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    COME LA GIRI E LA VOLTI, SE SI VA A VOTARE VINCE IL CENTRODESTRA - L'ANALISI DI PAGNONCELLI, CHE HA GIÀ AVUTO LA VISIONE DI UN PARTITO DI CONTE AL 15%: "I GIOCHI NON SONO CHIUSI, PER ALMENO DUE MOTIVI: NEI COLLEGI UNINOMINALI I RAPPORTI DI FORZA TRA LE COALIZIONI PRESENTANO AMPI MARGINI DI INCERTEZZA. IN SECONDO LUOGO, LA SIMULAZIONE TIENE CONTO DEGLI ORIENTAMENTI DI VOTO PIÙ RECENTI, QUINDI CON L'INCOGNITA DELL'OFFERTA POLITICA E DELLE POSSIBILI ALLEANZE…"


     
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    Nando Pagnoncelli per il "Corriere della Sera"

    CONTE SALVINI CONTE SALVINI

     

    La situazione politica alla fine del 2020 appare tutt' altro che tranquilla. I rapporti all' interno della maggioranza sono turbolenti, si rincorrono voci di rimpasto, crisi di governo, e possibilità di una fine anticipata della legislatura con nuove elezioni. Ci si chiede quale Parlamento potrebbe sortire oggi da una tornata elettorale, tenuto conto della riduzione dei parlamentari e degli orientamenti di voto di fine 2020.

     

    Zinga di Maio Conte Renzi Zinga di Maio Conte Renzi

    La simulazione del nuovo Parlamento è stata effettuata utilizzando i dati provenienti da 33.300 interviste realizzate da Ipsos tra il 10 settembre e il 16 dicembre 2020, ponderati allineandoli alle tendenze di voto più recenti. L' analisi è basata sulla legge elettorale attuale, convenzionalmente denominata Rosatellum. La conformazione dei collegi maggioritari (147 alla Camera e 74 al Senato) è stata effettuata accorpando collegi limitrofi.

    giorgia meloni saluta matteo salvini foto di bacco giorgia meloni saluta matteo salvini foto di bacco

     

    La ripartizione dei collegi vinti da ciascuna coalizione tra i differenti partiti coalizzati è stata fatta ipotizzando una suddivisione delle candidature che tenga conto sia del peso elettorale nazionale di ciascun partito coalizzato, sia del peso elettorale relativo a ciascuna area geografica cui appartiene il collegio.

     

    Inoltre, la simulazione sui seggi ottenibili nella parte proporzionale è stata effettuata sulla base delle norme previste dalla legge vigente: considerando quindi le intenzioni di voto rilevate a dicembre, Azione, Italia viva e Sinistra italiana/Leu parteciperebbero alla ripartizione dei seggi assegnati con metodo proporzionale alla Camera, ma non al Senato. Infine, l' attribuzione dei seggi «estero» tiene conto di quanto avvenuto in occasione delle elezioni precedenti e delle tendenze di voto rilevate in Italia.

    renzi di maio renzi di maio

     

    La simulazione si basa su due ipotesi di offerta politica: il primo scenario prevede la tripartizione tra centrodestra (Lega, Fratelli d' Italia, Forza Italia e liste minori del centrodestra), centrosinistra (Pd, Si/Leu, Iv, Azione e liste minori del centrosinistra) e Movimento 5 Stelle; il secondo considera la contrapposizione tra centrodestra e una coalizione tra le quattro forze che sostengono il governo Conte 2. Entrambi gli scenari ipotizzati attribuiscono la maggioranza al centrodestra: nella prima ipotesi con 222 seggi alla Camera (di cui 106 assegnati alla Lega) contro 123 stimati per centrosinistra (di cui 84 vanno al Pd) e 51 al M5S.

     

    NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

    Analogamente al Senato il centrodestra prevarrebbe con 115 seggi, contro 58 per il centrosinistra e 23 per i 5 Stelle. Nella seconda ipotesi il vantaggio risulta più contenuto (212 seggi alla Camera e 109 al Senato).

     

    Dunque, i giochi sono chiusi? Non proprio, per almeno due motivi: innanzitutto nei collegi uninominali i rapporti di forza tra le coalizioni presentano ampi margini di incertezza, basti pensare che nel primo scenario i collegi contendibili (nei quali la distanza tra le prime due posizioni è inferiore al 5%) sono 55 su 147 e nel secondo 33.

     

    matteo renzi luigi di maio matteo salvini matteo renzi luigi di maio matteo salvini

    In secondo luogo, la simulazione tiene conto degli orientamenti di voto più recenti, quindi con l' incognita dell' offerta politica e delle possibili alleanze, e in assenza di una campagna elettorale che può risultare decisiva nello spostare consensi. Le incognite sono dunque molte, a partire dall' evoluzione dell' emergenza sanitaria e della situazione economica. E, lo ribadiamo ancora una volta, i sondaggi non sono un oracolo, rappresentano una fotografia della situazione attuale, non la previsione dell' esito finale.

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