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    “CON NEYMAR AVREMMO AVUTO IL 5% DI PASSARE, SENZA NE ABBIAMO IL 50%” - STASERA IL PSG CERCA LA RIMONTA CONTRO IL REAL, DALLO SPOGLIATOIO DEI PARIGINI ARRIVANO STILETTATE CONTRO ‘O NEY - I PARIGINI DEVONO RIBALTARE IL 3-1 DEL BERNABEU. E GLI ULTRÀ, SOTTO L'HOTEL DEI MADRIDISTI NON FANNO DORMIRE RONALDO & CO...


     
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    Alessandro Pasini per il Corriere della Sera

     

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    I patti per la rimonta tutti insieme al ristorante Victoria sotto l' Arco di Trionfo; la chiamata del popolo dodicesimo uomo con i volantini «Ensemble on va le faire», insieme ce la faremo; le parole rituali dell' allenatore Unai Emery: «Qualificarsi è possibile». Ma è con un' altra arma, soprattutto, che il Paris Saint Germain cercherà stasera di ribaltare l' ottavo di finale di Champions contro il Real Madrid dopo l' 1-3 del Bernabeu: sentirsi più forte senza Neymar.

     

    Possibile? Possibile, se ha un fondamento ciò che racconta la controinformazione attiva intorno alla squadra francese in queste ore: da quando il brasiliano il 25 febbraio si è fatto male ed è stato operato, lo spogliatoio dei delusi, degli esclusi e degli invidiosi non vedrebbe l' ora di dimostrare ai proprietari del Qatar e a O Ney medesimo che loro sanno farcela anche da soli. «Con Neymar - avrebbe detto un compagno in anonimo - avremmo il 5% di possibilità di vincere; senza ne abbiamo il 50...».

     

    È la cosiddetta congiura dei riservisti, stanchi dei privilegi riservati al brasiliano, trattato come Messi e Cristiano Ronaldo senza meritarselo. E l' emblema di questo partito è Angel Di Maria, il suo probabile sostituto stasera in attacco con Cavani e Mbappé. L' argentino in Champions finora ha giocato appena 67 minuti, ma ha segnato 11 gol nelle ultime 11 partite, è in grande forma e cerca una doppia rivincita, visto che stava nel Madrid che lo sacrificò nel 2014 per acquistare James Rodriguez.

     

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    Quella degli orgogliosi anti-Ney è la storia nella storia dentro l' ennesima ultima spiaggia del club europeo più allergico alla Champions. Da quando infatti la Qatar Sport Investments lo ha acquistato trasformandolo in una delle società più ricche del mondo - fino al colpo dei 400 milioni spesi l' estate scorsa per Neymar e Mbappé - il Psg non è mai andato oltre i quarti di finale, e non solo: un anno fa è riuscito a vanificare il 4-0 dell' andata sul Barcellona perdendo 6-1 ed entrando nella storia dalla porta sbagliata.

     

    Al di là del dibattito - vincere grazie o «nonostante l' assenza di Neymar», come dice il diplomatico Emery, che pure con il brasiliano non ha più rapporti - a Parigi si sentono di fronte all' ennesimo snodo epocale. Forse all' ultima vera chance per un progetto finora fallito fuori dai confini.

     

    Il suo problema è che l' avversario è il club che, all' opposto del Psg, per la Champions è nato. Il Real Madrid ne ha vinte 12, di cui 3 nelle ultime 4 edizioni, e - perso il treno della Liga - ha già inquadrato il suo prossimo obiettivo: la tredicesima. Cristiano Ronaldo, come confermato dalla doppietta dell' andata, si è già sintonizzato sulla sua musica preferita e Zidane al Parco dei Principi ha convocato anche Modric e Kroos. Sono fuori proprio dal match di Madrid «ma se sono qui sono disponibili», ha detto ZZ. Il resto lo farà il Dna. Quello che il Psg sta cercando di replicare invano ormai da sette anni.

     

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