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    CON GIORGIA SI VOLA! – CECCARELLI IRONIZZA SULLE "AFFOLLATE CAROVANE DELLA MELONI AIRWAYS": "L’ATTUALE PREMIER IN POCHI MESI HA POLVERIZZATO TUTTI I PRECEDENTI RECORD DI VIAGGI 'IN BRANCOI SUGLI AEREI DI STATO" – I PRECEDENTI DI CRAXI IN CINA “CON I SUOI CARI”, COME DISSE ANDREOTTI, DE MITA CON SPARRING-PARTNER DI TRESETTE IN USA E CASSE DI VINO AVELLINESE IN URSS; DE MICHELIS CHE GLI ERA PRESA CON I CAPODANNI ESOTICI E IN GRUPPO SE LA FILAVA AD HANOI, A PECHINO - IL "RENZICOTTERO" E IL MAXI BOEING UTILIZZATO DA MATTEONZO UNA VOLTA O DUE...


     
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    Estratto dell'articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

     

    MELONI VOLO DI STATO MELONI VOLO DI STATO

    Con Giorgia si vola, la Meloni Airways augura dunque buon viaggio a una pletora di accompagnatori attraverso cui si capisce che se in altri ambiti è finita la pacchia, in quello del trasbordo aeroportuale e della densità delle comitive è iniziata la cuccagna.

     

    Perché sì, certo, i giornalisti sono scocciatori spesso surreali e maligni, specie quelli radical chic con il ditino alzato e moralizzatore, però diamine, vorrà pure dire qualcosa che l’attuale premier in pochi mesi ha polverizzato tutti i precedenti record di viaggi “in branco”, staff, collaboratori, assistenti, parenti di qua e di là per il mondo, ora una missione di Stato, e va bene, ora per degnamente onorare l’arresto del superlatitante, ora trascinandosi appresso un intero Consiglio dei ministri; e s’immagina l’energia, il tempo e i quattrini spesi per quella tarda passerella pseudo-espiatoria, ma poi tocca aggiungere il blitz per raggiungere in tempo il compleanno a sorpresa del vicepresidente del Consiglio; e una volta lì, tra emulsione di prezzemolo e palloncini ectoplasmici, marito, figlia e Angelucci, aderire al più istituzionale dei karaoke.

     

    MELONI VOLO DI STATO 3 MELONI VOLO DI STATO 3

    Tutto questo mai da sola o col minimo dello staff, no, c’è sempre qualcuno che si accolla, dicono a Roma, auto blindate, sirene, stridio di pneumatici, il classico vistoso codazzo caciarone declinante verso la caricatura: un po’ per indiscutibili esigenze di sicurezza, beninteso, un po’ magari per ritrovarsi attorno facce amiche e sentirsi umanamente sostenuta – anche se poi fra qualche mese ci scapperà l’intervista intimista o la video-confessione sulla solitudine del potere.

     

    MELONI VOLI MELONI VOLI

    Intanto: volare oh oh, in affollata carovana. Sono più di trent’anni che nelle orecchie degli italiani risuona questa melodia, un’intera generazione di giornalisti ha scritto e riscritto lo stesso pezzo con giuliva e sgomenta rassegnazione aggiornandolo ai potenti di turno: Craxi in Cina “con i suoi cari”, come dixit Andreotti (al ritorno il volo fu esteso a Macao e quindi in India per un saluto al fratello santone del premier); De Mita con sparring-partner di tresette in Usa e casse di vino avellinese in Urss; De Michelis che a un certo punto gli era presa con i capodanni esotici e in gruppo se la filava ad Hanoi, a Pechino...

     

    (...)

    CRAXI ANDREOTTI CRAXI ANDREOTTI

    Se governare è una faticaccia, e per una mamma ancora di più, beh, che alm eno sia garantita una rapida e affollata mobilità, se del caso “a gratise”. Renzi, che su queste faccende ha la delicatezza di un rinoceronte, insieme al “Renzicottero” fece addirittura comprare allo Stato un maxi Boeing, Pontassieve Air Force, peraltro utilizzato una sola volta o due. Con Berlusconi, che nelle missioni in Canada e Sudameria pretese di imbarcare una signorina poi identificata, nomen omen, come “la Dama Bianca”, ecco, con tale effervescente pretesa si chiuderebbe il provvisorio repertorio dei viaggetti meritevoli di ricordo.

     

    AIRBUS AIR FORCE RENZI A340 AIRBUS AIR FORCE RENZI A340

    Per aggiungere tuttavia, tornando a Meloni e alle eloquenti cifre riportate ieri su Repubblica da Antonio Fraschilla, che l’alto quoziente di addetti e le relative spese mostrano anche qualcosina di regressivo che ha a che fare con la tribalizzazione del potere, il suo accentuato rinserrarsi in compagnie chiuse come autentici clan si chiamino cerchi, gigli, raggi o tortelli magici. In qualche modo è l’Italia di sempre che ritorna o non se n’è mai andata: consiglieri, confidenti, sorelle, cognati, creature, bambinaie. Saperlo non cambia molto, però in fondo sì.

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