Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
MATTEO SALVINI CON GLI OCCHIALI 1
A una settimana dal vertice europeo del 23 aprile le posizioni sul Mes, il fondo salva-Stati, restano lontane tra Pd e M5S. Nonostante la mediazione del premier, il Movimento ribadisce il no al prestito di 37 miliardi, mentre il Pd si chiede perché non usarli. Maggioranza divisa, così come l' opposizione, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che contestano il fondo e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ribadisce il sì, anche se fa pace via telefono con il leader leghista. Salvini prende al balzo l' occasione per attaccare il premier: «Chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento è fuorilegge».
GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI DECRETO SICUREZZA
conte ursula
Salvini non ha dubbi: «Non esiste il Mes senza condizioni. Il trattato dice che le condizioni ci sono, e abbiamo visto in passato che le condizioni sono la patrimoniale e l' innalzamento dell' età pensionabile». Il leader della Lega attacca il premier: «Conte martedì fa un' informativa in Parlamento, senza voto. Le informative si fanno a scuola, non è normale che il Parlamento non possa votare su quello che Conte dovrà dire».
A difendere il premier interviene il presidente della Camera Roberto Fico: «Se ci fosse stato qualcosa fuori dalla legge sarei intervenuto io in prima persona. Ma non è così». Poi aggiunge: «Voglio tranquillizzare tutti, il Mes che abbiamo conosciuto per la gestione della crisi greca non verrà mai usato in questo modo dal nostro Paese».
MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA ALESSANDRO DI BATTISTA copia
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli prima invita a «non alimentare un dibattito surreale su qualcosa che non esiste», poi ribadisce che «il no al Mes è definitivo, l' Italia non dovrà mai attivarlo», contraddicendo le cautele del premier «temporeggiatore». Poi però aggiunge, tornando in linea con il premier: «Al momento il Mes impone delle condizionalità pericolose. Aspettiamo il Consiglio europeo. Se lì si decide di rompere il Mes come un salvadanaio, prendere i soldi e usarli, allora vuol dire che abbiamo rotto il Mes».
MATTEO SALVINI CON GLI OCCHIALI
Il lodevole tentativo del ministro del Sud Giuseppe Provenzano - «Non credo che ci sia una divisione di fondo tra Pd e M5S» - si infrange su equilibrismi lessicali che nascondono una spaccatura profonda. L' attuale Mes è senza condizionalità ma i 5 Stelle, come Carla Ruocco, ritengono che le penalizzazioni possano arrivare dopo. Anche se ieri si sono registrati un più cauto Giancarlo Cancellieri («Valutiamo dopo aver visto») e un altrettanto prudente Nicola Morra: «Concediamo a Conte la possibilità di negoziare, senza polemiche sterili».
MARIO DRAGHI
A riportare la barra dritta sulle posizioni nette del passato è Alessandro Di Battista, che torna a farsi sentire con un' intervista a Diritto e Rovescio , su Rete4: «Mi auguro che il Mes esca dal tavolo. Quando Conte dice che l' Italia non attiverà il Mes, io ci credo. Il problema però, non è ora, il problema è tra un anno e mezzo». Di Battista, poi, spara una bordata contro Mario Draghi: «L' apostolo Draghi. Oggi non lo so perché tutti, pure Salvini, dicono "Draghi grande uomo". Ma guardiamocene bene».
giuseppe conte matteo salvini
Dal Pd, la posizione sul Mes resta invariata, anche se silenziata dalla necessità di abbassare i toni. Per il ministro Francesco Boccia, «il no a prescindere a risorse che andrebbero ai nostri ospedali penso che non abbia alcun senso». Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, è perplesso: «Non butterei questi soldi dalla finestra».
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE MARIO DRAGHI.