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Rosario Dimito per “il Messaggero”
La Russia non ha i dollari per pagare gli interessi sul debito pubblico: il 16 marzo scadono 117 milioni di dollari relativi a un coupon, il 21 marzo 66 milioni, il 28 scadono 102 milioni, il 31 altri 447 milioni per un totale di 732 milioni di dollari. Il pagamento deve avvenire in dollari, la Cbr (Banca centrale russa) e il Cremlino si erano preparati all'isolamento finanziario accumulando da anni riserve (520 miliardi di dollari) e oro (oltre 130 miliardi di dollari), una vera resistenza.
Ma le sanzioni della Ue e degli Usa sono state più forti e tempestive del previsto congelando una parte delle risorse. Le sanzioni hanno immobilizzato più della metà delle riserve depositate in paesi esteri, tranne in Cina. Ecco perchè tutti gli osservatori ritengono si avvicini il default della Russia.
BANCA CENTRALE RUSSA
IL DETERIORAMENTO
Putin per evitare di alzare bandiera bianca ha ordinato di pagare in rubli, una soluzione che caratterizza il fallimento dello Stato perchè i bond devono essere pagati nella divisa verde. Queste obbligazioni prossime alla scadenza si chiamano Russia dollar bond e il mancato pagamento in dollari configura un default tecnico.
«Per ora è default tecnico volontario - spiega Alberto Gallo, gestore del fondo Algebris Global Credit Opportunities, esperto di questi mercati - però rappresenta il veloce deterioramento della finanza pubblica russa perchè quest' anno il pil potrà avere una contrazione estrema superiore al 10%».
DOLLARI RUBLI
Questa situazione precaria impoverisce anche i cittadini. Il cambio fra rublo contro euro era a circa 80, ieri ha toccato 150, nel senso che il valore del rublo è ormai carta straccia in quanto serve il doppio della moneta russa per acquistare 1 euro. I cittadini russi sono tagliati fuori dai pagamenti internazionali e non possono utilizzare i circuiti Visa e Mastercard: ci sono code ai bancomat delle banche per prelevare la liquidità. Il rischio è che in alcune sportelli dopo ore di fila, la liquidità finisce. Per evitare una crisi di liquidità, la Banca centrale russa ha introdotto una commissione del 30% per qualunque transazione valutaria e se si vuole convertire rublo in euro bisogna soggiacere a una tassa.
visa mastercard
LA SPESA DEI CITTADINI
Ma oltre queste difficoltà, i russi pagano l'aumento dei beni di prima necessità e quindi il costo della vita: il prezzo di scambio del futures sul grano (derivato di copertura sulla fluttuazione di prezzo) è più che raddoppiato da 750 a 1300 dollari. Siccome la moneta russa si è dimezzata, il risultato è che il prezzo del pane, cereali, soia e altri generi alimentari si è moltiplicato fino a quattro volte.
«Anche l'esercito ha finito le razioni per i soldati», aggiunge Gallo, «e li sta alimentando con prodotti sottovuoto scaduti da oltre 10 anni. La gente comune sta pagando per questo progetto di espansione imperialista di Putin insostenibile».
DOLLARI E RUBLI
Va detto che l'esercito oltre ad essere a corto di cibo sta finendo i veicoli e i pezzi di ricambio e lo Stato sta requisendo auto e furgoni della popolazione civile dei cittadini che oltre a rimanere senza i propri risparmi, perdono anche i mezzi di locomozione. Il leader russo vuole togliere la spina a Internet. «Putin voleva dare una lezione all'Ucraina che voleva essere un paese libero» prosegue Gallo, «ha fatto tutto questo per consolidare il proprio potere ma paradossalmente potrebbe aver firmato l'inizio della sua fine politica».
MORGAN STANLEY 1
Lenin descrisse la rivoluzione russa nel senso che ci sono «decenni in cui non accade nulla e settimane in cui accadono decenni». Secondo il manager Algebris, «in queste settimane si piantano di nuovo i germogli di un cambiamento politico ed epocale. Potremmo assistere seppur non in tempi brevi, a una rivoluzione in cui Putin potrebbe essere deposto. Il presidente russo ha già perso 10 mila soldati, i cittadini si impoveriranno, mentre lui si è isolato sempre di più». Infine anche Morgan Stanley vede in default i bond russi.