Camilla Conti per ''La Verità''
Papa Francesco sistema un altro tassello importante del complicato riassetto degli affari economici della Santa Sede e apre alle quote rosa. Ieri ha infatti nominato tredici membri - sei cardinali e sette laici - del Consiglio vaticano per l'Economia che resterà guidato dal cardinale tedesco Reinhard Marx, arcivescovo a Monaco di Baviera e capofila dei «progressisti» dentro il Sacro collegio. Il Consiglio ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei dicasteri della Curia romana, delle istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.
alberto minali
Il consiglio tra l'altro approva il bilancio consolidato. Il controllo e la vigilanza sugli enti di cui si occupa il Consiglio sono attuati dalla Segreteria per l'Economia, di cui prefetto è il gesuita Guerrero Alves. Con il cambio di poltrone annunciato ieri, escono di scena il maltese Joseph Zahara - già capo della Bank of Valletta e legato al presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu - che era vicecoordinatore, e in passato era stato a capo della Cosea, la commissione di riforma da cui scaturì, per una fuga di documenti, anche Vatileaks-2.
I nuovi porporati scelti sono i cardinali Peter Erdo, arcivescovo di Budapest, Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile, Gerald Cyprien Lacroix, arcivescovo del Quebec, Joseph William Tobin, arcivescovo di Newark, Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma, e Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila. Come membri laici, sei sono donne scelte tra docenti universitarie e manager di primo piano del mondo della finanza: Charlotte Kreuter-Kirchhof, Eva Castillo Sanz, Leslie Jane Ferrar, Marija Kolak, María Concepción Osákar Garaicoechea e Ruth Maria Kelly.
L'unica nomina maschile tra i laici è quella dell'italiano Alberto Minali, che sarebbe apprezzato anche in ambienti vicini all'Opus Dei. L'ex amministratore delegato di Cattolica assicurazioni (e prima ancora direttore generale delle Generali) era stato sfiduciato dal cda della compagnia veronese nell'ottobre del 2019 e a fine maggio si è dimesso anche da consigliere chiedendo un risarcimento di 9,6 milioni, motivato con l'«asserita mancanza di una giusta causa» della revoca delle sue deleghe.
DE FRANSSU
Tornando al riassetto varato da Bergoglio, nei giorni scorsi papa Francesco ha anche nominato Maximino Caballero Ledo come segretario della Segreteria per l'Economia, il dicastero guidato dal prefetto Juan Antonio Guerrero. Spagnolo di nascita e americano d'adozione, Caballero ha 61 anni, sposato con due figli, laurea in Economia all'Università Autonoma di Madrid, Mba (master in business administration) presso l'Iese business school di Barcellona. Ha lavorato per vent' anni tra Barcellona e Valencia, come responsabile della finanza in diversi Paesi europei, in Medio Oriente e in Africa.
Nel 2007 si è trasferito con la sua famiglia negli Stati Uniti. Caballero e padre Guerrero, provengono dalla stessa città e sono amici d'infanzia. Risale invece allo scorso 10 luglio la chiamata di Mario Draghi a far parte della Pontificia Accademia delle scienze sociali, il think tank all'ombra del Cupolone che si occupa di economia, politica e società con lo scopo di fornire alla Chiesa gli elementi per sviluppare la sua dottrina sociale.
Juan Antonio Guerrero Alves
Bergoglio è gesuita e anche l'ex presidente della Bce ha avuto la stessa formazione: ha studiato al liceo Massimo di Roma, dai gesuiti appunto. In un'intervista a Radio Vaticana, spiegò il cuore dell'insegnamento di Ignazio di Loyola in termini più generali: «Far capire che tutti noi, al di là di quanto noi potessimo apprendere come scolari, nella vita avevamo un compito che poi il futuro, la fede, la ragione, ci avrebbero rivelato».