RE CARLO III PRIMO DISCORSO
Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
La Corona è il collante che tiene Unito il Regno: per rinsaldarlo, da oggi re Carlo parte per un viaggio che lo porterà nelle altre Nazioni britanniche, ossia Scozia, Irlanda del Nord e Galles. Ma la Corona sul capo del nuovo sovrano rischia di apparire indebolita: la personalità di Elisabetta, l'affetto verso di lei, erano il magnete che neutralizzava le spinte centrifughe. Ora non più.
il vertice dei paesi del commonwealth
L'onda d'urto della successione parte però da lontano: dalle spiagge di Antigua e Barbuda, nei Caraibi, uno dei 14 Paesi che ancora riconoscono il monarca britannico come capo di Stato. Lì il primo ministro locale ha annunciato che convocherà un referendum per diventare una Repubblica, come ha da poco fatto Barbados e come potrebbero fare presto anche Belize e Giamaica. Ma il problema riguarda tutti i 56 Stati del Commonwealth, l'organizzazione post-imperiale cui Elisabetta teneva moltissimo: lei di recente dovette imporre Carlo alla sua guida, perché non c'era nessun automatismo e qualcuno già mugugnava pensando al futuro re.
proclamazione re carlo iii il discorso
Che ora dovrà lavorare parecchio per assicurare la coesione di un edificio politico ed economico nel quale convivono due miliardi e mezzo di persone. Ma il rischio maggiore di disgregazione è più vicino, dentro casa. Già ieri, a Edimburgo, la proclamazione pubblica del nuovo re è stata fischiata da un coro di anti-monarchici che issavano cartelli per l'abolizione della monarchia.
RE CARLO III DURANTE LA FIRMA DELL'ATTO DI PROCLAMAZIONE
E non si tratta di frange isolate: un sondaggio condotto lo scorso maggio ha mostrato che a nord del Vallo di Adriano il sostegno alla Corona si ferma al 45%, mentre il 36% pensa che la fine del regno di Elisabetta sia il momento opportuno per diventare una repubblica.
Non è questa la posizione ufficiale del partito nazionalista al potere, che punta a organizzare un nuovo referendum sull'indipendenza entro la fine dell'anno prossimo: e tuttavia si sa che la premier Nicola Sturgeon, pur provando grande ammirazione per la regina, è abbastanza tiepida verso la monarchia. E dunque in una eventuale Scozia staccata dalla Gran Bretagna il problema costituzionale finirebbe inevitabilmente per porsi.
re carlo arriva a londra 1
Lo stesso può dirsi del Galles, che ha visto negli ultimi anni un revival dell'identità nazionale: tanto che di recente era stata lanciata una petizione per abolire il titolo di principe di Galles, visto come un simbolo del giogo inglese. Più complessa la situazione in Irlanda del Nord, dove a Belfast è comparso un nuovo murale che scandisce «La Regina del popolo è morta, viva il Re!». Ma all'emozione (e allo smarrimento) degli unionisti protestanti fa da contraltare l'indifferenza dei nazionalisti cattolici, per i quali un sovrano «straniero» vale l'altro. Per Carlo III, la strada per l'Unione è tutta in salita.
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