Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”
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È la terza forma più comune di cancro, compare in genere tra i 50 e i 75 anni senza distinzione di sesso, e negli ultimi due decenni risulta in progressivo aumento, sebbene sia il tumore maligno più facilmente diagnosticabile. Il cancro del colon in Italia colpisce circa 60mila persone all' anno, e si stima che il rischio di sviluppare questa neoplasia aumenti di due o tre volte in chi è portatore di polipi nel grosso intestino, o in chi ha parenti di primo grado che hanno sofferto di questa patologia.
L' adenocarcinoma può insorgere sia nel colon che nel retto-sigma, e la maggior parte di questi tumori deriva dalla trasformazione in senso maligno di poliposi, quelle piccole escrescenze dovute al proliferare delle cellule della mucosa intestinale che insorgono in seguito a infiammazioni non curate del tubo digerente. Naturalmente non tutti i polipi sono a rischio di malignità, ma quelli definiti adenomatosi vengono considerati lesioni precancerose, e di essi una piccola percentuale si trasforma in neoplasia maligna.
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Comunque la sede di insorgenza dei polipi è la sede di crescita del cancro, e maggiori sono i polipi benigni presenti in un colon, maggiore è la possibilità di sviluppare un tumore - mentre la polipectomia, cioè la rimozione per via endoscopica dei polipi, riduce fortemente la probabilità di insorgenza del cancro.
Il problema è che i polipi all' inizio della loro crescita sono silenti, non danno sintomi, non provocano disturbi intestinali né perdite di sangue, ma danno segni della loro presenza solo quando la malattia è avanzata. Anche in questo caso la sintomatologia è molto variabile, dipende dalla sede del tumore nel tratto intestinale colpito, oltre che dalla sua estensione e dalla presenza di ostruzioni o emorragie. I sintomi precoci spesso sono non intestinali, vaghi e sfumati: stanchezza, mancanza di appetito, anemia e perdita di peso ingiustificata, segnali spesso trascurati dal paziente. Ma il vero campanello d' allarme sono i sintomi specifici, anche se è necessario precisare che questi possono essere causati anche da patologie intestinali non tumorali - nel dubbio, è sempre necessaria una diagnosi differenziale del medico.
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IL SANGUINAMENTO Nelle localizzazioni del tumore nel colon destro, quello ascendente, i sintomi principali sono l' anemia sideropenica per sanguinamento occulto da stillicidio cronico, con astenia e perdita di peso, con alvo tendenzialmente diarroico, con scariche liquide frequenti, a spruzzo o di modesta entità, in ore insolite della giornata, provocate dal deficit di assorbimento; mentre nelle localizzazioni del colon sinistro, quello discendente, il sanguinamento può essere visibile, soprattutto a fine evacuazione, quando lascia tracce sulla carta igienica, ma raramente provoca anemia.
In questi casi il cilindro fecale può presentarsi verniciato di sangue (ematochezia), un elemento che molti pazienti attribuiscono erroneamente a problematiche emorroidarie spesso concomitanti, ma in questi casi spesso compare stipsi non sofferta in precedenza, la quale può essere conseguenza di una iniziale ostruzione meccanica (il cancro restringe e strozza il lume del colon) per infiltrazione tumorale. Le feci appaiono non più poltacee ma dure e disidratate, per la loro maggiore permanenza nel colon, favorita dal tragitto difficoltoso per la presenza della malattia.
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Nelle forme localizzate al retto invece, può comparire il tenesmo, ovvero uno spasmo nella zona anale, con la sensazione "urgente" di dover defecare ancora dopo lo svuotamento intestinale mattutino, come se ci fosse ancora del residuo nell' ampolla rettale, e compare spesso la variazione di forma del cilindro fecale, che può restringersi di calibro, fino alle dimensioni di una matita, o apparire appiattito, oppure le feci possono frammentarsi e assumere l' aspetto di piccole sfere assemblate tra loro, come le tipiche feci caprine.
Colore e odore del prodotto fecale in genere non cambiano, a meno che non sia presente del muco acido, segno di infiammazione collaterale. Quindi, quando compare una variazione delle abitudini intestinali persistente, è sconsigliabile farsi un' autodiagnosi, o attribuire il fastidio a irritabilità o colite aspecifica: una visita medica può salvare la vita.
SEGNALI TARDIVI La cosa più importante da sottolineare è che il dolore addominale è un sintomo tardivo, perché il colon è un organo elastico, e può inizialmente essere crampiforme durante la digestione, come delle piccole coliche, ma quando compare quotidianamente esso testimonia l' invasione dei plessi nervosi da parte del tumore, la cui infiltrazione può portare anche a alterazioni funzionali di organi vicini, come la vescica, la vagina, la prostata, le vescicole seminali e l' intestino tenue.
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Comunque l' evoluzione del cancro del colon è molto lenta rispetto ad altri tumori, e per raggiungere le dimensioni di 2,5 cm una lesione precancerosa impiega cinque anni, per poi crescere in maniera esponenziale: per cui è molto importante lo screening per la diagnosi precoce, come la ricerca del sangue occulto nelle feci, anche se la migliore arma preventiva resta la colonscopia, indagine diretta attraverso la quale si possono rimuovere i polipi ancora benigni ed effettuare biopsie di conferma istologica.
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Tra i fattori favorenti questo tipo di neoplasia, quello principale è la presenza di processi infiammatori cronici dell' intestino, come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, ma tutte le flogosi estese che provocano danno della mucosa intestinale, se non curate e debellate, sono direttamente connesse con la neoplasia. Oggi negli Usa nei soggetti predisposti viene somministrata quotidianamente come prevenzione la Cardioaspirina, potente antinfiammatorio che spegne le flogosi intestinali.
L' obesità e la dieta ad alto contenuto di grassi e proteine sono un fattore di rischio, in relazione al potere cancerogeno del colesterolo, e a quello dei cataboliti proteici, soprattutto nelle donne che si sottopongono a frequenti regimi alimentari a base di sole proteine per dimagrire, mentre i fattori di protezione alimentare restano le vitamine e gli antiossidanti della frutta, come la Vit C, l' acido folico, il calcio e la Vit D.
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Dopo i 50 anni la colonscopia va eseguita ogni 5 anni, e ogni 3 se viene accertata la presenza di poliposi o se esistono altri fattori di rischio. Tuttora, al momento della diagnosi, un terzo dei pazienti presenta già metastasi epatiche, poiché il fegato e l' intestino sono strettamente collegati dalla stessa circolazione sanguigna, e il cancro del colon occupa il secondo posto per mortalità tumorale nell' uomo e il terzo nella donna.
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