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    COME MAI LA TURCHIA HA ASSUNTO IL RUOLO DI MEDIATORE TRA PUTIN E ZELENSKY? - E’ L’UNICO STATO A “MEZZADRIA” TRA OCCIDENTE E ORIENTE: ERDOGAN ACQUISTA AEREI DA MOSCA MA IL SUO PAESE È NELLA NATO. UN “BIPOLARISMO” CHE HA PORTATO LA CINA AD AFFIDARGLI IL RUOLO DI MEDIATORE CHE FA AFFERMARE AL MINISTRO DEGLI ESTERI TURCO: “UN ACCORDO È VICINO” - UNA INTESA LEGATA ALLA RESA DELLA CITTÀ DI MARIUPOL, PREZIOSA PER IL SUO SBOCCO SUL MAR D’AZOV, CHE PUTIN, PRIMA DI SEDERSI PER NEGOZIARE LA PACE, MIRA AD ANNETTERE ALLA CRIMEA


     
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    DAGONEWS

    recep tayyp erdogan xi jinping 1 recep tayyp erdogan xi jinping 1

    Come mai la bistrattata Turchia di Erdogan (“E’ un dittatore di cui si ha bisogno”, Draghi dixit) ha assunto il ruolo di mediatore tra Putin e Zelensky? E’ l’unico stato a “mezzadria” tra Occidente e Oriente: Erdogan acquista aerei da Mosca ma il suo paese è nella Nato. Un “bipolarismo” che ha portato la Cina ad affidargli il ruolo di mediatore che fa affermare al ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu: “Un accordo è vicino”.

     

    volodymyr zelensky e vladimir putin 3 volodymyr zelensky e vladimir putin 3

    Una intesa legata alla resa della città di Mariupol dove bombe russe cadono ogni dieci minuti e oltre ai carri armati e all'artiglieria, la città è bombardata da navi da sbarco russe. Putin, prima di sedersi per negoziare la pace, vuole annettere la città, preziosa per il suo sbocco sul Mar d’Azov, alla Crimea, .

     

    A DIPLOMAZIA "PUTIN VUOLE LA SOLUZIONE FINALE" MA LA TURCHIA: L'ACCORDO È VICINO

    assedio di mariupol assedio di mariupol

    Alberto Simoni per “La Stampa”

     

    Il presidente ucraino Volodymir Zelensky rilancia i negoziati diretti con Putin e si dice pronto a incontrarlo: «Se anche ci fosse solo l'1% delle possibilità di far cessare il conflitto, bisogna esplorare comunque la via», dice alla Cnn, anche perché se «fallissero ci sarebbe la Terza guerra mondiale».

     

    mariupol bombardata dai russi 1 mariupol bombardata dai russi 1

    A Washington prendono nota, ma prevale lo scetticismo sulle reali volontà russe. Ieri è stata l'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite a esternare il sentimento americano: «Mi pare che i negoziati siano unilaterali», ha detto Linda Thomas-Greenfield come a sottolineare che Mosca detta condizioni da prendere o lasciare che poca strada fanno fare al dialogo.

    Posto di blocco a Mariupol Posto di blocco a Mariupol

     

    Oggi ci sarà comunque un altro round, il quinto - stavolta in teleconferenza - fra ucraini e russi, mentre dalla Turchia il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ostenta un cauto ottimismo: «Un accordo è vicino».

     

    Che la Turchia possa essere il facilitatore è ormai chiaro, Erdogan, che guida un Paese Nato, è riuscito a tenere una posizione equilibrata e ha offerto la Turchia come base per i negoziati che ruotano attorno a 6 punti, fra cui neutralità, disarmo e lo status di Donbass e Crimea. Se la diplomazia macina idee e tesse trame, Zelensky macina invece interventi su Zoom per mobilitare i Paesi a sostenere Kiev.

    putin erdogan gustano un cornetto putin erdogan gustano un cornetto

     

    Domani toccherà all'Italia ascoltarlo a Camere riunite, ci sarà anche Draghi. Ieri Zelensky, primo ebreo a diventare presidente ucraino, ha gettato scompiglio alla Knesset e persino in piazza a Tel Aviv dove un maxischermo ha consentito a migliaia di persone di ascoltare il presidente ucraino.

     

    video di guerra e zelensky su tiktok 6 video di guerra e zelensky su tiktok 6

    Parlando via Zoom, solita maglietta verde e barba incolta sempre più lunga, ha affondato il colpo paragonando Putin a Hitler e ripescando il linguaggio «della soluzione finale» che i russi starebbero facendo «contro il nostro popolo così come Hitler con gli ebrei».

     

    volodymyr zelensky parla alla knesset volodymyr zelensky parla alla knesset

    Ovvero l'annientamento di un popolo, per questo «quel che Putin sta facendo assomiglia a quello che fecero i nazisti durante la Shoah». Un paragone con l'Olocausto che Israele ha rigettato. «La guerra è tremenda - ha detto Yoaz Hendel, ministro per la Comunicazione - ma la comparazione è oltraggiosa». Ai deputati di Israele ha chiesto di condividere con gli ucraini la loro difesa anti-aerea «che tutti sanno essere la migliore».

     

    andriy yermak volodymyr zelensky andriy yermak volodymyr zelensky

    Quindi ha invitato il governo a fare una scelta di campo «nella lotta fra il bene e il male», un riferimento all'atteggiamento dello Stato ebraico che da una parte ha provato a mediare con Putin e dall'altra non si è schierato in maniera convinta contro i russi. Israele non ha infatti imposto sanzioni a Mosca e né ha dato armi agli ucraini per la difesa.

     

    putin zelensky biden putin zelensky biden

    Oggi si svolgerà il Consiglio Ue su politica estera e sicurezza, sarà un antipasto di quel che avverrà giovedì e venerdì quando a Bruxelles sbarcherà il presidente Usa Joe Biden. Un viaggio che non vuole essere solo una conferma plastica dell'unità della coalizione occidentale, ma che potrebbe preludere a un comunicato finale - legato alla Nato - in cui i leader annunceranno un nuovo giro di vite contro la Russia. Fonti dell'Amministrazione Usa parlano di un'altra stretta sugli oligarchi, sulla finanza e limitazioni sull'energia.

     

    jens stoltenberg della nato jens stoltenberg della nato

    Non ci sono dettagli, gli sherpa stanno ancora mettendo a punto il documento. Potrebbero essere annunciati altri invii di armi agli ucraini, secondo quanto ha anticipato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

     

    I polacchi porteranno al tavolo negoziale l'ipotesi (non è ancora una proposta delineata) di una missione di pace in Ucraina, gli americani si sono già sfilati. Biden non ha la benché minima intenzione di vedere soldati Usa a Kiev e dintorni. La sua portavoce Jen Psaki ieri ha smentito l'ipotesi di una tappa di Biden in Ucraina durante il soggiorno europeo.

    volodymyr zelensky e jens stoltenberg 3 volodymyr zelensky e jens stoltenberg 3

     

    L'ipotesi più accreditata è che dopo Bruxelles, il presidente Usa si rechi in Polonia, alleato chiave e oggi in prima linea sia sul fronte militare sia su quello dell'accoglienza ai profughi. -

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