MAURO CORONA E BIANCA BERLINGUER
Mirella Serri per “la Stampa”
“Sono stato maleducato e cafone. Sono stato interrotto più volte, ma ho agito seguendo l’istinto e non ho alcuna giustificazione. Non chiedo scusa per paura di ritorsioni ma perché la mia coscienza mi ha detto: sei un cretino”. Mauro Corona, intervistato da Daria Bignardi per la trasmissione “Le mattine di Radio Capital – L’intrusa”, ha porto le sue scuse a Bianca Berlinguer per averle dato della “gallina”.
Si è autodefinito, giustamente, “maleducato e cafone”. Si è qualificato come un “cretino” anche se comunque ha seguito il suo istinto che gli suggeriva di ribellarsi al fatto che qualcuno lo interrompeva (non l’aveva mai vista prima la tivù?). E ha affermato di chiedere scusa non per timore di ritorsioni ma perché ha seguito la sua coscienza.
MAURO CORONA E BIANCA BERLINGUER
Di quali ritorsioni ha paura? Di non apparire più in video? Oppure? Qualche funzionario editoriale lo ha magari rimbrottato? Uscirà a ottobre il suo nuovo romanzo, “Vita di Celio” (Mondadori), una storia molto ben scritta, ‘alla Corona’, con montagna, povertà, sofferenza, violenza (spesso sulle donne) e vino, tanto vino.
Da tempo si dice che lo scrittore montanaro scalpiti per conquistarsi il premio Strega. Questo avrebbe potuto essere l’anno buono anche perché la sua casa editrice dal 2012 non porta a casa il prestigioso riconoscimento. E Corona potrebbe piacere al pubblico stregonesco come il grande irregolare della lettura italiana. In questa direzione andavano da tempo le sue richieste a Segrate.
antonio pennacchi
Ma adesso, dopo l’incidente della “gallina”, potrà Corona recuperare il terreno perduto? E come lo prenderebbero i votanti dello Strega un narratore che si lascia andare a simili epiteti nei confronti di una signora? Le “ritorsioni” che lo scrittore teme, e su cui ieri lo ha messo in guardia qualche angelo custode mondadoriano, potrebbero anche essere la perdita di credibilità nella gara romana.
Però non tutto è perduto, almeno per la Mondadori: a fregarsi le mani per l’incidente in cui è incorso lo scrittore di Baselga di Piné tirando in ballo lo squalificato volatile potrebbe essere Antonio Pennacchi.
Anche il narratore di Latina sta andando in libreria proprio in questi giorni con “La strada del mare”, una nuova, epica saga della famiglia Peruzzi attraverso le cui vicissitudini il narratore-operaio racconta gli anni Cinquanta delle paludi Pontine, ritrovando il mondo di “Canale Mussolini” con cui si è conquistato lo Strega nel 2010.
sandro veronesi 5
Pure Pennacchi, che pubblica a sua volta con Mondadori, si dice che sia da mesi in fibrillazione. Da quando Veronesi ha raddoppiato la vittoria al Ninfeo con “Il colibrì”, l’ex dipendente della Fulgorcavi vorrebbe proporsi per bissare il prestigioso riconoscimento. A Segrate si temeva una sfida all’ok corral tra due temperamenti sanguigni e focosi come quello dell’ex operaio e dello scalatore. Adesso forse uno dei due è precipitato dalla roccia inciampando su una “gallina”.