SPIKE LEE
«Con uno come Salvini non prenderei mai un bicchiere di vino né ci andrei allo stadio a vedere la Juve, di cui sono tifoso»; «Quello che sta facendo in Italia lo stanno facendo Putin in Russia, la Le Pen in Francia e Agent Orange (nomignolo usato dagli oppositori di Donald Trump, ndr) da noi».
matteo salvini con mojito
Il famoso regista americano Spike Lee, intervistato dall'Huffington Post, aggiunge il suo nome ai tanti artisti e vip critici nei confronti delle politiche migratorie di Matteo Salvini. E come in tutte le precedenti occasioni - da Roberto Saviano ad Asia Argento, da Fiorella Mannoia a Nina Zilli a Michele Riondino - il ministro dell'Interno non si è lasciato sfuggire l'occasione per controbattere sul suo campo di battaglia preferito: i social network.
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«Salvini, Trump e Putin sono pericolosi, meglio stargli alla larga... - attacca nel post, citando una frase di Lee -. Più soldi hanno, più sono arroganti: ma il signor Spike Lee non ha altro di cui occuparsi che non di me?», ha twittato con tanto di emoticon con faccina perplessa.
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Il 61enne cineasta, autore di pellicole memorabili come "Fa' la cosa giusta", "Inside man" e " Malcom X", è al Festival del cinema di Venezia per presentare il suo ultimo film "BlacKkKlansman", che affronta il problema dell'immigrazione e del razzismo: un tema che «non riguarda solo l’America - ha detto Spike Lee al Sole 24Ore -, ma anche l’Inghilterra con la Brexit e l’Italia».
elisa isoardi matteo salvini