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    COME FA L’ITALIA A EMANCIPARSI DALLA DIPENDENZA ENERGETICA DALLA RUSSIA SENZA NUCLEARE? - MENTRE A NOI GIRANO LE PALE EOLICHE, BELGIO E GERMANIA NON SPEGNERANNO I LORO REATTORI - E DIRE CHE SIA A BRUXELLES CHE A BERLINO, AL GOVERNO CI SONO I VERDI CHE FINO ALLO SCOPPIO DELLA GUERRA SPINGEVANO PER UNA RAPIDA TRANSIZIONE GREEN - E L'ITALIA? IL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA CINGOLANI RITIENE DI POTER ANNULLARE L’IMPORT DA MOSCA NEL GIRO DI DUE ANNI. COME?


     
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    Claudio Del Frate per corriere.it

     

    SCHOLZ NUCLEARE SCHOLZ NUCLEARE

    Questione di realpolitik: la piega che stanno prendendo gli eventi bellici in Ucraina, a cui si aggiunge la minaccia odierna da parte di Mosca di tagliare le forniture di gas, stanno costringendo a repentini riposizionamenti.

     

    Due Paesi Ue, Belgio e Germania, che avevano annunciato l’uscita dall’energia nucleare, hanno annunciato che torneranno sui loro passi e non spegneranno i loro reattori. Entrambi i governi vedono al loro interno la partecipazione dei Verdi che fino allo scoppio della guerra spingevano per una rapida transizione green.

     

    Ieri il premier del Belgio Alexander De Croo ha annunciato che verrà rivisto un punto fondamentale dell’accordo con il quale appena il 23 dicembre scorso era nato il suo precario governo (che include sette partiti), vale a dire la rinuncia all’energia nucleare. «La situazione è molto cambiata rispetto a quando abbiamo preso la decisione» ha dichiarato De Croo, che appartiene al partito liberale ma che condivide la responsabilità di governo (anche) con gli ecologisti.

    BELGIO CENTRALE NUCLEARE BELGIO CENTRALE NUCLEARE

     

    Bruxelles aveva programmato l’uscita dall’atomo entro il 2025, ora secondo quanto prospettato dalla ministra dell’energia Tinne van der Straeten (dei Verdi) verrà presa in considerazione la proroga di almeno due reattori. La decisione definitiva verrà presa entro il 18 marzo.

     

    Ancora più drastico il cammino intrapreso dalla Germania: coerentemente con quanto annunciato in campagna elettorale, il cancelliere Olaf Scholz ha spento 3 delle 6 centrali nucleari attive nel Paese. Scholz, che è in maggioranza con i Verdi, ha seguito peraltro una linea già adottata da Angela Merkel che lo aveva preceduto alla guida del Paese.

     

    BELGIO CENTRALE NUCLEARE 55 BELGIO CENTRALE NUCLEARE 55

    Le tre centrali rimanenti avrebbero dovuto essere disattivate nel giro di un anno. Ma anche dalle parti di Berlino ci sono ripensamenti: «il funzionamento delle 3 centrali attive nel Paese oltre il dicembre del 2022 è in discussione» ha ammesso il ministro dell’economia Robert Habeck, che anche uno dei leader degli ecologisti. a Germania è attualmente europeo maggiormente dipendente dall’import di gas russo (ancor più dell’Italia).

     

    La necessità di ridurre il «cordone ombelicale» energetico con Mosca è ormai manifestata da più parti. La Ue importa annualmente 160 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia. L’agenzia internazionale dell’energia (Aie) in un report ritiene possibile tagliare questa dipendenza del 30% in un anno. Tra le azioni suggerite una spinta sujl nucleare, che però porterebbe da solo a una riduzione del 10% circa delle esigenze europee. Il ministro della transizione ecologica italiano Roberto Cingolani ritiene invece di poter annullare l’import da mosca nel giro di due anni.

    roberto cingolani roberto cingolani

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