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    COME STA VERAMENTE SILVIO BERLUSCONI? LA FAMIGLIA HA IMPOSTO IL SILENZIO ASSOLUTO E L’ULTIMO BOLLETTINO, DI TRE GIORNI FA, PARLA DI “LENTO E PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO”. MA SECONDO ALCUNE FONTI, I SEGNI DI MIGLIORAMENTO “NON EMERGONO” E L’INFEZIONE POLMONARE “NON È RISOLTA” – DALL’ALTRA PARTE C’È L’IMPAZZIMENTO DELLE VOCI ROMANE CHE, A PIÙ RIPRESE, HANNO DATO IL FONDATORE DI FORZA ITALIA PER MORTO…


     
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    Estratto dell'articolo di http://www.giustiziami.it

     

    SILVIO BERLUSCONI RICOVERATO AL SAN RAFFAELE SILVIO BERLUSCONI RICOVERATO AL SAN RAFFAELE

    Da una parte c’è il velo comunicativo imposto dai medici, probabilmente su mandato della famiglia, con l’ultimo bollettino (20 aprile) che parla “di lento e progressivo miglioramento” a fronte di una situazione che nella realtà ha sfumature leggermente diverse.

     

    Perché la vera definizione per la fase che la salute di Silvio Berlusconi sta attraversando è “stallo”: i segni di progressivo miglioramento “non emergono”, indica una fonte che conosce il quadro. L’infezione polmonare “non è risolta” e non è ancora stato stabilito quale sia il fattore all’origine dell’infezione: un batterio, forse, oppure un fungo. Fino a venerdì 21 aprile, Berlusconi aveva ancora bisogno di ossigeno “ad alti flussi”, con il supporto della maschera per respirare (non del casco Cpap).

     

    ABBRACCIO TRA PIER SILVIO E BARBARA BERLUSCONI FUORI DALL OSPEDALE SAN RAFFAELE ABBRACCIO TRA PIER SILVIO E BARBARA BERLUSCONI FUORI DALL OSPEDALE SAN RAFFAELE

    Dall’altra parte c’è la follia delle voci romane che, a più riprese, hanno dato il fondatore di Forza Italia per morto. E’ successo innanzitutto il 6 aprile, il giorno dopo il ricovero, quando a metà mattina le redazioni politiche hanno cominciato a mandare messaggi allarmati ai giornalisti inchiodati davanti all’ospedale: “E’ morto, lo comunicheranno a borsa chiusa”.

     

    […]

     

    Del resto Berlusconi è entrato in ospedale con un quadro che ai medici e ai famigliari è apparso ben più drammatico di quanto fatto trapelare all’opinione pubblica, e la mancanza di trasparenza iniziale ha aiutato i complottismi. La leucemia segnava globuli bianchi a un livello di almeno 9 volte superiore alla norma, 90mila unità per microlitro di sangue.

    MARTA FASCINA SILVIO BERLUSCONI MARTA FASCINA SILVIO BERLUSCONI

     

    Crisi respiratoria, polmonite, versamento pleurico che richiedeva drenaggio, insufficienza renale. E paradossalmente proprio l’invenzione della morte nascosta, quel mattino del 6 aprile, ha costretto i medici e la famiglia a produrre un primo bollettino ufficiale che, nel dare conto di una situazione grave e confermando la leucemia e l’infezione polmonare, metteva in luce un punto fermo fermissimo: Berlusconi era vivo, e dunque basta panzane, basta riferimenti ai mercati, basta aggiottaggio politico ed emotivo.

     

    E’ servito relativamente: nel giorno di Pasqua di nuovo voci false sulla presunta morte, ovviamente non avvenuta. Curioso che i rumours più drammatici arrivino sempre da ambienti politici.

    I successivi due bollettini sono serviti a placare l’opinione pubblica, comunicando miglioramenti, anche sensibili.

    Luigi Berlusconi AL SAN RAFFAELE Luigi Berlusconi AL SAN RAFFAELE

     

    L’uscita dalla terapia intensiva, l’esito positivo di qualche esame. “E’ il messaggio che si deve far arrivare”, commenta una fonte. Un po’ come le dichiarazioni a tratti surreali, arrivate da politici di maggioranza, di un Berlusconi apparentemente attaccato ininterrottamente al telefono per chiacchierare con amici parlamentari e di governo, impartire direttive, infondere speranza. A molti cronisti è venuto il sospetto che di quelle telefonate ne siano avvenute, a essere estremamente ottimisti, la metà.

     

    PAOLO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE PAOLO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE

    L’ultimo bollettino medico, 23 parole in tutto, sembrava scritto al solo scopo di far calare l’attenzione delle redazioni già stanche, dopo la sbornia di allarmi delle prime settimane di ricovero.

    Tra notizie addomesticate, telefonate inventate e bufale terrorizzanti, alla fine i messaggi più sinceri ed efficaci sono quelli dei famigliari di Berlusconi. Quel “è un leone” di Piersilvio, quel “ce la farà anche questa volta” di Paolo, quel pollice alzato di Luigi. […]

    silvio berlusconi 3 silvio berlusconi 3 silvio berlusconi 2 silvio berlusconi 2 silvio berlusconi marta fascina silvio berlusconi marta fascina

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