PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL
DAGOREPORT
Come è noto, il vertice di Generali capitanato dall'ad Philippe Donnet ha annunciato la decisione di proporre alla prossima assemblea, convocata il 27 aprile a Torino, la modifica statutaria che assegna al consiglio uscente di presentare una lista di candidati.
Quindi non sarà più Mediobanca a fare la lista dei nomi per il vertice Generali. Un fatto storico, che allineerebbe la governance dell'assicuratore alle public company. Ora la domanda è questa: come reagiranno Mediobanca (13%) e i soci privati italiani Caltagirone e Del Vecchio, forti di un 5% a testa e che uniti ai Benetton e a De Agostini sfiorano il 30% delle quote, a passare dalla "lista di Nagel" alla "lista del cda"?
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Intanto è spuntato Unipol nel capitale di Mediobanca. Unipol ha investito circa 88 milioni. Il fatto è che Unipol è il principale concorrente di Generali, con l’ad Cimbri che al ''Corriere'' racconta il rapporto idilliaco con Nagel, prima azionista di Generali.
Aggiungere che il duello di Nagel con Del Vecchio, che ha provato invano a conquistare Mediobanca, è finito in maniera salomonica: il patron di Luxottica indicherà il nome del presidente di Mediobanca mentre Nagel resterà al comando come amministratore delegato.
papa francesco bergoglio con francesco gaetano caltagirone nella sede del messaggero
Ecco perché a Milano scommettono su un’alleanza Nagel-Del Vecchio e soci italiani alla prossima e decisiva assemblea di Generali per rovesciare la gestione di Philippe Donnet.