Davide Urietti per "www.corriere.it"
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Apple si è scusata ufficialmente con i consumatori dopo la questione relativa agli audio registrati da Siri e ascoltati dai dipendenti delle imprese appaltatrici. La pratica, che si è scoperto essere utilizzata anche da altre aziende come Amazon, Google e Microsoft, consentiva al personale umano di venire a conoscenza di dettagli anche strettamente personali: l’obiettivo di Cupertino, però, era solamente quello di migliorare il servizio del proprio assistente vocale.
Molti di questi dipendenti, come rivelato da Irish Examiner, spesso riuscivano ad ascoltare anche 1000 registrazioni ciascuno. Dopo la polemica che ha messo al centro dell’attenzione l’azienda californiana, la pratica è stata interrotta, non senza conseguenze.
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Centinaia di lavoratori hanno perso il lavoro
Le imprese appaltatrici, infatti, con questo stop hanno perso il lavoro commissionato e sono state costrette a lasciare a casa numerosi lavoratori. Secondo il Guardian, che è riuscito a parlare con uno degli ex dipendenti, sarebbero più di 300 le persone rimaste senza lavoro nella sola struttura di Cork, in Irlanda. Il personale a contratto, da inizio agosto, ha smesso raggiungere il posto di lavoro.
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Un sollievo per alcuni di loro, come raccontato da uno dei dipendenti: «Nonostante la perdita del lavoro, siamo sollevati dal fatto che si sia fatta luce su queste pratiche. L'etica di questa mansione è sempre stata motivo discussione tra di noi, ma non sapevamo come affrontare la situazione».
Come cambia la pratica: internalizzazione e più privacy
Ciò non significa che Apple abbia smesso di migliorare il proprio assistente vocale, anzi come annunciato con un comunicato ufficiale l’azienda californiana intende riprendere l’ascolto delle registrazioni, ma non prima di aver apportato alcuni cambiamenti alla privacy. La pratica ricomincerà in autunno, dopo tre modifiche importanti relative a Siri.
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La prima: «Per impostazione predefinita, non conserveremo più registrazioni audio delle interazioni Siri. Continueremo invece ad utilizzare trascrizioni generate dal computer per rendere più accurato il servizio». La seconda: «Gli utenti potranno scegliere, come opzione opt in, se contribuire a migliorare Siri imparando dai campioni audio delle proprie richieste.
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Ci auguriamo che molte persone scelgano di contribuire a migliorare Siri, sapendo che Apple rispetta i loro dati e applica rigidi controlli in materia di privacy. Coloro che sceglieranno di partecipare avranno comunque la possibilità ritirare il consenso in qualsiasi momento». La terza: «Quando i clienti scelgono di contribuire, lo faranno nella sicurezza che, ad ascoltare campioni audio delle interazioni con Siri, saranno solo dipendenti Apple.
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Il nostro team eliminerà tutte le registrazioni in cui si riterrà che l’attivazione di Siri sia stata involontaria». Apple quindi assicurerà un miglioramento della privacy dell’utente, non ascoltando più gli audio registrati a causa di un’attivazione di Siri casuale. Tuttavia, a differenza di altre aziende, che hanno stoppato la pratica, ha deciso di continuare ad ascoltare, tramite personale umano, le clip audio. In ogni caso sarà l'utente a scegliere se far parte del programma di miglioramento di Siri.
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