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    COME DAGO-DIXIT, L’ESCALATION TRA PUTIN E ZELENSKY SERVE A PREPARARE IL NEGOZIATO - L’AMBASCIATORE STEFANO STEFANINI: “FACENDOSI PIÙ GUERRA, RUSSIA E UCRAINA SI PREPARANO A CESSARLA. QUANDO IN UN CONFLITTO SI PROSPETTA UN ARMISTIZIO RADDOPPIANO GLI SFORZI MILITARI PER OTTENERE LA MIGLIOR POSIZIONE SUL TERRENO. DI LÌ SI PARTIRÀ PER TRATTARE. QUESTO È QUANTO RUSSI E UCRAINI STANNO FACENDO” – “LA PROSPETTIVA DI NEGOZIATO, PIÙ O MENO IN COINCIDENZA CON L'INIZIO DELLA SECONDA PRESIDENZA TRUMP (20 GENNAIO), È REALE. LE CONDIZIONI  SONO ABBOZZATE MA CI SONO ANCORA INCOGNITE. MOTIVO IN PIÙ PER SPINGERE AL MASSIMO SUL TERRENO…”


     
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    Trump e Putin Trump e Putin

    DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-come-mai-trump-non-ha-fatto-gran-casino-fornitura-armi-415638.htm

     

    RUSSIA - IL MISSILE BALISTICO ORESHNIK RUSSIA - IL MISSILE BALISTICO ORESHNIK

     

    CINA INVITA ALLA MODERAZIONE DOPO MISSILE IPERSONICO RUSSO

    (ANSA) - La Cina invita tutte le parti a esercitare "calma e "moderazione" all'indomani dell'attacco missilistico ipersonico effettuato dalle truppe russe contro l'Ucraina. E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, secondo cui le priorità sono "lavorare alla de-escalation della situazione attraverso il  dialogo e la consultazione" e creare "le condizioni di un cessate il fuoco da attuare il prima possibile".

     

    volodymyr zelensky volodymyr zelensky

    MA È UN'ESCALATION MILITARE PER PREPARARE L'ARMISTIZIO

    Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”

     

    Facendosi più guerra Russia e Ucraina si preparano a cessarla. Quando in un conflitto si prospetta un armistizio raddoppiano gli sforzi militari per ottenere la miglior posizione sul terreno. Di lì si partirà per trattare. Questo è quanto russi e ucraini stanno facendo, gli uni all'attacco, gli altri in difesa.

     

    Sotto l'incessante offensiva russa al fronte, con piogge di missili contro le città, gli ucraini sono in difficoltà. Le ultime decisioni dell'amministrazione Biden - la tanto sospirata (da Kiev) autorizzazione all'uso de degli Army Tactical Missile System (Atacms) e la fornitura di mine antiuomo - gli danno un'iniezione rapida di mezzi per rafforzarne la resistenza in quest'ultima, cruciale, fase della guerra.

     

    missili atacms missili atacms

    La prospettiva di negoziato, più o meno in coincidenza con l'inizio della seconda presidenza Trump (20 gennaio), è reale. Le condizioni di un accordo per il cessate il fuoco sono abbozzate. Le ha in mente Donald Trump che, probabilmente, l'ha già tracciato nelle telefonate a Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.

     

    Ci sono ancora incognite. Motivo in più per spingere al massimo sul terreno: due mesi ancora di guerra sono lunghi, la fine delle ostilità può ritardare, se non addirittura naufragare. Intanto sono le armi a determinare le sorti dell'invasione russa dell'Ucraina; solo quando taceranno, toccherà alla diplomazia. Più guerra in vista del negoziato è la chiave di lettura degli ultimi sviluppi, altrimenti contradditori.

     

    trump putin trump putin

    Innegabile l'escalation. La Russia […] vuole fiaccare l'Ucraina su due fronti: militare, dove guadagna terreno, lentamente ma inesorabilmente; psicologico, minando il morale di una popolazione esausta da tre anni guerra. Su un terzo, quello internazionale, riceve l'assist della rielezione di Donald Trump che ha detto di volersi lavare le mani dell'Ucraina.

     

    Senza Washington a fare da baluardo pro-Kiev, gli europei si sgretoleranno. Putin ci conta. Non deve neanche aspettare a lungo. Olaf Scholz dà il cattivo esempio con la telefonata che rompe muro del silenzio e dà modo al presidente russo di ribadire le sue condizioni. Il Cancelliere tedesco gli raccomanda moderazione nella guerra; 36 ore dopo una pioggia di duecento missili e droni arriva sull'Ucraina.

     

    VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

    […] La tensione è sul filo del rasoio. Va tuttavia vista nel prisma del "deal" che avrebbe in mente Donald Trump per far finire la guerra, se non proprio in 24 ore in tempi abbastanza brevi dopo la sua inaugurazione. Da Presidente eletto può prepararlo ma non chiuderlo. Sia Zelensky che Putin possono fare i difficili.

     

    La Russia si terrebbe il territorio che ha conquistato - ogni palmo preso o perso nelle prossime settimane è pertanto importante - e incasserebbe la rinuncia di Kiev alla Nato. Boccone amaro da ingoiare per Zelensky, ma se costretto dal taglio degli aiuti militari americani non ha scelta.

     

    Quanto a Putin il territorio conquistato è meno di quello che si è già annesso nella Costituzione della Federazione russa. Si accontenterà? Ma anche la Russia è stanca di guerra e Trump gli fa una proposta vantaggiosa. Forse meglio incassarla e pensare alla prossima puntata.

     

    presunta esplosione di un missile atacms in un magazzino di armi a karachev , regione di bryansk, russia presunta esplosione di un missile atacms in un magazzino di armi a karachev , regione di bryansk, russia

    Proprio per questo, nel negoziato, si porrà anche la questione di garanzie internazionali che assicurino all'Ucraina il non ripetersi di un'aggressione russa. Obtorto collo, Kiev può rinunciare, di fatto […] ai territori in mano ai russi, ma non a rimanere senza garanzie internazionali di sicurezza. Se non la Nato, chi può darla? La candidatura Ue, a lunga maturazione, non basta. Il memorandum di Budapest del 1994, parole, è stato un fallimento.

     

    Serve qualcosa di tangibile, una zona cuscinetto con presenza militare sul terreno fra i due Paesi. Chi la mette? Con Donald Trump alla Casa Bianca, "boots americani on the ground" sono improbabili. Europei? Non ci sarebbe da stupirsi se il Presidente americano - che ripete alla noia che dell'Ucraina si devono occupare gli europei - lo chiedesse. Sì, a noi. Prepariamoci.

    RUSSIA - IL MISSILE BALISTICO ORESHNIK RUSSIA - IL MISSILE BALISTICO ORESHNIK trump putin nyt trump putin nyt presunta esplosione di un missile atacms in un magazzino di armi a karachev , regione di bryansk, russia presunta esplosione di un missile atacms in un magazzino di armi a karachev , regione di bryansk, russia lanciarazzi atacms 3 lanciarazzi atacms 3 lanciarazzi atacms 4 lanciarazzi atacms 4 primi missili atacms a colpire la russia primi missili atacms a colpire la russia

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