Alessandro Da Rold per “La Verità”
patrizia reggiani con madre e figlie
Nel Tribunale di Milano c'è un ricorso per interdizione che pende sulla testa di Patrizia Reggiani, l'ex moglie di Maurizio Gucci, in libertà dal 2017 dopo 17 anni di carcere a San Vittore per l'omicidio del marito.
È l'ennesimo colpo di scena di una guerra che sembra non avere fine e su cui, non a caso, il regista americano Ridley Scott ha appena finito di girare un film che uscirà a novembre.
adam driver lady gaga nei panni di maurizio gucci e patrizia reggiani
A richiedere l'interdizione dell'ex Lady Gucci (atto che la porterebbe a una totale incapacità di agire e a non poter compiere alcun atto giuridico in autonomia), è stata la Procura di Milano a giugno di quest'anno. La richiesta di interdizione, a prima vista, potrebbe non sembrare così sconvolgente dato il passato travagliato della donna.
patrizia reggiani
Ma la realtà è più complessa. Innanzitutto perché potrebbe rivelarsi come una decisione in parte contraddittoria rispetto al passato giudiziario della Reggiani. La «vedova nera», infatti, nonostante un tumore al cervello nel 1992 poi asportato, ha affrontato lungo tutto il suo iter processuale svariate perizie psichiatriche, sin dall'inizio del processo nel 1998. Tutte ne hanno sempre confermato la capacità di intendere e di volere.
patrizia reggiani
Anche per questo è stata condannata a 26 anni, poi ridotti a 17. Eppure l'ex Lady Gucci appare, a prima vista, una persona perfettamente in grado di badare a se stessa. Basta leggere le sue ultime interviste, apparse anche di recente online o sui quotidiani.
Se il giudice dovesse accoglierla, l'interdizione avrebbe un effetto domino anche sul destino dell'eredità dei Gucci. Per districarsi in questo labirinto di scartoffie giudiziarie, avvocati, amministratori di sostegno e soldi, una montagna di soldi, bisogna fare un passo indietro e tornare al 2017.
patrizia reggiani
È il 12 febbraio. Quel giorno Patrizia Reggiani esce dal carcere di San Vittore. Ha scontato la sua pena. È nullatenente. Sui giornali si torna a parlare di lei. Deve ancora risarcire il portiere dello stabile di via Palestro che rimase ferito durante l'agguato all'ex marito. Pende su di lei una richiesta di risarcimento da parte di Paola Franchi, la modella che si sarebbe dovuta sposare con Maurizio Gucci.
patrizia reggiani 3
L'eredità resterà un ginepraio fino ai giorni nostri: sulla testa di tutti i protagonisti pende un patto scritto che Patrizia Reggiani aveva stipulato con il marito prima dell'omicidio (noto come «l'accordo di Sankt Moritz»). Grazie a quel «promemoria d'intenti» del 1993, alla Reggiani spettano arretrati per circa 20 milioni di euro e 1 milione di euro l'anno di vitalizio. Le figlie Allegra e Alessandra però si oppongono e contestano il valore dell'accordo.
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Passa un anno. Nel 2018 alla Reggiani viene assegnato, contro la sua volontà, un amministratore di sostegno dal Tribunale di Milano. Ha lo scopo di tutelare quello che sarebbe divenuto il suo patrimonio alla morte della madre, Silvana Barbieri, presso la cui dimora aveva trovato rifugio dopo essere uscita dal carcere.
maurizio gucci paola franchi
Dopo il decesso della signora Barbieri, l'ex Lady Gucci risarcisce sia il portiere Giuseppe Onorato, rimasto ferito nell'agguato di via Palestro del 1995, sia la Franchi. Perciò nel febbraio 2021 viene archiviato l'ultimo procedimento civile, nato appunto per la mancata esecuzione del provvedimento del giudice a causa della denuncia di Onorato. Benché i conti col passato siano saldati, il destino della Reggiani sembra comunque non trovar pace.
alessandra e allegra gucci 3
A questo punto serve un inciso. Va ricordato che l'amministrazione di sostegno non è uguale all'interdizione: lascia alla persona ampi margini di libertà e autonomia patrimoniale, seppur con delle lievi limitazioni.
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Per di più nell'aprile di quest'anno è stata avviata - su richiesta delle figlie Allegra e Alessandra - un'indagine per una presunta circonvenzione di incapace ai danni della madre in cui risultano coinvolte ben quattro persone, tra cui gli indagati avvocati Maurizio Giani e Daniele Pizzi, il consulente finanziario Marco Chiesa e Loredana Canò, ex compagna di cella poi divenuta assistente personale e intima amica della Reggiani.
alessandra e allegra gucci
Ed è qui che le cose si fanno complicate. Anche perché dal 2018, come detto, la Reggiani aveva un amministratore di sostegno che doveva tutelare il suo patrimonio unitamente a Ilaria Mazzei, giudice tutelare del Tribunale di Milano. Come è possibile circuire una persona già così tutelata? Tramite l'interdizione verranno a cadere tutti i diritti e le volontà della donna.
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
Se il provvedimento venisse attivato, infatti, Allegra e Alessandra potrebbero di fatto «disinnescare» il diritto della loro madre di far valere il vitalizio milionario che nel novembre del 2020 la Cassazione le aveva definitivamente riconosciuto.
Come detto, la Reggiani vanta tuttora nei confronti delle sue due figlie un credito di oltre 20 milioni di euro, a cui va aggiunto 1 milione di franchi svizzeri per ogni anno di vita. Insomma: una Lady Gucci interdetta non costerebbe un centesimo.
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