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minniti renzi
Come si è arrivati al pasticciaccio del ritiro della candidatura Minniti? Renzi avrebbe garantito all'ex dalemone l'appoggio dei suoi, ma con una road map che l'ex ministro dell'interno ha reputato folle. Ecco il piano: mentre Minniti lottava per la segreteria Pd, Renzi avrebbe messo in piedi la sua rete ''civica'', un movimento eterogeneo coordinato dal prodiano Sandro Gozi per raschiare i voti di europeisti/moderati nonché degli ex elettori di Forza Italia e M5S spaventati dal governo Bannon.
franceschini zingaretti
Incassata la segreteria del partito, il Pd si sarebbe poi alleato con questo ''movimento'' prima delle europee, e magari i due si sarebbero fusi dopo il voto. Davanti a questo scenario è partito il ''vaffa'' di Minniti, che per un simile soggetto ha pronosticato la fine di Leu. Un carrozzone che puzza lontano un miglio di marchingegno pre-elettorale, senza radicamento né idee, nato solo per ''intercettare'' voti e consensi che ormai sono più liquidi del vino che si sgargarozza Salvini ogni sera prima di postarlo su Facebook.
giachetti e ascani si candidano al congresso pd 1
In tutto questo, il duo Zingaretti-Franceschini si attesta al 52% secondo i sondaggi interni al Pd, e non a caso è arrivata l'azione di disturbo dei due renziani Giachetti e Ascani, per togliere al presidente della Regione Lazio abbastanza voti da portare la decisione in assemblea, dove regnano le correnti e dove Renzi è ancora in vantaggio.
Solo che a forza di farsi gli affari suoi (e ribadendolo su Facebook), Matteuccio sta perdendo un bel po' di parlamentari. Dicono che lo stesso Andrea Marcucci, zar del gruppo del Senato nonché grande finanziatore, si stia un po' allontanando dal fiorentino. A proposito: persino Nardella (che lanciò la candidatura Minniti) gli ha fatto capire che se lascia il Pd, pure Firenze è persa.
MARCO MINNITI E MATTEO RENZI andrea marcucci (1) renzi nardella ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO