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    COME DAGO-RIVELATO, MEDIASET ''NON ESCLUDE'' DI ENTRARE NELLA RETE UNICA DOPO LA FUSIONE TRA TIM E OPEN FIBER - INTANTO PIER SILVIO E ARNAUD DE PUYFONTAINE (AD VIVENDI) SI SONO SENTITI AL TELEFONO PER ROMPERE IL GHIACCIO (GIUDIZIARIO) CHE AVVOLGE I RAPPORTI TRA BERLUSCONI E BOLLORÉ - L'AGCOM RINVIA LA DECISIONE DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA CHE HA STRONCATO LA LEGGE GASPARRI


     
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    1. MEDIASET: COVID PESA SU CONTI, AGCOM RINVIA SCELTA

    Alfonso Neri per l'ANSA

    ennio doris piersilvio berlusconi ennio doris piersilvio berlusconi

     

    L'emergenza Covid ha pesato sui conti, ma la raccolta pubblicitaria in estate è ripartita. C'è poi la conferma che lo sviluppo internazionale "è l'unica strategia" e che con Vivendi si può parlare, mentre l'AgCom per ora non decide sulle conseguenze della sentenza della Corte europea che ha duramente criticato la legga Gasparri. La giornata di pubblicazione dei dati semestrali è stata importante per Mediaset, con la Borsa che dopo un forte calo iniziale è tornata a credere nel titolo. Sul fronte conti nei primi sei mesi dell'anno il Biscione ha registrato ricavi per 1.166 milioni rispetto ai 1.482 dello stesso periodo 2019, con una perdita di 18,9 milioni contro l'utile precedente di 102 milioni. L'indebitamento finanziario è sceso a 1.197 milioni e il taglio dei costi operativi è proseguito con un calo del 12%. Forte la generazione di cassa, salita a 212 milioni.

     

    GIUSEPPE CONTE ARNAUD DE PUYFONTAINE GIUSEPPE CONTE ARNAUD DE PUYFONTAINE

    Ma quello che più interessa al mercato sono i segnali sulla raccolta pubblicitaria che in luglio e agosto sono cresciuti complessivamente del 10% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. Lo specifica Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, durante la conference call con gli analisti, aggiungendo che "la prima metà di settembre è positiva" ma la "visibilità generale del mercato è scarsissima". L'estate ha usufruito rispetto al 2019 delle partite Champions league che non vi erano l'anno scorso, ma in ogni caso la raccolta pubblicitaria sarebbe stata in aumento "a una cifra". Così Mediaset in Borsa ha chiuso in rialzo del 2% a 1,87 euro e la controllata spagnola in aumento del 2,6%.

     

    silvio berlusconi con pier silvio 1 silvio berlusconi con pier silvio 1

    Positiva anche Vivendi, che è salita dell'1,5%, mentre Posieben dopo la corsa della vigilia è scesa di quasi tre punti. Ma il mercato guarda anche ai grandi temi. "Confermo che non vediamo nessun'altra strategia se non un consolidamento europeo", dice ad esempio il direttore finanziario del Biscione, Marco Giordani, a proposito del progetto Mfe, confidando che con Vivendi si possa "trovare una soluzione, lavorando come sempre nel rispetto dell'interesse di tutti gli azionisti", anche se "è difficile in questo momento" con il settore che accusa le incertezze legate all'emergenza Covid "trovare soluzioni tecniche, anche per le oscillazioni notevoli dei valori dei titoli".

     

    E sulla rete unica risponde agli analisti che "l'obiettivo di avere un network indipendente ed efficiente è cruciale e può giustificare un investimento da parte nostra". Insomma un atteggiamento di 'stand by', anche se il confronto al massimo livello societario con Vivendi è alle porte.

     

    Così come per almeno diversi giorni resterà sospesa la questione AgCom, il cui Consiglio ha chiesto un parere dell'Avvocatura di Stato sulla complessa materia giuridica dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha fortemente criticato la legge Gasparri. Acquisito il parere, l'Authority analizzerà eventuali revisioni della sua delibera basata sul Testo unico per il settore delle telecomunicazioni e radiotelevisivo (Tusmar) con la quale intimò ai francesi di scegliere tra la partecipazione rilevante in Tim o nel Biscione.

     

     

    2. MEDIASET, CONTATTI CON VIVENDI "TROVEREMO UNA SOLUZIONE"

    Francesco Spini per ''La Stampa''

     

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

    Il ghiaccio è rotto. L' ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine e il numero uno di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, si sono sentiti. Un primo contatto, cordialità, ma non sarebbe emerso nulla di concreto. Troppo presto: più che altro è il possibile avvio di una nuova fase diplomatica che, fin dalla mattina, i manager del Biscione confermano anche agli analisti, commentando i conti dei primi sei mesi, chiusi - sotto il peso degli effetti della pandemia - in perdita di 18,9 milioni e con ricavi netti in calo del 21% a 1,166 miliardi.

     

    Con Vivendi «siamo disponibili a discutere», dice il direttore finanziario Marco Giordani. «Sono sicuro che troveremo una soluzione» che crei valore per tutti gli azionisti. L' idea del Biscione non cambia: «Non vediamo nessun' altra strategia se non un consolidamento europeo».

     

    marco giordani marco giordani

    Un' intesa con Vivendi potrebbe sbloccare ad esempio la partita su ProsiebenSat, di cui ha il 25%, e con cui i francesi hanno buoni rapporti. Nel frattempo arriva una fumata nera dall' Agcom sullo sblocco della quota di Vivendi dopo la sentenza della Corte Ue: l' authority ha chiesto un parere sulla procedura all' Avvocatura dello Stato. Quanto alla rete unica, da Mediaset confermano che valuteranno se investire «solo quando la situazione sarà più chiara».

     

     Ma «è cruciale - dice Giordani - che la rete sia efficiente, neutrale ed indipendente». Dal sito Politico, anche l' ad di Vodafone, Nick Read, esprime preoccupazione: «Il governo sta cercando di ricreare quel monopolio nella rete fissa che i precedenti governi e le istituzioni europee avevano smantellato nel tempo». L' unione tra Tim (FiberCop) e Open Fiber lascerebbe gli altri provider «con solo un venditore di accesso all' ingrosso alla rete, cioè di nuovo Telecom».

     

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