Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI
Sono almeno una decina, i siti legati ai servizi segreti russi che il dipartimento al Tesoro americano ha sanzionato perché pubblicano disinformazione, e da tempo stanno prendendo di mira il governo italiano e la premier Giorgia Meloni. Forse perché si sentono traditi da lei, che ha mantenuto stretta l’alleanza con gli Stati Uniti, invece di seguire la deriva sovranista e anti occidentale che magari Mosca si sarebbe aspettata da una coalizione con la Lega di Matteo Salvini, elogiato dagli stessi siti. Una presa di posizione che potrebbe avere un impatto anche sulla campagna per le prossime elezioni europee.
la studentessa italiana di mosca vignetta by rolli il giornalone la stampa
Come ha rivelato ieri Repubblica, un rapporto della Direzione del Servizio di polizia postale e delle comunicazioni ha lanciato l’allarme, perché la disinformazione sta sfruttando l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre allo scopo di demolire l’immagine dell’Ucraina, accusandola di fornire le armi usate a Gaza.
All’opera ci sono “propagandisti russi come Alexander Kots, Yevgeny Lisitsyn, Ruslan Ostashko e Yan Gagin”. Dietro però c’è molto di più. Secondo l’Alliance for Securing Democracy del German Marshall Fund, il falso collegamento tra Kiev e la crisi provocata da Hamas è stato fatto già 265 volte da media, gruppi politici e istituzioni russe.
cremlins meme by emiliano carli il giornalone la stampa
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Anche in Italia la rappresentanza di Roma e i Consolati di Milano e Genova hanno contribuito a questa operazione capillare e globale di disinformazione, ripetendo e amplificando i messaggi del ministro degli Esteri di Mosca.
Non è una novità, però. Lo stesso German Marshall Fund, infatti, ricorda che il dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato 26 individui e 7 entità coinvolte nella diffusione della disinformazione sull’Ucraina. ………………………………
Andando a guardare cosa contengono questi siti, accusati da Washington di essere strumenti di disinformazione in mano all’intelligence russa, si scopre un forte interesse per l’Italia. L’11 marzo scorso SouthFront ha dedicato un articolo a Roma, per le critiche alla volontà di Francia e Polonia di mandare soldati in Ucraina. Il 23 ottobre del 2023 aveva accusato il nostro paese di «Tradire la Palestina e la propria tradizione pro araba ».
SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN
Il 20 maggio ci aveva rimproverato di aver fornito i B1 Centauro a Kiev, e il 14 gennaio di aver “accettato di dare all’Ucraina il sistema di difesa aerea Samp/T”, in realtà ancora in discussione. Il 5 dicembre 2022 il sito era passato ad occuparsi di economia, titolando così: “Odissea in Italia nel 2023: Recessione”. Il 20 ottobre 2022 aveva riportato con grande enfasi le dichiarazioni di Berlusconi critiche sull’Ucraina, perché ciò dimostrava come la nuova coalizione stesse fallendo prima ancora di nascere per le divergenze su Kiev.
Il 29 settembre SouthFront aveva avvertito: «Non c’è un’ombra russa sull’Italia. Con Giorgia Meloni, Roma si conferma il più fedele alleato di Washington». Quindi l’articolo notava con rammarico che «solo Salvini, nel passato recente, ha preso una posizione diversa sulla Russia, chiedendo l’abolizione delle sanzioni che danneggiano l’economia italiana». Il 13 ottobre aveva accusato Meloni di essersi arresa al “Great Replacement”, ossia la sostituzione degli italiani con i migranti, a differenza “dell’euroscettico Salvini, che vuole restare agli Interni”.
SALVINI PUTIN
Il 16 gennaio 2023 aveva aggiunto: «Per prevenire le critiche di essere anti Ue e anti Nato, Meloni ha affermato la sua fedeltà a entrambe; in contrasto, i suoi alleati Berlusconi e Salvini hanno fatto dichiarazioni pro Russia».
Nel 2019, peraltro, SouthFront aveva difeso gli incontri di Savoini al Metropol come «ordinari contatti di business», smentendo l’ipotesi corruzione.
Allo stesso modo, Strategic Culture il 16 giugno dell’anno scorso aveva rimproverato a Meloni gli accordi con la Tunisia, perché «sostiene col contante i dittatori più brutali, per prevenire che i migranti raggiungano le sue coste».
MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO
Il primo aprile aveva accusato la premier di «giocare la carta del ricatto con la Ue riguardo l’immigrazione africana». Nel passato invece, il 10 aprile 2019, aveva elogiato Salvini perché «sfida Angela Merkel nel Parlamento Europeo». Ma se ha ragione il dipartimento al Tesoro Usa, e questi siti sono “legati all’intelligence russa” per diffondere disinformazione, cosa bisogna dedurre dai loro attacchi a Meloni e gli applausi a Salvini?
MATTEO SALVINI E PUTIN