“Ehi, Neymar, ora vai testimoniare”. La gente per strada rinfaccia alla superstar del Brasile la sconfitta, questa volta elettorale. Perché Neymar, come gran parte del calcio brasiliano aveva scelto: si era schierato in maniera talvolta sfacciata per Bolsonaro, l’ex Presidente leader dell’estrema destra populista, infine sconfitto al ballottaggio da Lula.
NEYMAR BOLSONARO
Ed effettivamente è proprio il calcio come collettore di voti, e retoricamente collante del popolo, ad uscire clamorosamente sconfitto dalle elezioni brasiliane.
La stessa domenica delle elezioni, Bolsonaro si era recato all’aeroporto di Rio per ricevere il Flamengo, neo campione della Copa Libertadores. Bolsonaro ha posato per la foto con i giocatori della squadra più popolare del Paese, quella con 42 milioni di tifosi. Con l’amico presidente Rodolfo Landim e con il dt Dorival Junior. Il difensore Leo Pereira, il portiere Diego Alves, Rodinei e altri sorridono e salutano – racconta La Nacion – Il Flamengo è cresciuto alleato di Bolsonaro.
neymar con il padre in tribunale
Il club lo ha aiutato a rompere la quarantena ai tempi del Covid-19. Il presidente gli ha regalato un decreto per negoziare i contratti tv e vuole dargli un terreno per costruire il suo stadio. Bolsonaro indossava la sua maglia ogni volta che poteva. Il Flamengo lo ha persino aiutato ad alimentare l’industria delle fake news che era la chiave della sua campagna. “Lula ha fischiato al Maracanà”, ma era un video falso. Il sodalizio con il Flamengo è stato osceno – scrive il giornale argentino – ma non era l’unico.
neymar arriva in tribunale
La finale della Libertadores di sabato a Guayaquil ha messo l’uno contro l’altro i due club più “bolsonisti” del Brasile. A poche ore dalle elezioni, Mario Celso Petraglia, presidente dell’Atletico Paranaense (sconfitto poi 1-0 dal Flamengo), ha pubblicato il suo sostegno a Bolsonaro. “Dio, Patria, Famiglia e Libertà!“, così ha chiuso il suo messaggio Petraglia. Alcuni tifosi hanno protestato perché ha usato l’Atletico politicamente “nel giorno più importante” del club. Ma la squadra aveva già “servito” Bolsonaro alle elezioni del 2018, quando scese in campo con un manifesto di supporto. Nella sede di Curitiba è nata l’inchiesta giudiziaria che è servita a imprigionare Lula, e che è stata poi demolita dalla Corte Suprema del Brasile.
Quasi tutta la potenza del calcio brasiliano si è schierata con Bolsonaro. Così hanno fatto il capitano della nazionale Thiago Silva, Dani Alves e idoli in pensione come Cafú, Rivaldo, Romario e Ronaldinho, tra molti altri, nati in povertà, ora benestanti. La maglia della nazionale era ormai diventata la divisa del candidato e dei suoi elettori. Bolsonaro ha fatto il giro olimpico quando il Brasile ha vinto la Copa América 2019. Pelé gli ha inviato la sua maglia autografa.
NEYMAR VIDEO PER BOLSONARO
Per paradosso, ieri sono stati proprio i tifosi di calcio a rompere uno dei tanti blocchi stradali organizzati dai camionisti, altra lobby vicina a Bolsonaro, dopo il verdetto elettorale: i tifosi dell’Atletico Mineiro hanno forzato il blocco per arrivare in tempo alla partita contro il San Paolo. Lo stesso hanno fatto i tifosi del Coritiba, in viaggio per Santa Catarina per giocare contro la Juventude.
NEYMAR BOLSONARO