Estratto dell'articolo di Paolo Giordano per "Il Giornale"
ROBERTO SERGIO
Altro che Telemeloni. L'impressione è che stavolta sia stata semplicemente rispettata la ragione sociale della Rai fondata sui principi della Costituzione italiana e della Direttiva Tv 1989 dell'Unione europea. Per dirla in poche parole, il servizio pubblico deve parlare a tutti con le voci di tutti. Nuovi palinsesti, nuova regola, che è quella basilare di ogni media pubblico: rappresentare tutti gli utenti.
meloni viale mazzini rai
Il dg Giampaolo Rossi e l'ad Roberto Sergio, che è esuberante e inarrestabile ma ha una decisa e benefica vocazione al compromesso, hanno velocemente firmato un palinsesto finalmente ragionevole che sia rappresentativo di tutto, anche di ciò che non rientra nei gusti del radical chicchismo oppure non si attiene alle linee guida e ai personaggi benedetti dal politicamente corretto più sterile e peloso.
roberto sergio
[…] non ci sono stati stravolgimenti epocali, non sono stati abbattuti muri portanti, non si sono zittite voci, anzi, Saviano (che si lamenta della mancanza di libertà) ha un prime time su Raitre. Si è fatto un palinsesto il più possibile rispettoso di quella curiosa invenzione del secolo scorso che è il telespettatore pagante (il canone) e votante (tutti i partiti, non solo due o tre).
ROBERTO SAVIANO GIORGIA MELONI
Certo, farà comodo sfruttare qualche nome come «piede di porco» (absit iniura verbis) per sollevare le saracinesche delle polemiche politiche. Il tale va in quel programma. La tale mandata via da quell'altro. La Rai okkupata dalla destra.
[…] Le prime avvisaglie della nuova Rai sono rispettose della lezione di quella Rai che ha fatto storia prima di Telekabul e della ostinata deriva partitica. Qui c'è una nuova narrazione (termine orrendo che però va di moda) che è metapartitica, va al di là dei partiti e che, nella sua pars construens, mette le basi di un ritorno al futuro. […]
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