strangolata - proseguono ancora i legali -, quindi la morte può essere avvenuta al massimo in due-tre minuti. E Cheik non era più lì». A trovare il cadavere, nel pomeriggio, era stato il fidanzato italiano della vittima col quale la Olsen aveva litigato nei giorni precedenti.
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