Pietro De Leo per Libero Quotidiano
LICIA RONZULLI
È l'indomani della nomina dei sottosegretari e la capogruppo al Senato di Forza Italia Licia Ronzulli, in una lunga intervista a La Stampa, traccia la radiografia di queste iniziali settimane di lavoro in maggioranza. A partire, soprattutto, dai primi, convulsi giorni, quelli in cui i retroscena dipingevano un braccio di ferro sul suo ingresso nella squadra ministeriale, invocato dal leader azzurro Silvio Berlusconi, che avrebbe trovato il muro di Giorgia Meloni.
Sul motivo dell'esclusione, Ronzulli osserva: «Bisognerebbe chiederlo a chi decideva consultando i trend-topic». E aggiunge: «Mi è stato detto che la rete (la minoranza no-vax) si è scatenata. Ma la cosa che più mi ha fatto star male, non tanto per me, quanto per quello che la mia famiglia è stata costretta a subire, è la violenza mediatica usata per costruire un caso inesistente». Dunque, ora, sguardo in avanti sul ruolo di guida dei Senatori azzurri. «Cercherò di farlo al meglio, come sempre». E non manca un riconoscimento su Giorgia Meloni: «Penso sia una donna capace e tenace, diversamente non sarebbe dove siede ora».
licia ronzulli silvio berlusconi
SEGNALI DI DISTENSIONE Andando sulle iniziative di legge, c'è un punto in cui rimane una sensibilità diversa tra gli azzurri e le prime mosse del governo, il reintegro dei medici no-vax:
«Forse si sarebbe potuta attendere la scadenza naturale, il 31 dicembre, così da evitare che la maggioranza silenziosa di chi, onorando il camice, si è responsabilmente vaccinato si sentisse sconfitta dalla minoranza chiassosa no-vax. Ma se lo chiede a me- osserva rivolta al giornalista- chi è No-vax e quindi va contro la medicina e la scienza non dovrebbe operare in campo sanitario».
In generale, tuttavia, esclude che il governo "strizzi l'occhio" ai no-vax, ma questo «è il messaggio che potrebbe passare rivedendo di punto in bianco le norme che regolano la somministrazione dei vaccini. È anche per questo che auspico un processo graduale per il superamento delle misure anti-Covid. La delegazione di Forza Italia su questo non getterà la spugna».
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E la solidità della posizione sul punto viene dimostrata anche da un'intervista uscita sempre ieri di Alessandro Cattaneo, capogruppo alla Camera, sul Foglio: «Dare un segnale di distensione, ora che la pandemia sembra mordere con meno ferocia, è giusto-spiega- però va mantenuta una ragionevole cautela». Sul reintegro dei medici, poi, anche il vice presidente del Senato Gasparri, si dichiara «perplesso».
LICIA RONZULLI GIORGIA MELONI
LE PRIORITÀ Tornando a Ronzulli, sugli altri punti sul tavolo del governo esprime consonanza. Sui rave, osserva, «è giusto che il governo si sia occupato subito» del tema. Sull'innalzamento della soglia per l'utilizzo del contante a cinquemila euro «è una vecchia proposta di Forza Italia. Quindi la sosterremo», tuttavia «forse non l'avrei ritenuta la priorità del nuovo governo», il quale deve focalizzarsi su «la crisi energetica che richiede un intervento immediato». E il partito? Nega imminenti avvicendamenti per il ruolo di coordinatore: «Non è un argomento all'ordine del giorno. Il coordinatore di Forza Italia è il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, che lo ha fatto benissimo in questi anni».
meloni berlusconi salvini ronzulli
Respinge l'immagine di un partito "spaccato in due" (dove, secondo i retroscena, una parte farebbe riferimento a lei e l'altra al ministro degli Esteri): «Forza Italia per la sua stessa natura non può essere un partito diviso: c'è un leader forte che ascolta tutti e poi decide». Questo, dunque, il mood nel giorno dopo la chiusura della partita dei sottosegretari, dove il partito di Silvio Berlusconi ha ottenuto caselle importanti, tra cui la delega per l'Editoria con Alberto Barachini, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e il vice alle imprese Valentino Valentini.
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