R.Dim. per "il Messaggero"
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Dallo scoppio della pandemia la ricchezza finanziaria delle famiglie è cresciuta di 334 miliardi e si è spostata verso attività più liquide percepite come meno rischiose. Nel timore di peggioramento della pandemia, tra conti correnti e contanti gli italiani hanno accumulato oltre 153 miliardi in più sotto forma di depositi, con una crescita dell'11% circa dall'irrompere del virus, rileva uno studio del sindacato autonomo dei bancari Fabi.
L'incremento dei 334 miliardi si riferisce al periodo che va da gennaio 2020 a settembre 2021: in quell'arco temporale la ricchezza finanziaria delle famiglie è cresciuta a una media mensile di 15,9 miliardi. Nel biennio, inoltre, sono aumentate le riserve assicurative di circa 90 miliardi, segnando un balzo dell'8% rispetto al 2019 con un portafoglio di circa 1.200 miliardi e con la quota di prodotti di previdenza pressoché raddoppiata in 15 anni (+93%).
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I DETTAGLI
Sicché ora la ricchezza finanziaria degli abitanti dello Stivale sfiora 5.000 miliardi, rispetto ai 4.663 miliardi di fine 2019. «La crisi del Covid ha reso le famiglie italiane meno propense al consumo, facendo accrescere la tendenza a risparmiare, stavolta per i timori legati proprio all'emergenza sanitaria ed economica degli ultimi due anni» ha osservato il segretario generale del sindacato, Lando Sileoni, commentando lo studio.
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«Ciò detto, l'enorme disponibilità di risorse finanziarie da parte delle famiglie conferma l'esigenza di una consulenza professionale - ha aggiunto - che solo le lavoratrici e i lavoratori bancari possono garantire ai risparmiatori; in questo senso il ruolo delle banche, come perno finanziario del sistema-Paese, deve proseguire in futuro anche nell'imminente trasformazione dello stesso settore bancario che non deve tralasciare, nei piani industriali che verranno presentati nei prossimi giorni e mesi, l'attenzione ai territori, alle imprese e alle famiglie».
Se il debito pubblico rappresenta il punto debole dell'Italia, il risparmio privato fa invidia all'Europa. La crisi del Covid, inoltre, come detto ha reso le famiglie meno avvezze al consumo. La prova? I depositi bancari ammontano complessivamente a 1.604 miliardi, più del 30% parcheggiati sui conti correnti, seguiti dai prodotti assicurativi (1.206 miliardi) e dai titoli azionari (1.062 miliardi), cresciuti del 10% in due anni.
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Anche nel confronto internazionale non c'è pandemia che tenga: la ricchezza netta delle famiglie italiane continua ad essere la più elevata, confermando il primato tricolore: siamo i migliori risparmiatori seppur con qualche peculiarità rispetto agli altri. A fine 2020, il portafoglio di ricchezza nel Belpaese risultava pari a 8,7 volte il reddito disponibile, con un divario di oltre 2 punti rispetto al dato tedesco e maggiore anche rispetto a quello inglese. Solo la ricchezza delle famiglie francesi si avvicina a quella degli italiani.