Fabio Tonacci per la Repubblica
COLTELLI VIOLA
L'ultimo mistero della strage del London Bridge sono tre coltelli di ceramica, di colore viola e col l'impugnatura modificata, usati dal commando terrorista per sgozzare i passanti. Da dove vengono? Dove li hanno comprati?
Quando i poliziotti li hanno raccolti vicino ai cadaveri dei tre attentatori, su un marciapiede del Borough Market lordato del sangue delle vittime e dei carnefici, non avevano capito bene. Sembravano normali coltelli da cucina. Erano, invece, l'inizio di un enigma.
i terroristi di londra vengono uccisi dalla polizia 1
Gli investigatori di Scotland Yard, infatti, si sono arenati. "Stiamo ancora cercando di scoprire in quale negozio della Gran Bretagna abbiano rimediato coltelli così fuori dal comune", ammette il comandante Dean Haydon, capo dell'Antiterrorismo della Metropolitan Police.
"Chiunque sa qualcosa, ce lo faccia sapere: potrebbero essere informazioni cruciali per l'indagine". I coltelli in realtà sembrano di facile reperibilità, tanto che a Repubblica sono arrivate numerose segnalazioni che indicano nei supermercati Lidl irlandesi la vendita di oggetti simili. E proprio dall'Irlanda proveniva uno dei tre attentatori.
Ogni coltello misura trenta centimetri. La lama viola è in ceramica, materiale che può far pensare alla necessità di eludere un metal detector. La marca dei coltelli è "Ernesto".
Le impugnature di quelli di Youssef Zhagba, il 22enne italo marocchino, e di Rachid Raduane, sono avvolte con del nastro adesivo. Il coltello di Khuram Butt, il ringleader del commando, è più elaborato: il nastro che avvolge il manico è di pelle, e ha un cordino per tenerlo legato al polso.
i terroristi del borough market
Così l'hanno trovato gli agenti che, alle 22.16 di sabato 3 giugno, hanno messo fine alla mattanza crivellando con 46 proiettili i corpi dei terroristi.
Ma quei tre uomini votati al martirio jihadista hanno cominciato a morire cinque ore prima, quando Khuram Butt ha noleggiato il van Renault bianco targato HN66 TKX.
La prima cosa che hanno notato i detective, durante il sopralluogo, è stato un Corano in lingua inglese ancora aperto alla pagina dedicata al martirio. Non è stato difficile capire che in quelle stanze sporche i tre terroristi hanno pianificato e preparato l'attacco.
borough market
Nell'appartamento c'erano due bottiglioni vuoti da 5 litri che odoravano di benzina, del nastro adesivo nero e grigio (lo stesso dei coltelli), delle cinture, una scatola con dei cavi, colla, coltelli, pezzi di stoffa. Le famose cinture esplosive finte che avevano addosso le hanno fabbricate con questi stessi materiali.
Torniamo a quel sabato. La mattina Khuram Butt, il britannico di origini pakistane legato da anni a un gruppo integralista e sorprendentemente sfuggito al radar dell'Mi5, prova a noleggiare un grosso camion da 7.5 tonnellate tramite Internet, ma l'operazione non va a buon fine perché non fornisce i dati della carta di credito. Nel tardo pomeriggio, pero', riesce a rimediare un altro, anche se più piccolo.
Con un telefonino con scheda sim attivata poche ore prima, noleggia in un deposito di Harrod Hill, a Romford, il van che useranno per andare a Londra. Il messaggio di conferma inviato al suo cellulare porta l'orario delle 17.47.
VITTIMA ATTACCO LONDON BRIDGE
Alle 18.30 Khuram Butt, Youssef Zaghba e Rachid Redouane sono a bordo di una Corsa rossa diretti verso il deposito per ritirare il camioncino. Alle 19.17 i tre vengono avvistati nei dintorni della casa di Zaghba, a Barking.
Poi spariscono per alcune ore. Il van Renault ricompare alle 21.58 sul London Bridge: lo sta percorrendo da nord a sud. Fa una prima inversione a u, ora va in senso inverso, lentamente.
Un'altra inversione a u alla fine del ponte, un'altra ancora. Tre inversioni. A quel punto le telecamere di sorveglianza lo riprendono mentre accellera e investe i pedoni che hanno la sfortuna di trovarsi sulla sua traiettoria.
Alle 22.07 i terroristi abbandonano il mezzo contro una cancellata, vicino al Banker pub, scendono e si infilano nel Borrough Market, brandendo i coltelli viola. Alle 22.16 i poliziotti riescono a neutralizzarli.
Una volta lasciati a terra, cadaveri, gli agenti dell'Antiterrorismo hanno perquisito il retro del camioncino con cui sono piombati sui passanti. C'erano tredici bottiglie di vino ognuna con un pezzo di straccio nel collo e tutte riempite di un liquido ritenuto essere altamente infiammabile, oltre a due accendini.
borough market
C'erano anche alcune sedie da ufficio e una valigia. "Avevano raccontato alle loro famiglie che il van serviva loro per fare un trasloco", spiega il comandante Dean Haydon
Accanto ad esse, dei borsoni riempiti di sabbia. A cosa servivano? "Forse per appesantire il van e dimostrare a chi era all'esterno che era carico". Ipotesi, deduzioni. I tre coltelli viola.
Vanno ancora capite molte cose, della strage del 3 giugno. Intanto, la polizia londinese, nella notte, ha arrestato un altro presunto terrorista, un ventisettenne. Di lui non si sa ancora nulla, soprattutto che ruolo può aver avuto nella preparazione e nell'esecuzione dell'attacco. Con quest'ultimo arresto sono sei finora le persone finite in carcere in relazione all'attentato.