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    LA SPIA CHE VENNE DALL’ORIENTE – COME HA FATTO LA CIA A SCOPRIRE CHE L’EX AGENTE ALEXANDER YUK CHING MA VENDEVA I SUOI “RICORDI” ALLA CINA? LA SUA COLLABORAZIONE CON PECHINO È INIZIATA NEL 2001 A HONG KONG, QUANDO IL REGIME COMUNISTA LO COPRÌ DI DOLLARI PER PASSARE AL NEMICO. MA C’È UN PASSAGGIO DA CHIARIRE: QUELL’INCONTRO FU FILMATO. DA CHI? E QUANDO QUELLE IMMAGINI SONO ARRIVATE ALL’FBI? – È STATO ARRESTATO LA VIGILIA DI FERRAGOSTO E ORA RISCHIA...


     
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    Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

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    «Alexander Yuk Ching Ma, 67 anni, ex funzionario della Central Intelligence Agency (Cia), è stato arrestato il 14 agosto con l'accusa di aver cospirato con un suo parente, anch' egli ex agente Cia, rivelando informazioni classificate fino al livello Top Secret all'intelligence della Repubblica popolare cinese».

     

    Comincia così il comunicato del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti sull'ultimo caso scoperto di spionaggio cinese. Alexander Ma, 67 anni, è nato a Hong Kong, naturalizzato americano, fu arruolato dalla Cia nel 1982 e lavorò per l'Agenzia fino al 1989, quando diede le dimissioni e si trasferì a Shanghai e poi a Honolulu, Hawaii nel 2004.

     

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    Secondo la ricostruzione dell'Fbi, nel 2001 l'ex agente Cia era passato al servizio del Ministero della sicurezza statale cinese (lo spionaggio di Pechino). I cinesi volevano informazioni sulle operazioni dell'intelligence americana, in particolare sui metodi di comunicazione. Alexander Ma, nel marzo del 2001 fece un viaggio a Hong Kong e qui fu pagato 50 mila dollari per vendere i suoi ricordi Top Secret ai cinesi: passò tre giorni chiuso in una stanza d'albergo a raccontare le sue esperienze al nemico.

     

    C'è un passaggio da chiarire: secondo l'atto di accusa pubblicato dallo US Department of Justice ora, quell'incontro clandestino del traditore fu filmato: da chi? E quando quelle immagini sono arrivate all'Fbi? L'atto di accusa prosegue riferendo che nella primavera del 2004 Ma si trasferì a Honolulu e cercò di entrare nell'Fbi come agente speciale operativo. Non lo accettarono perché «troppo anziano», però lo presero come traduttore.

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    E qui ricominciò a dare informazioni ai cinesi, passando loro documenti che aveva avuto per la traduzione. Di tanto in tanto il traduttore e traditore andava in Cina in vacanza, in realtà per colloqui con i suoi referenti dello spionaggio «nel 2006 tornò con 20 mila dollari e regali preziosi».

     

    Nel 2019 un agente dell'Fbi, fingendosi un uomo dell'intelligence cinese, incontrò Ma a Honolulu e gli consegnò del denaro in premio: nuovo filmato, con il doppiogiochista che conta i dollari.

     

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    Ultimo incontro il 12 agosto del 2020: Ma confermò di essere sempre «devoto alla madrepatria cinese». Il 14 agosto l'arresto. Il parente complice di Alexander Ma nell'atto di accusa è identificato solo come «co-conspirator #1»: ha 87 anni, vive a Los Angeles ed è anche lui un ex agente Cia sino-americano. Non verrà processato perché è afflitto da una «forma avanzata di malattia cognitiva».

     

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    Alexander Yuk Ching Ma invece compare oggi davanti al giudice per l'inizio del processo e rischia il carcere a vita. Il dossier della Giustizia Usa osserva: «La pista dello spionaggio cinese è lunga e, tristemente, cosparsa di ex agenti americani che hanno tradito i loro colleghi, il Paese e i suoi valori liberali e democratici per sostenere un regime comunista. Ma il tradimento, presto o tardi, viene scoperto».

     

    Tra il 2010 e il 2012 il controspionaggio cinese è riuscito ad arrestare una ventina di informatori della Cia in Cina, alcuni sono stati giustiziati. Da allora a Langley è in corso la caccia alla talpa, o alle talpe che hanno venduto «la rete».

     

     

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