Paolo Baroni per “La Stampa”
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Su quasi 11 milioni di vaccini distribuiti (in attesa dei 2,8 milioni che arriveranno a partire da lunedì) sino a tutto venerdì ne sono stati somministrati poco più di 9 milioni, ma solo 2,86 milioni di persone hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose.
Secondo la fotografia scattata dal Commissario straordinario, aggiornata alle 8 del 26 marzo e pubblicata sul sito di palazzo Chigi, quasi una somministrazione su 3 è andata al personale sanitario (2.948.102 dosi su 9.017.095), 2.835.687 agli over 80 e appena 492.414 ai 70-79enni. A seguire il personale scolastico (909.533) e gli ospiti delle Rsa (538.189).
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Da regione a regione si registrano anche grandi differenze ma in generale, anche nelle fasce dove si è vaccinato di più, vengono a galla grossi ritardi. Su 4,64 milioni di over 80, dove pure 2,17 milioni hanno già ricevuto la prima dose (46.85%), appena uno su 5 (ovvero 983.320 persone) ha avuto anche la seconda, mentre 2,46 milioni sono in attesa della prima dose . E se a questi si aggiungono i 5,7 milioni di persone comprese nella fascia 70-79 anni (94,14%), sono oltre 8 milioni gli anziani senza anche la minima copertura.
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Persone anziane
Gli over 80 avrebbero dovuto avere una corsia preferenziale, eppure ancora oggi in almeno 5 regioni ben 2 anziani su 3 sono ancora in attesa della prima dose: nell'ordine si tratta della Toscana (col 67,56%), Sicilia (63,89), Sardegna (61,29) Calabria (61,11) e Umbria (58,64%).
il commissario figliuolo si vaccina
Le Province di Trento e Bolzano e la Basilicata sono invece quelle che hanno le percentuali più alte sommando prima e seconda dose, rispettivamente col 41,37, 35,73 e 34,88%. Ancora in attesa 2,466 milioni di persone (53,15%), con punte di 402 mila in Lombardia (che però ha già contestato dati del governo) e di 210-224 mila in Lazio, Sicilia e Toscana.
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Se si guarda alla fascia 70-79 anni della popolazione da vaccinare i numeri crollano verticalmente: ben il 94,19% della platea (5,7 milioni su 6, e quasi un milione solo in Lombardia, 518 mila nel Lazio e 464 mila sia in Piemonte che in Veneto) è in attesa della prima dose. Solo l'1,59% del totale ha ricevuto le due dosi, ed il 5,81 solo la prima. Residenze sanitarie Nelle Rsa 7 ospiti su 10 hanno ottenuto la copertura completa e ben l'86,66% ha già ricevuto la prima dose, con Piemonte, Toscana, Lombardia, Calabria che hanno raggiunto il 100%.
Tra le regioni e le province autonome più in ritardo ci sono Bolzano, la Sicilia, la Valle d'Aosta, la Puglia ed il Veneto che devono ancora somministrare la prima dose, rispettivamente al 41,41, 35,99, 32,37,28,49 e 28,39%.
Sanità e scuola
CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANO
Nel campo della sanità più di 8 addetti su 10 hanno ricevuto la prima dose e ben 7 su 10 anche la seconda. Su 1,88 milioni di addetti ce ne sono però ancora 291.255 a zero. E trattandosi del comparto che ha iniziato per primo a vaccinare, il dato è certamente preoccupante. Solo Veneto, Lombardia, la provincia di Trento, il Lazio e la Sardegna hanno assicurato al 100% dei loro addetti la prima dose, mentre la Campania è ferma al 54,5% (qui mancano all'appello oltre 81 mila addetti), l'Umbria al 62% ed il Friuli Venezia Giulia al 69%.
Doppia dose quasi completata invece a Bolzano, nelle Marche e in Toscana con percentuali tra il 93 d il 94%, Liguria ultima con appena il 57,9%. Infine la scuola. Qui quasi 6 addetti su 10 (58,58%) hanno ricevuto almeno una dose, ma appena in 5.599 su 1.493.33 hanno avuto anche la seconda. Nel primo caso svettano Puglia, Abruzzo e Basilicata con una incidenza superiore all'80% (in coda Liguria, Calabria, e Sardegna, con percentuali tra il 18 ed il 20%).
coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio
Nel secondo si segnala solo la Valle d'Aosta che tocca il 12,6% contro una media nazionale dello 0,37% e regioni come Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Sardegna che presentano percentuali dello zero virgola zero. La Liguria con l'82,26% di personale ancora in attesa della prima dose, e poi Calabria (80,13%), Sardegna (79,72%) sono quelle dove si registrano i ritardi maggiori. Nel complesso ad aspettare ci sono ancora 618.524 persone: 97.900 in Lombardia, 74.194 in Sicilia, 61.509 in Piemonte e 58.459 in Campania. Certamente troppe se si vogliono riaprire in sicurezza le scuole.
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